3.Troppo vicino

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Poggio la colazione davanti a Declan che la divora in men che non si dica. L'uomo davanti a me è diverso da quello che conoscevo anche se non credo alle cattiverie che i miei colleghi che si occupano di gossip scrivono su di lui. Più di una volta ho abbassato i toni sulle pessime parole che usavano per descriverlo con la scusa che il giornale non poteva permettersi di utilizzare parole tanto crude.

La verità è che tengo a lui anche dopo che mi ha abbandonata. Non posso far finta di non aver vissuto quasi venti anni della mia vita assieme a lui, incollati l'uno all'altro. Non posso scordare il mio migliore amico e il mio primo fidanzato. Con lui ho fatto numerose delle mie cose per la prima volta. Per quanto io possa sforzarmi non credo che potrò mai odiarlo...

DEC: Athena mi dispiace di aver fatto irruzione a casa tua

ATHENA: Mi hai spaventata Declan.

DEC: Pensavo non ci fosse nessuno

ATHENA: Sono arrivata ieri pomeriggio

DEC: Non vivi più qui?

ATHENA: No, sono andata via molto tempo fa

DEC: e tuo padre? Non lo vedo a vivere in città senza il suo giardino e il suo orto

Lo guardo incredula prima che sento gli occhi riempirsi di lacrime. Ma come si permette a chiedere di mio padre?

ATHENA: Credo che sia il momento che tu te ne vada Declan

DEC: Athena cosa è successo a tuo padre?

ATHENA: Vai via e lasciami sola... del resto lo hai già fatto una volta e sono certa che non ti sia dispiaciuto per niente. Come se non fossi mai stata nessuno...

DEC: Di cosa parli?

ATHENA: Non voglio più vederti Declan... non ti permetterò di spezzarmi il cuore di nuovo

Tengo a lui e su questo non ci sono dubbi ma questo non significa che gli permetterò di trattarmi come ha fatto otto ani fa. Non sono più una ragazzina e non ho voglia di vivere di nuovo quello che mi ha quasi devastato. Non avevo più nessuna voglia di vivere e mi sono chiusa in casa per mesi. Ci ho messo anni per rimettere in piedi la mia vita e non lascerò che lui o Alex mi rigettino nel profondo della mia testa.

Declan abbassa la testa e lascia la casa chiudendo la porta dietro di sé.

Perché è tornato qui dopo tutto questo tempo? Perché il suo sguardo nei miei confronti è lo stesso di otto anni fa quando eravamo due fidanzatini innamorati? La sua presenza mi ha fatto battere il cuore talmente tanto che ancora adesso ho paure che esploda.

Passo l'intera giornata a girare per la casa ma la verità è che venire qui è stata la peggior decisione che potessi prendere.

Mercoledì mattina il mio telefono squilla e siccome non ho amici ho il presentimento che sia il lavoro. Prendo il cellulare e infatti si tratta del mio capo, il fratello di Alex. Una volta risposto però la voce è quella del suo assistente che mi informa che Xander vuole vedermi per discutere di una cosa oggi stesso. Cerco di spiegarli che sono fuori casa ma lui imperterrito insiste che vuole vedermi oggi stesso anche a costo di vederci questa sera. Perché tutta questa fretta? Avrà saputo della rottura tra me e suo fratello e vuole licenziarmi? Ma tralasciando che non è stata colpa mia non capisco tutta questa urgenza.

Prendo una borsa e mi metto subito in macchina visto che ho davanti almeno due ore che mi aspettano dietro il volante sperando di non trovarmi bloccata nel traffico.

All'una sono davanti agli uffici del mio giornale e dopo aver addentato e ingoiato quasi per intero una mela per il nervoso, entro dalle porte girevoli. Visto che sono arrivata in piena pausa pranzo i corridoi sono deserti e il rumore dei tasti schiacciati delle tastiere è quasi impercettibile. Busso all'ufficio di Xander che nel frattempo ha finito di gustarsi il suo pranzo e accantonata la busta di cartone del ristornate dietro l'angolo riversa tutta la sua attenzione a me.
Al contrario di quanto creda la gente le mie interazioni con lui al di fuori dell'ufficio erano scarse perché la famiglia di Alex, essendo molto numerosa, non è molto unita in più i due si passano più di dieci anni.

I due si assomigliano molto e i boccoli dorati del ciuffo sono praticamente identici in entrambi i fratelli così come i loro occhi verdi.

Mi fa segno di sedermi mentre getta la busta nel suo cestino e riordina un attimo la scrivania prima di tornare in modalità lavoro.

XAN: Athena devi sostituire Robert fino a fine luglio 

ATHENA: Robert? Robert Litz?

XAN: Esatto. Ha dei problemi in famiglia e ha chiesto di rimanere in sede per un po'

ATHENA: Ma solo sono una correttrice di bozze...

XAN: So che ti intendi di F1 e sei la mia ultima spiaggia. Trovare qualcuno disposto a partire con così poco preavviso è impossibile

ATHENA: Ma sono in ferie sino a lunedì prossimo e inoltre non sono pronta a partire per Barcellona

XAN: Ti farà bene uscire un po' da quel buco che chiami ufficio e poi cambiare aria è la cosa giusta per te

Come far sentire una persona utile e accettata... complimenti ottima leadership 

ATHENA: Quando dovrei partire? E soprattutto cosa dovrei fare?

XAN: Per i dettagli ti lascio al mio assistente e il tuo aereo parte tra tre ore da Heathrow

ATHENA: Forse avresti dovuto farmi avvisare prima visto che tutte le mie cose sono a Silverstone

XAN: Ti darò un indennizzo per il poco preavviso così potrai fare un po' di shopping terapeutico

Shopping terapeutico? Ma per chi mi ha presa? Mi rimangio tutti i commenti indossando il mio miglior sorriso finto 

ATHENA: Va bene

Sto per uscire dalla porta quando mi richiama

XAN: Per quello che vale mi dispiace perché sei una brava persona...

Annuisco a malapena e vado dritta verso l'ufficio di Tony che mi aspetta con un dettagliato elenco delle cose da fare e tutte le informazioni sul volo, alloggio e spostamenti vari. La cosa positiva è che il nostro è un giornale e a parte qualche importante intervista non devo stare davanti a nessuna telecamera e la cosa non mi dispiace per nulla, odio i riflettori addosso a me. Tra la cartellina che mi ha preparato ci sono anche gli appunti gentilmente concessi da Robert anche se non ho nessuna intenzione di guardarli viste le continue offese gratuite che ogni settimana scrive su Declan...

Declan... se dovrò seguire la F1 significa che dovrò avere a che fare con lui. Guardo l'agenda e tra le cose di questo weekend ho un'intervista esclusiva con l'uomo che ho cacciato di casa meno di novantasei ore fa... direi fantastico. Che settimana oscena

Ma dico tra tante cose che potevano capitarmi proprio questa? Cosa ho fatto di male all'universo per farmi trattare in questo modo? 

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