Il consiglio di amministrazione si riuniva abitualmente nella "sala degli specchi", una stanza composta al novanta per cento da finestre, che si affacciava sul traffico della strada sottostante.
Da qualche giorno, giravano delle voci interessanti sull'approvazione del "Progetto Numero Sette" una bozza di idea che serbava in sé molteplici sfide «Non stiamo parlando di un semplice concerto, ma di un tour che interesserà nell'insieme più sei stati».
Il CEO si rivolse al medico responsabile dell'indennità fisica e psicologica degli artisti volendo conoscerne il parere «I ragazzi sono pronti per affrontare uno sforzo del genere?».
L'uomo incrociò le braccia al petto, allungandosi sulla poltrona «Potrebbe essere un buon modo per mettere ad una prova la loro resistenza. –Guardò con aria di supponenza l'unica donna nella stanza- Ma potrebbero non farcela».
Seori rimase in silenzio.
Nonostante fosse suo compito prendere decisioni, conosceva bene i propri limiti e per questo non sarebbe intervenuta di sua spontanea volontà.
Il suo perimetro d'azione era una linea che rischiava di oltrepassare con fin troppa facilità e considerato che le sue parole avevano peso solo se il CEO le appoggiava, contrapporsi al consiglio d'amministrazione, non avrebbe giovato a suo favore se a remarle contro fosse l'unanimità.
L'uomo è plasmabile.
Determinato a seguire il proprio volere, soccombe al potere.
Essere manager di una discografia in ascesa era di per sé un ruolo considerevole, nonostante fosse portatore di astio da parte dei colleghi che ambivano ad avere le sue responsabilità e i suoi privilegi.
Seori li lasciava liberi di scannarsi a vicenda, ricordandogli con il silenzio, l'obbligo di chiedere ed ascoltare il suo parere.
Il Ceo seguì attentamente ciò che i vari responsabili portavano alla sua attenzione, osservando di tanto in tanto la sua subordinata e sorridendo nel vederla calma «Dovremmo pubblicizzarli» gli fece notare il team del marketing «Dobbiamo anche trovare degli alloggi sicuri» aggiunse il referente delle risorse.
«Sono tutti punti focali. Manager Min lei che ne pensa?» le chiese al termine della discussione.
«Sono d'accordo con una vostra affermazione. -disse Seori- Non stiamo parlando di nomi sun foglio ma di persone» udì i vecchi barbagianni annuire al suo discorso.
«Pertanto sono in qualche modo a favore di questa iniziativa. Un tour mondiale è sì, un modo per introdurci oltre il continente asiatico ma rappresenta un grande ostacolo. Se sia fattibile o meno dipende dalla nostra efficienza organizzativa» lo psicologo aziendale s'intromise con prepotenza «Non la faccia lunga signorina. Vogliamo sapere se secondo lei i BTS riuscirebbero a portare a termine un programma del genere o meno».
Seori lo squadrò da capo a piedi e gli sorrise freddamente «Non spetta a me l'autorità di definirli idonei. Se non sbaglio è il suo lavoro dottor Choi» l'uomo abbassò il capo e incassò il colpo.
«Stavo dicendo... -continuò Seori- La riuscita di questo progetto dipende da ogni singolo reparto. La collaborazione è fondamentale in questo momento.»
«Lei propone la collaborazione dei reparti sotto un unico referente organizzativo?» chiese il Ceo per riassumere «Esatto».
«Mi sembra un'ottima idea, vorrebbe coordinare lei la realizzazione del progetto?» lei annuì e quando l'assemblea si sciolse, insieme ai vari rappresentanti uscì dall'aula.
Il dottor Choi l'affiancò, appena l'ufficio del Ceo non fu più in vista «Manager nim, è curioso non trova?» Seori sbuffò «Cosa?» lui ricominciò «Che lei sia l'unica a non avermi ancora fatto visita. Sono certo ci siamo molte cose nella sua testa che vorrebbero uscire».
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U Are My World
Random𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...