•L'ungaro spinato (2)

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《'Harry, ci vediamo stanotte a mezzanotte alla mia capanna. Mettiti il
mantello'.
Raddrizzandosi, esclamò ad alta voce: 'E' stato un piacere vederti,
Hermione', strizzò l'occhio e se ne andò. Moody lo seguì.
'Perché vuole vedermi a mezzanotte?' chiese Harry, molto sorpreso.
'Già, perché?' disse Hermione, allarmata. 'Chissà che cos'ha in
mente. Non so se dovresti andare, Harry...' Si guardò intorno con
aria nervosa, e sibilò: 'Rischi di arrivare in ritardo da Sirius'.
Era vero che scendere fino alla capanna di Hagrid a mezzanotte
voleva dire lasciare un margine molto stretto all'appuntamento con
Sirius; Hermione suggerì di spedire Edvige da Hagrid per dirgli che
non poteva - sempre che accettasse di portare il biglietto,
naturalmente - ma Harry rifletté che era meglio andare e sbrigarsi,
qualunque cosa volesse Hagrid. Era molto curioso di scoprirlo; Hagrid
non gli aveva mai chiesto di andarlo a trovare così a notte fonda. Quella sera alle undici e mezzo Harry, che aveva finto di andare a
dormire presto, indossò di nuovo il Mantello dell'Invisibilità e
sgattaiolò giù per le scale e attraverso la sala comune. Erano
rimasti in pochi. I fratelli Canon erano riusciti a impossessarsi di
un bel mucchio di spille TIFA per CEDRIC DIGGORY e stavano cercando
di stregarle in modo da trasformare gli slogan in Sostieni HARRY
POTTER. Fino a quel momento, comunque, tutto quello che erano
riusciti a fare era bloccarle su POTTER fa schifo. Harry li superò,
raggiunse il buco del ritratto e attese per un minuto circa, con un
occhio all'orologio. Poi Hermione aprì la Signora Grassa dall'esterno
come avevano stabilito. Le scivolò accanto sussurrando 'Grazie!' e
attraversò il castello.
Il parco era molto buio. Harry percorse il prato in discesa
puntando alle luci che brillavano nella capanna di Hagrid. Anche
l'interno dell'enorme carrozza di Beauxbatons era illuminato; Harry
riconobbe la voce di Madame Maxime.
'Sei tu, Harry?' sussurrò Hagrid, aprendo la porta e guardandosi
attorno.
'Sì' rispose Harry, scivolando all'interno e sfilandosi il
cappuccio dalla testa. 'Che cosa succede?'
'C'è una cosa che devo farti vedere' disse Hagrid.
Era terribilmente agitato. All'occhiello esibiva un fiore che
assomigliava a un enorme carciofo. Sembrava che avesse smesso di
usare la morchia, ma evidentemente aveva cercato di pettinarsi: Harry
distinse i denti spezzati del pettine impigliati nella sua chioma
'Di che si tratta?' chiese Harry cauto, chiedendosi se gli
Schiopodi avessero deposto le uova, o Hagrid fosse riuscito a
comprare un altro cane gigante a tre teste da uno straniero in un
pub.
'Vieni con me, fai pianino e stai coperto' disse Hagrid. 'Non
portiamo Thor, a lui non ci piacerebbe...'
'Senti, Hagrid, non posso fermarmi tanto... devo tornare al
castello entro l'una...'
Ma Hagrid non ascoltava; stava aprendo la porta della capanna e si addentrava nella notte. Harry si affrettò a seguirlo e con sua grande
sorpresa scoprì che Hagrid lo guidava verso la carrozza di
Beauxbatons.
'Hagrid, che cosa...?'
'Sssst!' disse Hagrid, e bussò tre volte alla porta effigiata con
le bacchette d'oro incrociate.
Fu Madame Maxime ad aprire. Attorno alle spalle massicce portava
uno scialle di seta. Sorrise quando vide Hagrid. 'Ah, Agrìd... è ora?'
'Bonsuàr' disse Hagrid con un sorriso radioso, e le porse la mano
per aiutarla a scendere i gradini d'oro.
Madame Maxime si richiuse la porta alle spalle, Hagrid le offrì il
braccio e i due s'incamminarono costeggiando lo steccato che ospitava
i cavalli alati giganti di Madame Maxime, mentre Harry, completamente
sbalordito, correva per tener loro dietro. Hagrid aveva voluto
mostrargli Madame Maxime? Poteva vederla tutte le sante volte che
voleva... non era proprio difficile da individuare...
Ma pareva che ci fosse una sorpresa anche per Madame Maxime, perché
dopo un po' disse in tono giocoso: 'Dove mi stai portondo, Hagrìd?'
'Ti piacerà' rispose Hagrid burbero. 'Ne vale la pena, credimi.
Solo che non devi dire a nessuno che te li ho fatti vedere,
d'accordo? Non dovresti saperlo'.
'Certo che no' disse Madame Maxime sbattendo le lunghe ciglia nere.
E proseguirono, e Harry diventava sempre più irritato mentre
trotterellava dietro di loro, controllando l'orologio di tanto in
tanto. Hagrid aveva per la testa un qualche progetto scervellato, che
rischiava di fargli perdere l'appuntamento con Sirius. Se non fossero
arrivati in fretta, decise che si sarebbe voltato, sarebbe tornato
dritto filato al castello e avrebbe lasciato Hagrid a godersi la sua
passeggiata al chiar di luna con Madame Maxime...
Ma poi - dopo essersi allontanati lungo i confini della Foresta al
punto che il castello e il lago non erano più visibili - Harry sentì
qualcosa. C'erano degli uomini che gridavano laggiù... poi si udì un
ruggito assordante, da spaccare i timpani...
Hagrid guidò Madame Maxime oltre una macchia di alberi e si
arrestò. Harry si affrettò ad affiancarli - per un istante credette
di vedere dei falò, e degli uomini che correvano tutto intorno - e
poi rimase a bocca spalancata.
Draghi.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora