La seconda prova (1)

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Harry raggiunti i dormitori, evitò tutti e si mise sotto le coperte. Doveva ancora assimilare tutto ciò che era successo, e trovare una soluzione. Arrivando alla terza prova, non sapeva se il meccanismo creato dall'aiutante di Voldemort era già stato posizionato, e non sapeva come sarebbe arrivato da Voldemort. Aveva pensato ad una passaporta, ed era l'idea più plausibile. "Harry" si sentì chiamare dalla voce calma e rauca di Fred, che si era infilato sotto le coperte e lo aveva stretto. "Ne vuoi parlare?" e il corvino scosse il capo, stringendosi al rosso. "Sono stanco che tutte le cose negative succedano a me, sai?" disse e Fred sospiro. Non meritava quelle cose, nessuno le meritava. "Immagino, ma ora non correrai più rischi. Silente troverà il modo per evitare che Tu sai chi torni, e poi non sei solo." e il corvino annuì, i due si addormentarono poco dopo.

Il giorno dopo, nella Sala grande non si parlava altro di ci che era successo il giorno prima, solo con l'arrivo di Harry, tacquero. "Buongiorno ragazzi, oggi riprenderanno le letture. Le lezioni sono cancellate" annunciò il preside per la gioia di tutti. Aprì il libro, e chiese chi volesse leggere, Cedric alzò la mano, e il libro fu da lui. 

<<'Avevi detto che avevi già risolto l'indovinello dell'uovo!' esclamò Hermione indignata. 'Parla più piano!' sibilò Harry. 'Ho solo bisogno di... perfezionarlo, va bene?' Lui, Ron e Hermione erano seduti in fondo alla classe di Incantesimi con un tavolo tutto per loro. Quel giorno dovevano esercitarsi nell'opposto dell'Incantesimo di Appello: l'Incantesimo di Esilio. A causa del rischio di brutti incidenti quando gli oggetti continuavano a volare per la stanza, il professor Vitious aveva dato a ciascuno una pila di cuscini con cui fare esercizio, perché non facessero del male a nessuno se non arrivavano a destinazione. Era giusto, in teoria, ma in pratica non funzionava granché. La mira di Neville era così scarsa che continuava a spedire per sbaglio attraverso la stanza cose molto più pesanti: come il professor Vitious, per esempio. 'Scordati l'uovo per un minuto, d'accordo?' sibilò Harry mentre il professor Vitious sfrecciava sopra di loro con aria rassegnata, atterrando in cima a un grosso stipo. 'Sto cercando di raccontarti di Piton e Moody...' Quella lezione era la copertura ideale per una conversazione riservata, dal momento che tutti quanti si divertivano troppo per prestar loro attenzione. Ormai da una mezz'ora Harry ripercorreva le sue avventure della notte prima sussurrando a spizzichi e bocconi. 'Piton ha detto che Moody ha perquisito anche il suo ufficio?' mormorò Ron, gli occhi accesi d'interesse mentre Esiliava un cuscino con un colpo di bacchetta (quello si alzò a mezz'aria e portò via il cappello dalla testa di Calì). 'Cosa... credi che Moody si trovi qui per tenere d'occhio Piton oltre che Karkaroff?'  'Be', non so se è quello che Silente gli ha chiesto di fare, ma è quello che fa, senza dubbio' disse Harry, agitando la bacchetta senza far molta attenzione, così che il suo cuscino fece una specie di buffa capriola e cadde dal tavolo. 'Moody ha detto che Silente permette a Piton di restare qui solo perché gli sta dando una seconda possibilità, o roba del genere...' 'Cosa?' esclamò Ron, gli occhi sgranati, mentre il suo cuscino roteava in alto, rimbalzava contro il candelabro e ricadeva pesantemente sulla scrivania di Vitious. 'Harry... forse Moody crede che sia stato Piton a mettere il tuo nome nel Calice di Fuoco!' 'Oh, Ron' disse Hermione, scuotendo il capo scettica, 'una volta pensavamo che Piton stesse cercando di uccidere Harry, ed è saltato fuori che gli stava salvando la vita, ti ricordi?' Esiliò un cuscino che attraversò in volo la stanza e atterrò nello scatolone dove avrebbero dovuto finire tutti quanti. Harry guardò Hermione, riflettendo... era vero che Piton gli aveva salvato la vita una volta, ma la cosa strana era che Piton lo detestava a morte, proprio come aveva detestato il padre di Harry quando erano stati compagni di scuola. Piton adorava togliere punti a Harry, e certamente non aveva mai perso l'occasione per punirlo, o per suggerire la sua sospensione dalla scuola. 'Non m'importa che cosa dice Moody' riprese Hermione, 'Silente non è uno stupido. Ha avuto ragione a fidarsi di Hagrid e del professor Lupin, anche se un mucchio di gente non gli avrebbe dato un lavoro, e allora perché non dovrebbe aver ragione a proposito di Piton, anche se Piton è un po'...' '...malvagio' concluse prontamente Ron. 'Andiamo, Hermione, allora perché tutti questi cacciatori di Maghi Oscuri frugano nel suo ufficio?' 'Perché il signor Crouch finge di essere ammalato?' disse Hermione, ignorando Ron. 'E' un po' strano, no, che non ce la faccia a venire al Ballo del Ceppo ma riesca a venire quassù nel cuore della notte quando gli va?' 'A te non piace Crouch per via di quell'elfa, Winky' disse Ron, e spedì un cuscino contro la finestra.>>

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora