-Grimmauld Place Numero Dodici (3)

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James, mise una mano sulla spalla del figlio, non appena furono nei loro alloggi. "Harry, capiamo come ti senti..se ti va possiamo finire qui la lettura" disse facendolo sedere sul letto. "Poi dopo come sapremo come va a finire?" chiese sospirando "A volte...vorrei essere uno come tanti" ammise e Lily lo strinse dolcemente "Lo sappiamo piccolo, ci dispiace che devi affrontare tutte queste cose" disse trattenendo le lacrime "Però, mi tocca no?" rispose e si stese sul letto, stretto dai genitori, e non se ne fregò se avesse quindici anni, voleva l'affetto dei genitori. Mezz'ora dopo, tornarono in sala grande, la lettura continuò, ma con un clima diverso. 

"« Io non voglio che nessuno mi adori... » Harry cominciò a scaldarsi.« Lo so che non vuoi » disse Hermione in fretta, con aria spaventata. «Io lo so, Harry. Ma lo capisci che cosa stanno facendo? Vogliono fartidiventare una persona non credibile. C'è dietro Caramell, ci scommettotutto quello che vuoi. Vogliono che i maghi della strada credano che seisolo un ragazzino stupido, una specie di macchietta, che racconta storieesagerate e ridicole perché adora essere famoso e vuole che le cosecontinuino così ».« Io non ho chiesto... io non volevo... Voldemort ha ucciso i mieigenitori! » farfugliò Harry. « Sono diventato famoso perché ha assassinatola mia famiglia, ma non è riuscito a uccidere me! Chi vuole essere famosoper questo motivo? Non pensano che preferirei che non fosse mai... »« Noi lo sappiamo, Harry » disse Ginny, appassionata"

Harry chiuse gli occhi e strinse la mano della madre. 

"« E naturalmente non hanno scritto una riga sull'aggressione deiDissennatori » riprese Hermione. « Qualcuno ha detto loro di tenere labocca chiusa. Dissennatori a piede libero: quella sì che sarebbe stata unanotizia. Non hanno nemmeno scritto che hai violato lo StatutoInternazionale di Segretezza. Credevamo che l'avrebbero fatto, collimavacosì bene con l'immagine di te come uno stupido fanfarone. Secondo noistanno aspettando che tu venga espulso per andare fino in fondo... vogliodire, se vieni espulso, ovviamente » continuò in fretta. « Non dovrebbesuccedere, se si attengono alle loro stesse leggi: non ci sono argomenticontro di te ».Erano tornati a parlare dell'udienza e Harry non voleva pensarci. Cercòdi cambiare argomento, ma la fatica di trovarne un altro gli fu risparmiatada un rumore di passi che salivano le scale.« Uh-oh ».Fred diede un robusto strattone all'Orecchio Oblungo; si udì un altrosonoro schiocco e lui e George scomparvero. Qualche istante dopo, lasignora Weasley apparve sulla soglia. « La riunione è finita, potete scendere a cena, adesso. Muoiono tuttidalla voglia di vederti, Harry. Si può sapere chi ha lasciato tutte quelleCaccabombe davanti alla porta della cucina? »« Grattastinchi » rispose Ginny senza arrossire. « Gli piace tantogiocarci ».« Oh » disse la signora Weasley, « credevo che fosse stato Kreacher,continua a fare strane cose del genere. Non dimenticate di tenere la vocebassa nell'ingresso. Ginny, hai le mani sporchissime, che cos'hai fatto?Vai a lavartele prima di scendere a cena, per favore »."

Molti ragazzi risero, ma Sirius cambiò espressione quando sentì il nome dell'Elfo di famiglia. James gli strinse la spalla, capendolo. 

"[...] « Chi è Kreacher? » chiese.« L'elfo domestico che abita qui » rispose Ron. « Un pazzo. Mai vistouno così ».Hermione lo guardò accigliata.« Non è un pazzo, Ron ».« La sua massima ambizione è farsi tagliare la testa per vederlainchiodata su una targa come quella di sua madre » disse Ron irritato. « Ènormale, Hermione? »Ron sgranò gli occhi rivolto a Harry. « Hermione non ha ancorarinunciato al CREPA ». « Non si chiama CREPA! » Hermione si infervorò. « Si chiama Comitatoper la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbrutiti. E non sono solo io,anche Silente dice che dovremmo essere gentili con Kreacher ».« Sissì » disse Ron. « Andiamo, muoio di fame ».Uscì per primo sul pianerottolo, ma prima che cominciassero a scenderele scale...« Fermi! » bisbigliò Ron, facendo scattare un braccio per bloccare Harrye Hermione. « Sono ancora nell'ingresso, forse riusciamo a sentirequalcosa ».Il terzetto spiò cauto oltre il corrimano. Il tetro ingresso era affollato dimaghi e streghe, compresa la scorta di Harry al completo. Sussurravanoeccitati. Al centro del gruppo Harry vide la testa scura e unticcia e il nasoprominente dell'insegnante di Hogwarts che meno amava, il professorPiton. Si sporse un po' di più. Voleva proprio sapere che cosa faceva Pitonper l'Ordine della Fenice..."

Harry strinse le mani al nome di quel viscido. Lily lo capì e anche lei provava gli stessi sentimenti. 

"Ma il resto delle sue parole fu soffocato da un terribile stridio, daspaccare i timpani e inacidire il sangue.Le tende di velluto tarlate davanti alle quali Harry era passato prima sierano dischiuse, ma non c'era nessuna porta dietro. Per un istante, Harrycredette di guardare attraverso una finestra oltre la quale una vecchia conuna cuffia nera urlava e urlava come sotto tortura. Poi capì che era solo unritratto in grandezza naturale, ma il più realistico e il più sgradevole cheavesse mai visto.La vecchia sbavava, i suoi occhi roteavano, la pelle ingiallita del suovolto si tendeva; e lungo tutto il corridoio gli altri ritratti si ridestarono epresero anch'essi a urlare. Harry strizzò gli occhi e si premette le manisulle orecchie.Lupin e la signora Weasley scattarono in avanti e tentarono di chiuderea strattoni le tende sulla vecchia, ma quelle non si spostarono, e la donnagridò più forte che mai, tendendo le mani unghiute come per graffiare iloro volti"

Qui Harry notò Sirius chinare il capo, e si preoccupò. 

"« Sozzura! Feccia! Sottoprodotti di sudiciume e abiezione! Ibridi,mutanti, mostri, via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa deimiei padri... »Tonks si scusò più e più volte, trascinando l'enorme, pesante zampa ditroll al suo posto; la signora Weasley abbandonò il tentativo di chiudere letende e corse su e giù per l'ingresso, Schiantando tutti gli altri ritratti conla bacchetta; un uomo con lunghi capelli neri corse fuori da una porta difronte a Harry.« Taci, orrida vecchia strega, TACI! » ringhiò, afferrando la tendaabbandonata dalla signora Weasley."

Niente, Sirius non riusciva a sentire quella lettura, soprattutto quella parte dove parlava della madre..donna che lo costrinse ad andare via di casa, e perdere i rapporti con il fratello. James e Remus non lo lasciarono solo. 

"« Tuuuuu! » ululò, gli occhi fuori dalle orbite. « Traditore del tuosangue, abominio, vergogna della mia carne! »« Ho... detto... TACI! » ruggì l'uomo, e con uno sforzo formidabile lui eLupin riuscirono a richiudere le tende.Gli strilli della vecchia si spensero ed echeggiarono nel silenzio.Un po' ansante, Sirius, il padrino di Harry, si allontanò i lunghi capelliscuri dagli occhi e si voltò verso di lui.« Ciao, Harry » disse in tono cupo. « Vedo che hai fatto conoscenza conmia madre »."

Ed Harry a quelle capì, capì il comportamento del padrino. Si alzò e senza dire nulla, si mise seduto accanto -al posto del padre- come a dire "io ci sono, e ti capisco". Sirius sorrise appena, era fiero di avere come figlioccio Harry, aveva un animo buono, e non meritava tutte quelle sofferenze. 

Poi si passò alla lettura del capitolo successivo.



The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora