-La follia del signor Crouch. (3)

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L'indomani, era domenica, quindi tutti si svegliarono un po' più tardi del solito. Per le dieci la sala grande era di nuovo piena di gente, tra ospiti, studenti, docenti e personale del castello. Harry, si sedette come consuetudine con i suoi genitori, e mentre la colazione veniva serviva, anzi appariva davanti a loro, il preside si offrì di leggere. 

-Krum parve un po' più allegro. Fissò Harry per qualche istante, poi disse: « Tu molto bravo a folare. Io te guardato alla prima profa ». « Grazie » disse Harry con un gran sorriso, e all'improvviso si sentì anche lui molto più alto. « Ti ho visto alla Coppa del Mondo di Quidditch. Quella Finta Wronsky, sei stato davvero... » Ma qualcosa si mosse tra gli alberi dietro Krum, e Harry, che aveva una certa esperienza del genere di cose che si acquattavano nella Foresta, afferrò d'istinto Krum per il braccio e lo trasse a sé. « Cosa era qvesto? » Harry scosse la testa, guardando il punto in cui aveva visto un movimento. Fece scivolare la mano nella veste, in cerca della bacchetta. Un attimo dopo un uomo uscì barcollando da dietro un'alta quercia. Per un istante, Harry non lo riconobbe... poi vide che era il signor Crouch.-

Qui tutti si fecero più attenti, curiosi di scoprire altro. 

-Sembrava che fosse in viaggio da giorni. Aveva la veste strappata e insanguinata all'altezza delle ginocchia, il volto coperto di graffi, la barba lunga e il viso grigio di stanchezza. I capelli e i baffi di solito così in ordine avevano bisogno di una lavata e una regolata. Il suo strano aspetto, comunque, era nulla in confronto al suo comportamento. Il signor Crouch borbottava e gesticolava come se stesse parlando con qualcuno che vedeva solo lui. A Harry fece venire in mente con chiarezza un vecchio barbone che aveva visto una volta quando era a fare compere con i Dursley. Anche quell'uomo discuteva animatamente con il vuoto; zia Petunia aveva afferrato la mano di Dudley e l'aveva trascinato dall'altra parte della strada per evitarlo; zio Vernon poi aveva inflitto alla famiglia una lunga tirata su quello che avrebbe voluto fare di mendicanti e vagabondi. « Non è giudice? » chiese Krum, fissando il signor Crouch. « Non è del fostro Ministero? » [..]« Signor Crouch? » chiese Harry a voce alta. « Si sente bene? » Crouch roteò gli occhi. Harry cercò lo sguardo di Krum, che lo aveva seguito tra gli alberi e guardava Crouch allarmato. « Cosa succede lui? » « Non ne ho idea » sussurrò Harry. « Senti, è meglio che tu vada a chiamare qualcuno... » « Silente! » esclamò il signor Crouch senza fiato. Tese una mano e afferrò il vestito di Harry, trascinandolo più vicino, anche se i suoi occhi guardavano oltre la testa di Harry. « Devo... vedere... Silente... » « Ok » disse Harry, « se si alza, signor Crouch, possiamo andare al... » « Ho fatto... una cosa... stupida... » esalò il signor Crouch. Sembrava decisamente impazzito. I suoi occhi roteavano sporgenti, e un rivolo di saliva gli scivolava giù per il mento. Ogni parola che pronunciava pareva costargli un sforzo tremendo. « Devo... dire... a Silente... »-

Silente si fermò per assimilare quelle informazioni, da quello che aveva letto il signor Crouch era stato maledetto in qualche modo, e sicuramente era opera del figlio. Chissà, si chiese, cosa avrebbe portato la lettura di quei libri, cos'avrebbe scoperto. 

« Si alzi, signor Crouch » disse Harry con voce forte e chiara. « Si alzi. La porterò da Silente! » Gli occhi di Crouch si fissarono in quelli di Harry, roteando. « Chi... sei? » mormorò. « Sono un allievo della scuola » rispose Harry, cercando con gli occhi l'aiuto di Krum, che si teneva a distanza e sembrava decisamente teso. « Non sei... suo? » borbottò Crouch, con la bocca che tremava. « No » rispose Harry, senza avere la benché minima idea di cosa intendesse dire. « Di Silente? » « Proprio così » disse Harry. Crouch lo tirava a sé; Harry cercò di allentare la stretta sulla veste, ma era troppo forte. « Avverti... Silente... » « Andrò a chiamare Silente se lei mi lascia andare » disse Harry. « Mi lasci, signor Crouch, e andrò a chiamarlo... » « Grazie, Weatherby, e quando hai finito, vorrei una tazza di tè. Mia moglie e mio figlio arriveranno tra poco, stasera andiamo a un concerto con il signore e la signora Caramell ». Ora Crouch aveva ripreso a parlare tranquillamente con un albero, e sembrava del tutto ignaro della presenza di Harry [...] « Tu resta qui con lui! » disse Harry a Krum. « Io vado a chiamare Silente, farò in fretta, so dov'è il suo ufficio... » « È pazzo » disse Krum dubbioso, fissando Crouch, che continuava a blaterare rivolto all'albero, convinto che si trattasse di Percy. « Rimani con lui » disse Harry, e fece per alzarsi, ma il suo gesto parve innescare un altro brusco mutamento nel signor Crouch, che lo afferrò alle ginocchia e lo trascinò di nuovo a terra. « Non... abbandonarmi! » sussurrò, gli occhi di nuovo sporgenti. « Io... sono... fuggito... devo avvertire... devo dire... vedere Silente... colpa mia... tutta colpa mia... Bertha... morta... tutta colpa mia... mio figlio... colpa mia... dire a Silente... Harry Potter... Il Signore Oscuro... più forte... Harry Potter... »-

Lily strinse il braccio del figlio istintivamente, odiava sentire il nome del suo piccolo nella stessa frase con il nome di quel mostro. Harry le sorrise e la lasciò fare. 

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora