-La follia del Signor Crouch (2)

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Fred portò Harry nella sua stanza ed Harry sapeva che il ragazzo si era ingelosito perché avevano  fatto battutine su lui e Ron. "Non ce nulla tra me e Ron, credimi" ma Fred non era convinto, così Harry glielo fece capire in un atro modo, e alla fine Fred si convinse. Poi, arrivò di nuovo il momento delle letture. Sta volta, lesse Lily.

"La settimana dopo Hermione continuò a ricevere lettere anonime, e anche se lei seguì il consiglio di Hagrid e smise di aprirle, parecchi dei suoi nemici spedirono Strillettere, che esplosero al tavolo dei Grifondoro coprendola d insulti davanti a tutta la Sala Grande. Anche quelli che non leggevano il Settimanale delle streghe, ormai sapevano tutto del presunto triangolo Harry- Hermione-Krum. Harry cominciava da essere stanco di ripetere a tutti che Hermione non era la sua fidanzata."

"Però menomale che nella realtà non è successo tutto quello" disse Hermione grata di non dover affrontare pus e strillettere. 

-Si calmerà tutto, comunque" disse ad Hermione, "se facciamo finta di niente...la gente si è stufata della roba che aveva scritto su di me l'ultima volta...". "Voglio capire come fa Rita Skeeter ad ascoltare le nostre conversazioni private quando le era stato vietato di avvicinarsi al parco!" esclamò Hermione furibonda. [...] "Beh, è chiaro che Rita usa non usa un Mantello dell'Invisibilità" sbuffò Hermione cinque minuti dopo, raggiungendo di corsa Harry e Ron in Sala d'Ingresso e togliendo la mano da una delle Orecchie Agitate di Harry perché la sentisse "Moody, dice che non l'ha vista attorno al tavolo dei giudici alla seconda prova, e nemmeno vicino al lago!" "Hermione, serve a qualcosa dirti di lasciare perdere?" disse Ron. "No!" esclamò Hermione ostinata "Voglio sapere come ha fatto a sentirmi parlare con Viktor! E' anche come ha fatto a scoprire dela madre di Hagrid!". "Forse ti ha messo una cimice" azzardò Harry. "Una cimice?" chiese Ron con sguardo vacuo "Cosa...le avrebbe buttato addosso un insetto?-

Alcuni presenti nella sala grande, risero e Ron divenne rosso dall'imbarazzo. 

-Harry spiegò che si trattava di microfoni nascosti, microspie e attrezzature di registrazione. Ron ne fu affascinato, ma Hermione li interruppe. « Voi due non leggerete mai Storia di Hogwarts? » « A che cosa serve? » disse Ron. « Tu la sai a memoria, basta che chiediamo a te ». « Tutti i surrogati della magia che usano i Babbani – l'elettricità, e i computer e i radar e quelle cose là – impazziscono attorno a Hogwarts, c'è troppa magia nell'aria. No, Rita usa la magia per origliare, dev'essere così... se solo riuscissi a scoprire che cos'è... ooh, se è illegale, l'avrò in pugno... » « Non abbiamo abbastanza cose di cui preoccuparci? » le chiese Ron. « Dobbiamo anche imbastire una vendetta contro Rita Skeeter? » « Non ti sto chiedendo di aiutarmi! » sbottò Hermione. « Farò tutto da sola! » E risalì la scalinata di marmo senza guardarsi indietro. Harry era certo che fosse diretta in biblioteca.-

"Scusa Herm, tendo ad essere un idiota ogni tanto" sussurrò Ron alla sua ragazza che gli sorrise e scosse il capo come per tranquillizzarlo. Poi la lettura riprese.

-Hermione, comunque, non chiese a Harry e Ron di aiutarla a vendicarsi di Rita Skeeter, cosa per la quale entrambi le furono grati, perché il loro carico di compiti diventava sempre più pesante man mano che si avvicinavano le vacanze di Pasqua. Harry era francamente stupito che Hermione riuscisse a fare ricerche sui metodi magici per ascoltare le conversazioni altrui con tutto quello che avevano da fare. Lui lavorava come un pazzo solo per riuscire a star dietro a tutti i compiti e le lezioni, anche se ci teneva a spedire regolarmente pacchi di viveri alla caverna sulla montagna per Sirius; dopo la scorsa estate, non aveva dimenticato cosa si provava ad avere continuamente fame. Allegava biglietti per Sirius, in cui scriveva che non era successo niente di straordinario, e che erano ancora in attesa di una risposta da Percy. Edvige non fece ritorno fino alla fine delle vacanze di Pasqua. La lettera di Percy era infilata in un pacco di uova di Pasqua spedite dalla signora Weasley. Quella di Harry e quella di Ron erano grandi come uova di drago, e ripiene di mou fatto in casa. Invece quello di Hermione era più piccolo di un uovo di gallina. Quando lo vide, rimase a bocca aperta. « Non è che per caso la tua mamma legge il Settimanale delle Streghe, eh, Ron? » chiese sottovoce. « Sì » rispose Ron, con la bocca piena di mou. « Lo compra sempre per le ricette ». Hermione guardò malinconica l'ovetto striminzito-

Ed anche qui, Hermione ricevette uno sguardo dispiaciuto da parte della signora Weasley, ed anche in questa occasione la ragazza sorrise, quegli avvenimenti non era successi, quindi non poteva prendersela. 

-Di solito l'inizio del trimestre estivo significava per Harry allenamenti serrati in vista della partita finale di Quidditch della stagione. Quest'anno, invece, doveva prepararsi alla terza e ultima prova del Torneo Tremaghi, ma non sapeva ancora che cosa avrebbe dovuto fare. Finalmente, l'ultima settimana di maggio, dopo Trasfigurazione la professoressa McGranitt lo trattenne. « Dobbiamo scendere al campo di Quidditch stasera alle nove, Potter » gli disse. « Ci sarà il signor Bagman, e spiegherà la terza prova ai campioni ». Così quella sera alle otto e mezzo Harry lasciò Ron e Hermione nella Torre di Grifondoro e scese le scale. Mentre attraversava la Sala d'Ingresso, Cedric salì dalla sala comune di Tassorosso. « Di che cosa credi che si tratterà? » chiese a Harry mentre scendevano insieme la scala di pietra e si addentravano nella notte nuvolosa. « Fleur continua a parlare di tunnel sotterranei, pensa che dobbiamo trovare dei tesori ». « Non sarebbe male » disse Harry, pensando che in tal caso avrebbe potuto chiedere a Hagrid uno dei suoi Snasi e quello avrebbe fatto tutto da solo. Discesero il prato buio fino allo stadio di Quidditch, passarono attraverso una fessura tra le tribune ed entrarono in campo.  « Che cosa gli hanno fatto? » esclamò Cedric indignato, fermandosi di colpo. Il campo di Quidditch non era più liscio e piatto. Sembrava che qualcuno gli avesse costruito sopra un intrico di lunghe mura basse, che piegavano e s'incrociavano in tutte le direzioni. « Sono siepi! » disse Harry, curvandosi per osservare la più vicina. « Salute, laggiù! » gridò una voce allegra. Ludo Bagman era in piedi al centro del campo con Krum e Fleur. Harry e Cedric li raggiunsero, scavalcando le siepi. Fleur fece un gran sorriso a Harry: aveva cambiato completamente atteggiamento nei suoi confronti, da quando Harry aveva tirato fuori la sua sorellina dal lago. « Be', cosa ne dite? » disse Bagman tutto felice, mentre Harry e Cedric superavano l'ultima siepe. « Crescono bene, vero? Date loro un mese e Hagrid riuscirà a farle diventare alte sei metri. Non preoccupatevi » aggiunse gioviale, notando l'espressione men che lieta dipinta sulla faccia di Harry e Cedric, « riavrete il vostro campo di Quidditch una volta finita la prova! Ora, suppongo che siate riusciti a immaginare che cosa abbiamo in mente... »-

Silente si fece più attento, la terza prova stava per arrivare e voleva scoprire non solo cosa sarebbe successo, ma anche se le sue ipotesi erano giuste. 

-Per un attimo nessuno parlò. Poi... « Labirinto » grugnì Krum. « Esatto! » esclamò Bagman. « Un labirinto. La terza prova è veramente chiara. La Coppa Tremaghi verrà messa al centro del labirinto. Il primo campione che la tocca otterrà punteggio pieno ». « Dobbiamo solo attraversare il labirinto? » chiese Fleur. « Ci saranno degli ostacoli » spiegò Bagman allegramente, saltellando in punta di piedi. « Hagrid sta preparando una serie di creature... poi ci saranno incantesimi da spezzare... tutta roba del genere, insomma. Ora, i campioni che conducono la classifica partiranno in vantaggio ». Bagman sorrise a Harry e Cedric. « Poi entrerà il signor Krum... poi la signorina Delacour. Ma avrete tutti la possibilità di battervi, tutto dipenderà da come supererete gli ostacoli. Dovrebbe essere divertente, eh? » Harry, che conosceva fin troppo bene il genere di creature che Hagrid avrebbe sfoderato per un'occasione del genere, pensò che era alquanto improbabile che la cosa si rivelasse divertente. Comunque, annuì educatamente come gli altri campioni [...] Harry aveva la sensazione che Bagman stesse per offrirgli di nuovo il suo aiuto, ma in quel momento Krum gli batté sulla spalla. « Posso con te parlare? » « Sì, certo » disse Harry, sorpreso. « Fiene tu con me? » « Ok » rispose Harry incuriosito.-

Qui si alzò un coro di "uhhhh" che fecero arrossire Harry dall'imbarazzo e infuriare Fred. Ma Fred cercò di non farlo notare, aveva appena fatto pace, non voleva litigare di nuovo. 

-Bagman parve vagamente turbato. « Ti aspetto, Harry, va bene? » « No, è tutto a posto, signor Bagman » disse Harry, reprimendo un sorrisetto, « credo che riuscirò a ritrovare il castello da solo, grazie ». Harry e Krum uscirono insieme dallo stadio, ma Krum non prese la strada che portava alla nave di Durmstrang. S'incamminò invece verso la Foresta. « Perché andiamo da questa parte? » chiese Harry mentre superavano la capanna di Hagrid e la carrozza illuminata di Beauxbatons. « Io non vuole che qvalcuno ci sente » rispose secco Krum. Quando finalmente ebbero raggiunto un prato tranquillo, non lontano dal recinto dei cavalli di Beauxbatons, Krum si fermò all'ombra degli alberi e si voltò ad affrontare Harry. « Io vuole sapere » profferì, guardandolo in cagnesco, « cosa esserci fra te e Herr-Mioni ». Harry, che dal fare reticente di Krum si era aspettato qualcosa di molto più serio, fissò Krum di sotto in su, sbalordito. « Niente » rispose. Ma Krum lo guardò torvo, e Harry, colpito di nuovo dall'altezza di Krum, si spiegò meglio. « Siamo amici. Non è la mia fidanzata e non lo è mai stata. È solo quella Skeeter che s'inventa le cose». « Herr-Mioni dice sempre su te » rispose Krum, sospettoso. « Sì » disse Harry, « perché siamo amici ». Non riusciva a credere di trovarsi nel bel mezzo di una conversazione del genere con Viktor Krum, il famoso giocatore internazionale di Quidditch. Era come se il diciottenne Krum fosse convinto che lui, Harry, era un suo pari – un autentico rivale... « Foi non afete mai... foi non afete... » « No » rispose Harry con decisione-

"Harry Potter è l'anno delle ship" disse Seamus scatenando le risate nella sala grande, soprattutto quelle di due malandrini. Anche il preside si concesse un sorriso, in quell'atmosfera cupa, ci stava un po di sano divertimento. Poi Silente si accorse che si era fatto tardi e lasciò la buonanotte a tutti, indicando così che avevano finito per quella sera. Ognuno si diresse nelle proprie stanze, gli ospiti invece soggiornavano ad Hogmeade. Quando Harry fu in sala comune, Fred lo fermò "Dormi con me stasera" disse ed Harry non rifiutò. I due dormirono insieme, e tornò il sereno tra i due. 

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora