Era un pomeriggio molto tranquillo a Seoul.
Le auto correvano da una parte all'altra della città senza rendersi conto di cosa le circondasse.
Le persone camminavano senza guardarsi indietro, i negozianti aprivano i loro negozi e pub pronti ad iniziare gli affari e gli studenti correvano per andare a scuola.
Sembrava che ogni cosa fosse al proprio posto e che la pace dovesse regnare in qualche modo, non solo all'esterno ma anche all'interno di ogni cittadino.
Seori camminava nel corridoio principale della Big Hit entertainment. Il cartellino di riconoscimento su cui era applicata la sua foto e scritto il suo nome era appeso al collo e si muoveva a onde in sintonia con i movimenti leggeri della sua camminata.
Il sorriso che aveva stampato in viso era sereno, delicato, si era svegliata felice ma non ne conosceva il motivo «Manager Nim» venne richiamata da un urlo sfinito che poco dopo portò alla sua vista un uomo con il fiatone che, una volta giuntale avanti, si piegò in modo goffo tossicchiando e respirando pesantemente.
L'uomo aveva circa cinquant'anni, la pelle chiara tipica degli asiatici e gli occhi scuri formavano un viso stanco, sormontato dalle rughe e da alcune occhiaie violacee che ne definivano la stanchezza.
«Direttore Choi come posso esserle utile?» gli chiese quando si fu ripreso «Il Ceo, il Ceo vuole vederla- le rispose con il fiatone- tra cinque minuti nel suo ufficio, ha detto» lei annuì e lo ringraziò.
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Bussò tre volte, come era solita fare e il Ceo la invitò ad entrare «Buongiorno Manager Nim» lo salutò.
«Agassi- la salutò l'uomo- come procedono gli affari?» Seori sorrise.
Bang Pd si era reso conto poco tempo prima che la differenza di carattere tra lui e Seori aveva portato i dipendenti a fidarsi più della dirigente che dello psicologo aziendale. Quando glielo aveva fatto notare, Seori si era scusata per non averci fatto caso e aveva avanzato delle ipotesi secondo le quali, un atteggiamento più "umano" avrebbe giovato all'azienda.
«Procede tutto secondo i piani. Posso chiedere come mai mi abbia convocato con così poco preavviso?» chiese «Si è presentata un'anomalia di cui vorrei palare con lei» le comunicò recuperato un fascicolo da uno dei cassetti della sua scrivania color pece.
Il cartoncino che rivestiva l'intero gruppo di fogli era di un bel rosso vivido, perfettamente levigato e rigido. Il Ceo lo prese e lo posizionò davanti a sé in modo che fosse ben visibile da ambe le parti e spostò lo sguardo su Seori.
«Questi sono tutti i documenti che riguardano le collaborazioni con artisti esterni. Alcune le hanno presentate i nostri artisti altre invece risultano abbastanza particolari. -disse prendendo un foglio sottoscritto in inglese e passandoglielo- La richiedente è una dipendente dell'JYP Entertainment» puntualizzò.
Seori fece mente locale realizzando che l'agenzia in questione era quella di appartenenza dei Got7, il gruppo di Mark e che non disponesse di cantanti donne al momento attuale.
«Come lei sicuramente saprà, al momento l'agenzia non dispone di Idol donne, infatti la richiesta è abbastanza bizzarra perché è stata inoltrata direttamente dalla direttrice generale, Wang Nabi per sé stessa» Seori lo guardò confusa.
Nabi e Namjoon non le avevano accennato nulla in merito «Qual è il problema Ajossi? Non ci conviene questa collaborazione?» chiese cerando di sembrare meno turbata «No no, assolutamente. Sarebbe una possibilità di esordire con un pezzo in inglese, semplicemente, mi sembrava strano che lei non mi avesse messo al corrente della cosa con largo anticipo come le è solito fare».
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U Are My World
Random𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...