31 Dicembre 2016
Persino nell'ultimo giorno dell'anno a nessuno era concesso tornare a casa propria e vivere per almeno ventiquattro ore una vita normale.
Chi sceglie d'intraprendere la lunga scalata verso le vette della popolarità è destinato al lusso sfrenato, alle feste e alle promozioni. Ma ogni medaglia ha una faccia nascosta e come la quella della una anche questa è scura.
Per sopravvivere bisognava essere più duri dell'acciaio e malleabili della gomma, occorre non solo la caparbia ma soprattutto il coraggio.
«Manager Nim siamo alla fine dell'anno e ci sono tanti particolari da curare. Non può abbandonare tutto ora» nonostante Seori avesse congedato i suoi sottoposti il cellulare non aveva smesso di squillare.
I componenti del team di creazione e realizzazione del nuovo album la stavano pregando di tornare in ufficio per riprendere il lavoro da dove lo aveva fermato ma dopo tre giorni passati interamente in agenzia proprio per non sopperire alle feste, Seori non ne aveva intenzione.
«Capisco che si senta agitato a causa del ritardo ma la prego, vada a casa dai suoi figli e passi il Capodanno con loro. Quando tra due giorni l'agenzia riaprirà le assicuro che recupereremo».
L'uomo si convinse e Seori riuscì ad uscire finalmente dalla sua camera con indosso un cappotto color crema che le arrivava fino a sotto il ginocchio.
All'ingresso dell'abitazione, intento a guardare il cellulare, c'era Seokjin che l'attendeva.
I capelli color cioccolato gli ricadevano ordinatamente sul viso e i lineamenti ben definiti erano rilassati dandogli quell'aria autorevole che lo contraddistingueva nel gruppo.
Quando si accorse di lei indossò il cappotto nero e la sciarpa rossa che gli avevano regalato qualche giorno prima i compagni e pronto per uscire «Hai preso tutto?» le chiese aprendole la portiera dell'auto una fuori casa. Lei annuì.
I due percorsero le vie addobbate di Seoul per almeno una mezzoretta.
Seokjin intonava i vari brani che scaturivano dello stereo a squarciagola lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla compagna che guardava fuori dal finestrino taciturna «Perché non canti?» le chiese dopo un po'.
Seori non rispose.
Erano anni che non cantava davanti a qualcuno ma non aveva una vera e propria motivazione, semplicemente ogni volta che ci provava non riusciva ad emettere suoni.
Seokjin passò oltre quel silenzio evitando di dare più peso del dovuto al cambiamento della passeggera «Hai visto come nevica?» le chiese ritentando.
«È bellissima» gli rispose lei guardando i fiocchi bianchi che si accumulavano sull'uscio della strada, disperdendo la propria forma così velocemente da non poter avere il tempo di ammirarla.
In Corea del Sud c'era una leggenda molto particolare legata alla neve.
Si diceva che se una coppia guardava la prima nevicata il loro amore sarebbe diventato così forte da durare in eterno.
Ecco perché ogni anno migliaia di persone s'incontravano per soffermarsi sulle bellissime gemme che il cielo gli regalava come augurio per una vita lunga e piena di felicità.
La neve le ricordo qualche giorno prima.
Erano più o meno le sei di sera quando si era ritrovata sul fondo delle scale di casa ad attendere il compagno avvolta nella felpa grigia pronta per uscire.
Jungkook aveva organizzato il loro "primo" appuntamento e le aveva comunicato quella mattina l'ora in cui avrebbe dovuto farsi trovare pronta «Sei pronta?» le aveva chiesto apparendole avanti dopo qualche minuto.
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U Are My World
Random𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...