L'uovo e l'occhio (2)

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La lettura riprese.

<<Il viso di Moody si contorse in un sorriso. 'Privilegi da Auror, Piton. Silente mi ha detto di tenere d'occhio...' 'Si dà il caso che Silente si fidi di me' disse Piton a denti stretti. 'Mi rifiuto di credere che ti abbia dato ordine di perquisire il mio ufficio!' 'Ma certo che Silente si fida di te' ringhiò Moody. 'E' un uomo fiducioso, vero? E' convinto che a tutti sia dovuta una seconda possibilità. Ma io... io dico che ci sono macchie che non vengono via, Piton. Macchie che non vengono mai via, capisci quello che voglio dire?' Piton all'improvviso fece una cosa molto strana. Si afferrò convulsamente il braccio sinistro con la mano destra, come se gli facesse male. Moody scoppiò a ridere. 'Torna a dormire, Piton'. 'Tu non hai l'autorità di mandarmi da nessuna parte!' sibilò Piton, lasciando andare il braccio di botto, come se fosse arrabbiato con se stesso. 'Ho diritto quanto te di aggirarmi in questa scuola di notte!' 'Allora aggirati lontano da qui' disse Moody, con voce carica di minaccia. 'Spero tanto di incontrarti in un corridoio buio una volta o l'altra... a proposito, ti è caduto qualcosa...' Con una fitta di panico, Harry vide Moody indicare la Mappa del Malandrino, che si trovava ancora sulle scale, sei gradini sotto di lui. Mentre Piton e Gazza si voltavano a guardare, Harry gettò alle ortiche ogni precauzione: alzò le braccia sotto il Mantello e le agitò furiosamente rivolto a Moody per attirare la sua attenzione, e disse, muovendo solo le labbra: 'E' mia! Mia!' Piton si era proteso per prenderla, con una terribile espressione di improvvisa consapevolezza... 'Accio pergamena!' La mappa si alzò da terra, scivolò tra le dita tese di Piton e scese le scale svolazzando a mezz'aria per atterrare in mano a Moody. 'Colpa mia' disse Moody tranquillamente. 'E' mia... dev'essermi caduta prima...' Ma gli occhi neri di Piton dardeggiarono dall'uovo tra le braccia di Gazza alla mappa in mano a Moody, e Harry capì che stava facendo due più due, come solo lui sapeva... 'Potter' disse piano. 'Cosa?' disse Moody quietamente, ripiegando la mappa e intascandola.>>

"Ed ecco sempre la soluta fortuna eh bambi" scherzò Sirius e Harry rise alzando le spalle. "Almeno il professore é venuto in tuo aiuto, grand'uomo Alastor, svitato, ma grande" commentò James, e il docente non poté fare a meno di sorridere, aveva acquistato la fiducia di Potter e famiglia, il piano stava andando alla grande.

<< 'Potter!' ringhiò Piton, poi voltò la testa e fissò esattamente il punto in cui si trovava Harry, come se all'improvviso riuscisse a vederlo. 'Quell'uovo è l'uovo di Potter. Quel foglio di pergamena appartiene a Potter. L'ho visto prima, lo riconosco! Potter è qui! Potter, col suo Mantello dell'Invisibilità!' Piton tese le mani come un cieco, e prese a salire le scale; Harry avrebbe giurato che le sue larghe narici erano dilatate, nel tentativo di fiutarlo... Intrappolato, Harry si tirò indietro, cercando di evitare la punta delle dita di Piton, ma da un momento all'altro... 'Qui non c'è niente, Piton!' abbaiò Moody. 'Ma sarò felice di riferire al Preside con quanta prontezza hai pensato a Harry Potter!' 'Cosa vorrebbe dire?' ringhiò Piton, voltandosi di nuovo a guardare Moody, le mani ancora tese, a pochi centimetri dal petto di Harry. 'Vorrebbe dire che Silente è molto interessato a sapere chi ce l'ha con quel ragazzo!' disse Moody, zoppicando più vicino ai piedi delle scale. 'E anch'io, Piton... molto interessato...' La luce della torcia baluginò sul suo viso straziato, così che le cicatrici e il pezzo di naso mancante parvero più fondi e cupi che mai. Piton stava guardando Moody, e Harry non riuscì a vederlo in faccia. Per un istante, nessuno si mosse né parlò. Poi Piton abbassò lentamente le mani. 'Pensavo solo' disse, la voce forzatamente calma, 'che se Potter fosse di nuovo in giro di notte... è un'abitudine sbagliata... bisognerebbe impedirglielo. Per... per la sua incolumità'. 'Ah, capisco' disse Moody dolcemente. 'Ti stanno molto a cuore gli interessi di Potter, vero?'>>

"No okay, il professor Moody é una garanzia" commentò Dean e il docente li guardò, era stato facile più di quel che pensava. Silente, in tutto ciò, non era convinto, Alastor non avrebbe mai fatto affezionare qualcuno alla propria persona, se non per un torna conto personale, e decise che l'avrebbe tenuto d'occhio ancora di più. 

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora