17.Sorelle

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Aria

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Aria... ho solo bisogno di aria.

Non so come e da quanto tempo ma riprendo cognizione di dove sono solo quando Declan mi tocca la spalla.

Sono seduta su una panca vicino alla costa e l'aria di mare mi sta facendo lentamente riprendere i sensi.

DECLAN: Athena... parlami ti prego

Come ha potuto farmi una cosa simile... non sono abbastanza? Ho sbagliato qualcosa? cosa ho fatto di male?

Sento una mano di Declan che mi liscia la spalla e il dorso dell'altra accarezzarmi una guancia. Solo quando mi asciuga una lacrima mi accorgo che sto iniziando a piangere

DECLAN: Se vuoi parlarne io sono qui ok? Ti farebbe bene ma non ti forzerò. Ho detto qualcosa di male?

Faccio segno di no con la testa perché ho un nodo in gola che so che sta per esplodere in un milione di lacrime ma non voglio crollare... non davanti a lui almeno

DECLAN: Vuoi andare a casa?

Annuisco e lui, senza togliermi la mano dalla spalla, mi guida sino alla macchina.

Arrivati nel suo appartamento a Montecarlo corro direttamente nella camera degli ospiti in cui ho sistemato le mie cose per i prossimi giorni.

Qualche minuto dopo Declan bussa alla porta prima di entrare e sedersi sul letto al mio fianco

Tiene una delle mie mani nella sua e con il pollice accarezza il mio dorso dolcemente. Vorrei lasciarmi andare e farmi confortare da lui ma ormai ho perso ogni speranza nelle persone nella mia vita. Declan mi ha già abbandonato una volta e niente mi assicura che lo faccia un'altra.

Rimaniamo in silenzio per molto tempo.

ATHENA: L'ho contattata dopo... beh mio padre... ma lei ha detto che non voleva sapere nulla di una figlia. Ma forse non voleva me. Nessuno è mai rimasto nella mia vita... mi lasciano sempre tutti. Allora il problema sono io e non le persone... ho qualcosa che non va e io...

DECLAN: Non pensarlo nemmeno. Sei speciale e...

Lo interrompo subito perché non deve inventarsi nulla... non mi farebbe sentire meglio per nulla

ATHENA: Speciale e sbagliata sono spesso sinonimi

DECLAN: No Athena non è così

ATHENA: e allora perché mi ritrovo sempre sola?

DECLAN: Non lo sarai più. Mai e dico mai io ti lascerò sola

Passo qualche minuto tra le sue braccia ripensando a come la nostra separazione fosse frutto di una macchinazione e non della sua volontà di lasciarmi.

ATHENA: Caterina è mia madre

DECLAN: Uhm... beh non ti sei persa nulla. È l'ultima persona che consiglierei come madre

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