A leggere fu James.
-La sola persona rimastaall'aperto era un adolescente che giaceva lungo disteso sulla schiena inun'aiuola fuori dal numero quattro.Era un ragazzo magro, occhialuto, dai capelli neri, con l'aria sciupata eun po' malsana di chi è cresciuto molto in poco tempo. I suoi jeans eranolaceri e sporchi, la sua T-shirt larga e sbiadita, e le suole delle scarpe datennis si stavano scollando. L'aspetto di Harry Potter non lo rendeva caroai vicini, persone convinte che la trascuratezza dovrebbe essere punita per legge, ma poiché quella sera si era nascosto dietro un grosso cespuglio di ortensie, era del tutto invisibile ai passanti. In effetti, avrebbe potuto essere individuato solo se suo zio Vernon o sua zia Petunia avessero ficcato la testa fuori dalla finestra del salotto e guardato diritto dentro l'aiuola. Nel complesso, Harry era convinto di aver avuto un'ottima idea a nascondersi lì. Forse non stava molto comodo, disteso sulla dura terra calda, ma d'altra parte nessuno lo guardava storto, né digrignava i denti così forte da impedirgli di ascoltare il notiziario, né gli sparava domande perfide, com'era successo tutte le volte che aveva tentato di sedersi in salotto a guardare la televisione con gli zii.-
"Comunque una visitina a quei porci la dobbiamo fare" disse James interrompendo la lettura, dopo un cenno da parte della moglie, riprese.
-« Sono lieto di vedere che il ragazzo ha smesso di girarci fra i piedi.Dov'è, comunque? »« Non so » disse zia Petunia, indifferente. « Non è in casa ».Zio Vernon grugnì.« Guardare il telegiornale... » disse, sprezzante. « Vorrei sapere checos'ha davvero in testa. Come se a un ragazzo normale potesse importaredi quello che dicono al telegiornale... Dudley non ha idea di quello chesuccede; credo che non sappia nemmeno chi è il Primo Ministro!Comunque, non ci può essere qualcosa che riguarda i suoi simili nel nostrotelegiornale... »« Vernon, ssst! » disse zia Petunia. « La finestra è aperta! »« Oh... sì... scusa, tesoro ».-
"Ancora? Ma i pazzi siete voi" -commentò Molly. "James, salta le cose futili, passa a qualcosa di serio." disse Silente e James annuì in risposta.
"Harry scavalcò con un salto il cancello chiuso del parco e s'incamminònell'erba rinsecchita. Il parco era vuoto come le strade attorno. Quando fualle altalene, si lasciò cadere sull'unica che Dudley e i suoi amici nonerano ancora riusciti a distruggere, attorcigliò un braccio attorno allacatena e rimase lì a fissare ingrugnito il terreno. Non poteva piùnascondersi nell'aiuola dei Dursley. L'indomani avrebbe dovuto pensare aun nuovo modo per ascoltare il telegiornale. Nel frattempo, l'unica suaprospettiva era un'altra notte di sonno disturbato, perché anche quandosfuggiva agli incubi su Cedric faceva sogni sconvolgenti di lunghi corridoiciechi o che finivano contro porte chiuse a chiave, cosa che attribuiva allasensazione di prigionia che provava da sveglio. L'ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare. L'ingiustizia di tutto questo gli fece montare una rabbia quasi da urlare.Se non fosse stato per lui, nessuno avrebbe nemmeno saputo cheVoldemort era tornato! E la sua ricompensa era restare prigioniero a LittleWhinging per ben quattro settimane, completamente isolato dal mondomagico, ridotto ad accucciarsi tra le begonie moribonde per sentir parlaredi pappagallini che facevano sci d'acqua! Com'era possibile che Silentel'avesse dimenticato così facilmente? Perché Ron e Hermione erano invacanza insieme e non avevano invitato anche lui? Quanto ancora dovevasopportare che Sirius gli dicesse di star calmo e fare il bravo, o resisterealla tentazione di scrivere a quella stupida Gazzetta del Profeta per farnotare che Voldemort era tornato?-
Harry pensò che quella lettura lo avrebbe messo a dura prova.
-Harry attese che il resto della banda si allontanasse prima di muoversi.Quando le loro voci si furono spente di nuovo, girò l'angolo di MagnoliaCrescent e procedendo molto rapido si ritrovò ben presto a tiro di voce daDudley, che passeggiava tranquillo, canticchiando un motivo stonato.« Ehi, Big D! »Dudley si voltò.« Oh » borbottò. « Sei tu ».« Quand'è che sei diventato Big D, eh? » chiese Harry.« Piantala » ringhiò Dudley, voltandosi.« Bel nome » disse Harry, sorridendo e accordando il passo a quello delcugino. « Ma per me sarai sempre Didino Piccino ».« Ho detto PIANTALA! » ripeté Dudley, con le mani a prosciutto strette apugno.« I ragazzi non lo sanno che la tua mamma ti chiama così? »« Chiudi quella bocca ».« A lei non lo dici di chiudere la bocca. E vogliamo parlare di Patatinoe Diduccio? Questi almeno li posso usare? »Dudley non disse niente. Lo sforzo di trattenersi dal picchiare Harrysembrava richiedere tutto il suo autocontrollo.-
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The story of Harry Potter -The boy who lived-
AléatoireQuesto è il continuo della storia, da qui partirà il capitolo 14 del libro 'Il calice di fuoco'.