-Era molto strano, trovarsi lì in piedi nella cucina chirurgicamenteasettica di zia Petunia, accanto al frigorifero ultimo modello e altelevisore wide-screen, a parlare tranquillamente di Lord Voldemort conzio Vernon. L'arrivo dei Dissennatori a Little Whinging sembrava averaperto una breccia nell'enorme muro invisibile che separava il mondoinesorabilmente non magico di Privet Drive dal mondo al di là. Le due vitedi Harry si erano in un certo modo fuse e tutto era stato rovesciato; iDursley chiedevano dettagli del mondo magico, e la signora Figgconosceva Albus Silente; i Dissennatori veleggiavano per Little Whinging,e lui rischiava di non tornare mai più a Hogwarts. La testa di Harry pulsòin modo ancor più doloroso.« Tornato? » sussurrò zia Petunia. Stava guardando Harry come non lo aveva mai guardato prima. Eall'improvviso, per la primissima volta nella sua vita, Harry apprezzò afondo il fatto che zia Petunia fosse la sorella di sua madre. Non avrebbesaputo dire perché questo lo colpisse con tanta forza in quel momento.Sapeva solo di non essere l'unica persona nella stanza ad avere una vagaidea di ciò che poteva significare il ritorno di Lord Voldemort. Zia Petunianon l'aveva mai guardato così in tutta la sua vita. I suoi grandi occhisbiaditi (così diversi da quelli della sorella) non erano serrati per ildisgusto o la rabbia: erano spalancati e colmi di paura. La furibondafinzione che zia Petunia aveva sostenuto per tutta la vita di Harry – chenon esisteva la magia e non esisteva mondo al di fuori di quello cheabitava con zio Vernon – sembrava essere crollata.« Sì » disse Harry, rivolto direttamente a zia Petunia, questa volta. « Ètornato un mese fa. Io l'ho visto ».Le mani di lei trovarono le enormi spalle fasciate di pelle di Dudley e leserrarono.-
"Se soltanto avesse visto Harry come mio figlio, forse l'avrebbe trattato bene" disse triste Lily, mentre veniva coccolata da James.
-« Un momento » riprese zio Vernon, spostando lo sguardo dalla mogliea Harry e viceversa, chiaramente stordito e confuso dalla comprensionesenza precedenti che sembrava essere scattata fra loro. « Un momento.Dici che questo Lord Voldchecosa è tornato ».« Sì ».« Quello che ha assassinato i tuoi genitori ».« Sì ».« E adesso sta mandando i Dissalatori a darti la caccia? »« Pare di sì » rispose Harry.« Capisco » disse zio Vernon, spostando lo sguardo dalla pallida mogliea Harry e tirandosi su i pantaloni. Sembrava che si stesse ingrossando; ilsuo faccione violetto si dilatava davanti agli occhi di Harry. « Be', questo decide tutto » disse, e il petto della camicia si tese mentre lui si gonfiava,« puoi andartene da questa casa, ragazzo! »« Che cosa? » chiese Harry.« Mi hai sentito: FUORI! » urlò zio Vernon, e perfino zia Petunia eDudley sussultarono. « FUORI! FUORI! Avrei dovuto farlo anni fa! Gufi chetrattano questo posto come un trespolo, pudding che esplodono, mezzosalotto distrutto, la coda di Dudley, Marge che rimbalza sul soffitto equella Ford Anglia volante... FUORI! FUORI! È finita! Hai chiuso! Nonresterai qui se un pazzo ti dà la caccia, non metterai in pericolo miamoglie e mio figlio, non ci procurerai altri guai. Se stai imboccando lastrada dei tuoi inutili genitori, io ne ho abbastanza! FUORI! »Harry rimase inchiodato dov'era. Le lettere del Ministero, del signorWeasley e di Sirius erano tutte accartocciate nella sua mano sinistra. Faiqualunque cosa, ma non uscire più di casa. NON USCIRE DALLA CASA DEI TUOIZII-
"Suvvia Sir, più garbato" scherzò James e l'amico rise.
-« Mi hai sentito! » gridò zio Vernon, chinandosi in avanti, il faccionevioletto così vicino che Harry sentì gli spruzzi di saliva colpirgli il viso. «Muoviti! Non vedevi l'ora di andartene mezz'ora fa! Ti accontento! Esci enon oscurare mai più la nostra soglia! Perché poi ti abbiamo tenuto, non loso. Marge aveva ragione, dovevi andare all'orfanotrofio. Siamo statitroppo deboli, credevamo di fartela passare, credevamo di rendertinormale, ma sei sempre stato marcio e io ne ho abbastanza... di gufi! »Il quinto gufo sfrecciò giù dal camino così veloce che si schiantò a terraprima di rialzarsi per aria con un alto stridio. Harry allungò la mano perafferrare la lettera, che era dentro una busta scarlatta, ma l'uccello si libròsopra la sua testa e volò diritto verso zia Petunia, che emise un urlo e sichinò, le mani sul viso. Il gufo lasciò cadere la busta rossa sulla sua testa,si voltò e volò via su per il camino. Harry scattò in avanti per prendere la lettera, ma zia Petunia loprecedette.« Puoi aprirla, se vuoi » disse Harry, « ma sentirò comunque che cosadice, perché è una Strillettera ».« Lasciala andare, Petunia » ruggì zio Vernon. « Non toccarla, potrebbeessere pericolosa! »« È indirizzata a me » disse zia Petunia con voce tremolante. « Èindirizzata a me, Vernon, guarda! Signora Petunia Dursley, Cucina, PrivetDrive, numero quattro... »Trattenne il fiato, terrorizzata. La busta rossa aveva cominciato afumare.« Aprila! » la esortò Harry. « Falla finita! Succederà comunque ».« No ».La mano di zia Petunia tremava. Si guardò intorno disperatamente,come in cerca di una via di fuga, ma troppo tardi: la busta scoppiò infiamme. Zia Petunia strillò e la lasciò cadere.Una voce terribile riempì la cucina rimbombando nello spazio limitato,levandosi dal foglio che ardeva sul tavolo.« Ricorda la mia ultima, Petunia ». Zia Petunia sembrava sul punto di svenire. Si lasciò cadere sulla sediavicino a Dudley, il volto tra le mani. I resti della busta si ridussero incenere, nel silenzio.« Che cos'è? » chiese zio Vernon con voce roca. « Cosa... io non...Petunia? »Zia Petunia non rispose. Dudley fissava con aria stolida sua madre, abocca spalancata. Il silenzio si levava in orride spirali. Harry osservava lazia, profondamente sconvolto, la testa che pulsava, pronta a esplodere-
"E' Silente." disse un ragazzino del primo anno di tassorosso.
-« Petunia, cara... » disse zio Vernon timidamente. « P-Petunia... »Lei alzò il capo. Tremava ancora. Deglutì.« Il ragazzo... il ragazzo deve restare, Vernon » mormorò debolmente.« C-cosa? »« Lui rimane » disse lei. Non stava guardando Harry. Si alzò di nuovo.« Lui... ma Petunia... »« Se lo buttiamo fuori, i vicini parleranno » disse. Stava riacquistandoin fretta i soliti modi bruschi e stizzosi, anche se era ancora molto pallida.« Faranno domande strane, vorranno sapere dov'è andato. Dobbiamotenerlo ».Zio Vernon si sgonfiò come una vecchia gomma.« Ma Petunia, cara... »Zia Petunia lo ignorò. Si rivolse a Harry.« Devi restare nella tua camera » ordinò. « Non devi uscire di casa. Oravai a dormire ».Harry non si mosse.« Di chi era quella Strillettera? »« Non fare domande » sbottò zia Petunia.« Sei in contatto con dei maghi? »« Ti ho detto di andare a dormire! » « Che cosa voleva dire? Ricorda l'ultima che cosa? »« Vai a dormire! »« Come mai...? »« HAI SENTITO LA ZIA, ADESSO FILA A LETTO! »-
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The story of Harry Potter -The boy who lived-
RandomQuesto è il continuo della storia, da qui partirà il capitolo 14 del libro 'Il calice di fuoco'.