- Grimmauld Place, Numero Dodici (1)

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Quando Sirius fu più calmo, tornò in sala grande insieme al figlioccio. James gli sorrise e poi si riprese la lettura. 

-Che cos'è l'Ordine della...? » esordì Harry.« Non qui, ragazzo! » ringhiò Moody. « Aspetta che siamo dentro! »Gli sfilò la pergamena dalla mano e la incendiò con la punta della bacchetta. Mentre il messaggio si arricciava tra le fiamme e fluttuava sino a terra, Harry guardò di nuovo le case. Erano davanti al numero undici; guardò a sinistra e vide il numero dieci; a destra, tuttavia, c'era il numero tredici.« Ma dov'è...? »« Pensa a ciò che hai appena mandato a mente » disse Lupin piano. Harry pensò e, non appena ebbe raggiunto la parte che riguardava il numero dodici di Grimmauld Place, una porta malconcia affiorò dal nulla tra i numeri undici e tredici, seguita in fretta da muri sudici e finestre incrostate di sporco. Era come se una casa in più si fosse gonfiata, spingendo da parte quelle ai lati. Harry la guardò a bocca aperta. Lo stereo al numero undici continuò a pulsare. A quel che pareva, i Babbani all'interno non si erano accorti di nulla.-

Sirius si preparò psicologicamente a riaffrontare la sua infanzia. 

-« Andiamo, presto » ringhiò Moody, dando a Harry un colpo nella schiena. Harry salì i consunti gradini di pietra, fissando la porta che si era appena Materializzata. La vernice nera era scrostata e graffiata. Il batacchio d'argento aveva la forma di un serpente intrecciato. Non c'erano serratura né cassetta delle lettere. Lupin estrasse la bacchetta e picchiò alla porta una volta. Harry udì molti rumori metallici e quello che suonava come il tintinnio di una catena. La porta si aprì con un cigolio.« Entra in fretta, Harry » sussurrò Lupin, « ma non andare troppo in là e non toccare niente »Harry varcò la soglia per ritrovarsi nell'oscurità quasi totale  dell'ingresso. Fiutò umidità, polvere e un odore dolciastro di marcio; il luogo dava la sensazione di un edificio abbandonato. Si guardò alle spalle e vide gli altri entrare dietro di lui, con Lupin e Tonks che trasportavano il suo baule e la gabbia di Edvige. Moody era sul gradino più alto, intento a liberare le sfere di luce che lo Spegnino aveva rubato ai lampioni; volarono al loro posto dentro i bulbi e la piazza brillò per un istante di luce arancione prima che Moody entrasse zoppicando e chiudesse la porta, così che l'oscurità fu completa.« Ecco... »Batté forte con la bacchetta sulla testa di Harry, che si sentì scorrere lungo la schiena qualcosa di caldo, questa volta, e seppe che l'Incantesimo di Disillusione doveva essere stato sollevato.« Ora tutti fermi, che procuro un po' di luce » sussurrò Moody.-

Siriu ricordò bene la sua dimora, quando ci viveva era tutta tirata a lucido, le teste mozzate degli elfi appesi come trofeo, mille e mille gingilli maledetti. 

-Si udirono dei passi affrettati e la madre di Ron, la signora Weasley, emerse da una porta all'altro capo dell'ingresso. Sorrise in segno di benvenuto correndo verso di loro, anche se Harry notò che era più magra e pallida dell'ultima volta in cui l'aveva vista.« Oh, Harry, che bello vederti! » sussurrò, stringendolo in un abbraccio stritola costole prima di spingerlo indietro e osservarlo con aria critica. «Hai l'aria patita; hai bisogno di mangiare, ma dovrai aspettare un po' perla cena, temo ».Si rivolse alla banda di maghi alle spalle di Harry e sussurrò frettolosa:« È appena arrivato, la riunione è cominciata ».I maghi dietro Harry si produssero in mormori d'interesse ed eccitazione e lo oltrepassarono diretti alla porta da cui la signora Weasley era appena arrivata. Harry fece per seguire Lupin, ma lei lo trattenne.« No, Harry, la riunione è riservata ai membri dell'Ordine. Ron e Hermione sono di sopra, puoi aspettare con loro finché non sarà finita, poi ceneremo. E parla piano nell'ingresso » aggiunse, con un sussurro.« Perché? »« Non voglio che niente si svegli ».« Che cosa...? »« Ti spiegherò dopo, adesso devo muovermi, devo andare alla riunione...ti mostro dove dormirai ».-

Lily e James si guardarono, sperarono che Harry non avesse una sfuriata delle sue, anche se da come descriveva il libro, era una bomba ad orologeria, pronta a scoppiare. 

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora