[CAPITOLO 35] - ORE

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«Abbiamo adottato Shin perché sua madre era una nostra cara amica che non poteva più tenerla con sè a seguito della morte del marito per colpa dei suoi problemi fisici e psichiatrici. Ci aveva chiesto di restare nell'ombra e di non essere nominata per il bene della piccola ma poco fa abbiamo ricevuto una cartolina proprio da lei che chiedeva come stesse la figlia e di quanto desiderasse riabbracciarla. Ci ha parlato della sua situazione che sembra migliorata e vorrebbe tanto entrare nella vita di Shin ma noi non possiamo accompagnarla per via d'imprevisti» la signora Jung smise per un secondo di parlare e si asciugò le lacrime.

«Avremmo voluto dirvi tutto già da tempo ma il medico di Shin c'è l'ha sconsigliato per il suo bene ».

Seori e Hoseok se ne stavano seduti dritti sulle sedie di fronte al computer, attenti alle parole dei genitori di quest'ultimo.

Dopo l'accaduto di Shin, volevano vederci chiaro su come stessero le cose e all'insaputa della ragazza che in quel momento si trovava in ospedale per accertamenti, li avevano chiamati «Cosa ha Shin?».

«Un disturbo post traumatico dovuto all'ultima esperienza nel triangolo* quando -la mamma di Hoseok fece una pausa e respirò profondamente- quando l'hanno colpita con un palo di acciaio per difesa, ed è finita in ospedale».

Seori ricordava bene quella notte, per lei era stata una delle più lunghe della sua vita.

Aveva assistito Hoseok come anche gli altri ragazzi e insieme lo avevano tranquillizzato, in verità l'idea di far trasferire Shin era nata proprio quel giorno.

«Cosa porrebbe accadere se il disturbo si manifestasse?» chiese Seori «Non ne abbiamo la certezza ma l'ultima volta è rimasta in coma per giorni».

Un disastro dopo l'altro pensó la donna.

«Abbiamo comprato dei biglietti per l'italia, abbiamo intenzione di accompagnare Shin da sua madre come ci ha chiesto, ma abbiamo bisogno di tutte le informazioni necessarie per trovarla» disse Hoseok.

I signori Jung rimasero in silenzio per qualche attimo guardandosi spaesati e titubanti «Saremo tutti con lei, non la lasceremo sola neanche per un minuto» insistette Seori cercando di convincerli.

«Va bene, vi manderemo tutte le informazioni necessarie ma per favore, abbiate cura della nostra bambina».

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Nabi non era affatto di buon umore.

L'idea di Seori era stupida e anche se non le avrebbe negato il suo aiuto, il solo pensiero di mandare Mark con lei senza nessuno a tenerlo d'occhio la faceva inquetare.

Shin era incontenibile, la sua furia si era abbattuta su di loro da poco meno di una settimana e anche se, alla fine, avevano raggiunto un accordo con Mark, lo stesso non si fidava.

Seori però sapeva il fatto suo e se aveva dato inizio a questo torneo di scacchi avrà avuto le sue buone ragioni.

La manager camminava con fierezza all'interno della sua agenzia come ne fosse il capo, i lunghi capelli colorati si muovevano sinuosamente intorno a lei aumentando l'aurea di disapprovazione che le si leggeva in viso.

Si avviava verso il suo ufficio per completare le ultime scartoffie per confermare il trasporto del suo protetto.

Salí nell'ascensore e premette il pulsante del piano salendo con noia e fermezza.

Entrò all'interno del suo ufficio sbattendo la porta attirando l'attenzione del piano su di lei.

Cosa Seori avesse nella testa lei non sapeva proprio spiegarselo, Mark era stata una palla al piede fin da quando Shin era arrivata in Corea e adesso le aveva chiesto il consenso per permettergli di accompagnare lei e il suo improbabile gruppetto in Italia dove, chissà per quanto tempo, avrebbero cercato la madre della ragazza.

Un'idea al quanto stupida e senza senso ma che senza dubbio avrebbe dato dei risultati più vhe concreti.

O Mark sarebbe impazzito e quel poco di legame che aveva con Shin si sarebbe spezzato definitivamente o la loro amicizia ne avrebbe giovato.

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«Non sono stupido si vede che vi amate...» Hoseok li guardava severo ma comprensivo.

Shin e Taehyung si guardavano sconvolti dalle parole del più grande.

Avevano i visi scarlatti e le pupille dilatate. Hoseok li aveva chiamati entrambi con una scusa e li aveva bloccati sulle sedie con il suo discorso introspettivo e profondo.

Li aveva avvisati che prima o poi quel discorso sarebbe arrivato ma gli aveva fatto intendere di essersene dimenticato ed invece eccoli lì tutti e tre riuniti in torno al tavolo rotondo della sala da pranzo, a trovare uno scopo alle loro esistenze «Io sono felice per voi voglio solo che stiate attenti e con la testa sulle spalle. Taehyung-shii se la fai soffrire ti ammazzo».

E con queste parole d'incoraggiamento li lasciò andare.

#

Un aereo popolato di viaggiatori era a suo tempo uno dei mezzi più sicuri al mondo.

La meta è lontana ma non inarrivabile e per quanto l'attenzione dei membri del gruppo fosse rivolta alla missione che avrebbero dovuto compiere una volta arrivati, Shin e Seori avevano un nodo in gola nato da due sentimenti contrastanti, l'impazienza e la paura.

Shin era elettrizzante all'idea d'incontrare un suo parente stretto.

S'immaginava già tra le sue braccia, riflessa nei suoi occhi. Finalmente qualcuno simile a lei.

Seori invece aveva paura del suo mondo, del suo paese, della sua gente.

Erano anni che non provava più quei sentimenti ed ora si ritrovava a subirne le conseguenze.

Entrambe respirarono profondamente e chiusero gli occhi.

Il viaggio era lungo e avrebbero aspettato con impazienza che quel veicolo trainato dal vento mettesse le ruote a terra, richiamandole dal sonno pesante e corruttore dei sedili.







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DIZIONARIO E SPIEGAZIONI:

* Triangolo: luogo in cui i giovani si riuniscono per fare combattimenti illegali

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⏰ Last updated: Sep 15, 2024 ⏰

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