-Lo scoop di Rita Skeeter (1)

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Nuovo giorno, nuovo capitolo. Quella volta il 24simo capitolo sarebbe stato letto in sala grande, sempre seduti su comodi divanetti con accanto un tavolino pieno di pietanze. A leggere, sta volta, fu un ragazzo di Corvonero, Andrew Engru. 

<<Ron e Hermione parevano aver raggiunto un tacito accordo: non parlare della loro lite. Erano piuttosto amichevoli l'uno verso l'altra, anche se stranamente formali. Ron e Harry comunque le raccontarono subito della conversazione tra Madame Maxime e Hagrid, ma Hermione, a differenza di Ron, non trovò affatto spaventosa la notizia che Hagrid fosse un Mezzogigante. 'Be', me lo immaginavo' disse, alzando le spalle. 'Sapevo che non poteva essere un gigante puro, perché sono alti sei metri. Ma sinceramente, tutta questa agitazione per i giganti... Non possono essere tutti terribili... è lo stesso tipo di pregiudizio che la gente nutre nei confronti dei Lupi Mannari... è solo fanatismo, no?' Ron aveva l'aria di voler ribattere qualcosa di tagliente, ma forse non voleva scatenare un'altra lite, perché si accontentò di scuotere la testa incredulo mentre Hermione non lo guardava. Era giunto il momento di pensare ai compiti che avevano trascurato durante la prima settimana di vacanza. Tutti sembravano piuttosto giù di tono, ora che il Natale era passato: o meglio, tutti tranne Harry che cominciava (di nuovo) a sentirsi un po' nervoso. Il guaio era che il 24 febbraio sembrava molto più vicino visto da questo versante del Natale, e lui non aveva ancora fatto niente per decifrare l'indovinello dentro l'uovo d'oro. Quindi cominciò a tirar fuori l'uovo dal baule tutte le volte che saliva al dormitorio, ad aprirlo e ad ascoltare attentamente, nella speranza che questa volta l'ululato avrebbe avuto un senso. Si sforzò di pensare che cosa gli ricordava quel suono, a parte trenta Seghe Musicali, ma non aveva mai sentito niente del genere. Chiuse l'uovo, lo scosse vigorosamente e lo riaprì per vedere se i rumori erano cambiati, ma niente da fare. Cercò di interrogare l'uovo, strillando più forte dei suoi gemiti, ma non successe nulla. Arrivò a scagliare l'uovo attraverso la stanza, anche se non si aspettava davvero che servisse. Harry non aveva dimenticato il suggerimento di Cedric, ma i sentimenti men che amichevoli che nutriva nei suoi confronti al momento comportavano che preferiva non accettare il suo aiuto se poteva farne a meno. E comunque, se Cedric voleva davvero dargli una mano, avrebbe dovuto essere molto più esplicito. Lui, Harry, gli aveva detto esattamente che cosa sarebbe successo nella prima prova: e Cedric lo ricambiava dicendogli di farsi un bagno. Be', non aveva bisogno di quella schifezza di suggerimento: e soprattutto non da parte di uno che continuava a camminare per i corridoi mano nella mano con Cho.>>

"Certo che Harry ti eri preso una ella cotta" scherzò Seamus ma allo sguardo di Fred aggiunse subito "Ovviamente l'Harry del libro, il nostro Harry é bello che fidanzato" e Fred si calmò. Harry sorrise alzando gli occhi al cielo, poi guardò Cho, che gli sorrideva melliflua e gli aveva appena fatto un'occhiolino, cosa che non passò inosservata al padre che rise.

<<E così giunse il primo giorno del nuovo trimestre, e Harry scese per andare a lezione, carico di libri, pergamene e penne come al solito, ma anche con il pensiero fisso dell'uovo che gli pesava sullo stomaco, come se lo avesse mangiato. La neve era ancora alta nel parco, e nella classe di Erbologia le finestre della serra erano coperte di una condensa così fitta che non si riusciva a vedere fuori. Nessuno aveva una gran voglia di andare a Cura delle Creature Magiche visto il tempo, anche se, come osservò Ron, gli Schiopodi probabilmente li avrebbero aiutati a scaldarsi, o rincorrendoli o sparando scintille con tanta forza da appiccare il fuoco alla capanna di Hagrid. Ma quando arrivarono, trovarono davanti alla porta una vecchia strega coi capelli grigi tagliati cortissimi e il mento molto pronunciato. 'Muovetevi, allora, la campana è suonata cinque minuti fa' abbaiò contro di loro, mentre avanzavano a fatica nella neve. 'Chi è lei?' disse Ron, fissandola. 'Dov'è Hagrid?' 'Mi chiamo professoressa Caporal' disse lei in tono brusco, 'e sono la vostra supplente di Cura delle Creature Magiche'. 'Dov'è Hagrid?' ripeté Harry a voce alta. 'E' indisposto' rispose seccamente la professoressa Caporal. Harry udì alle sue spalle un suono di risate basse e sgradevoli. Si voltò: Draco Malfoy e il resto dei Serpeverde erano in arrivo. Erano tutti giulivi, e nessuno parve sorpreso di vedere la professoressa Caporal. 'Da questa parte, prego' disse quest'ultima, avanzando lungo il recinto degli enormi cavalli di Beauxbatons, che tremavano di freddo.>>

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora