L'edificio in cui si erano addentrati era meraviglioso.
Le vetrate contornate in ferro lucido mostravano una prospettiva di Seoul che solo dagli attici si poteva ammirare. Le luci folgoranti che accendevano le case, mostravano una parte dell'umanità nascosta durante il giorno.
La paura del buio colpisce chiunque, anche chi non ammette di essere terrorizzato dalle ombre scure che la notte porta con sé, si accende la luce come fonte di energia, ispirazione e salvezza.
Seori aveva la mano chiusa nel braccio del maggiore dei bangtan e camminava lungo la navata centrale, sopra un tappeto color crema, con una sicurezza che raramente era riuscita a preservare ma che con l'aiuto di Seokjin sembrava esserle di naturale uso.
Ciò che avrebbero fatto quella sera e soprattutto, il modo in cui l'avrebbero fatto, avrebbe stabilito il risultato di un'intera vita, "Shin sarebbe rimasta?" Sperava vivamente di sì.
Aveva preparato un piano d'attacco e uno di difesa ma sperava con tutta sé stessa di non doverne attuare nessuno dei due e che la ragazza ponderasse le proprie scelte.
«Questo è il vostro tavolo signori, più riparati rispetto agli altri. Come avete richiesto» lei assentì con il capo, ringraziando l'uomo vestito da pinguino, poi si sedette e cominciò a discutere con gli altri.
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Erano passati circa dieci minuti dal loro arrivo e Shin aveva appena fatto il suo ingresso, accompagnata da Hoseok e da Taehyung che le facevano d'appoggio.
Era bellissima, i capelli neri erano legati in uno chignon alto che lasciava fuoriuscire qualche ciocca blu che le ricadevano sul viso dandole quell'aria di sobrietà che solo lei sapeva mostrare. Il viso era luminoso, il sorriso raggiante e il trucco leggermente più pesante del solito.
Indossava un vestito lungo fino al ginocchio nero e le scarpe senza il tacco.
Si sedette accanto a Jungkook, il più lontano possibile da Mark il quale appena l'aveva vista, aveva tentato di aprir bocca per salutarla ma si era fermato, leggendo in lei astio e odio.
Nabi in tutto ciò era silenziosa, sedeva di fianco a Namjoon e lo percepiva tremare. Non aveva mai visto il leader aver paura di qualcosa perciò si stupì, capendo solo in quell'istante quanto in realtà la questione fosse seria.
Seori era tutto il contrario di ciò che si aspettassero.
Sedeva accanto a Yoongi, la mano legata a quella del cugino, nascosta dalla lunga tovaglia bianca, un sorriso sornione e gli occhi lucenti. Solo il moro di fianco a lei sapeva quanto quell'espressione così serena, fosse una maschera, un modo che utilizzava per aggredire l'agitazione e l'ansia.
Il cameriere prese gli ordini e mentre portava le pietanze, le conversazioni iniziarono a fare il loro corso «Sei bellissima sta sera» aveva detto Taehyung alla compagna, ella sorrise arrossendo rigirando l'affermazione a Seori e a Nabi.
Una volta arrivati a metà della cena, i ragazzi si erano sciolti e parlavano tra loro di cose normali, studi, arte, viaggi, non alludendo minimamente a ciò che li aveva portati lì.
Ma diversamente da ciò che era stato programmato fu Shin che decise di parlare «Hoseok- disse con tono serio- come pagherai tutto questo con lo stipendio di un lavoretto» Hoseok si congelò all'istante.
Balbettò qualcosa aspettando e pregando che accorressero in suo aiuto.
Effettivamente un impiegato medio non sarebbe riuscito a permettersi una cena del genere in un posto come quello e non aveva riflettuto sul fatto che probabilmente, Shin non era stupida e conosceva fin troppo bene la finanza coreana.

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U Are My World
Casuale𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...