Un giovane con i capelli castani, li stava aspettando alla porta del dormitorio.
Gli estranei entrarono nell'abitazione, ritrovando una disposizione famigliare degli spazi e una serie di oggetti che ricordavano il passaggio degli attuali abitanti.
Seori sorrise all'uomo che le aveva aperto e chiese «Sunbae*, come stai?» con un tono formale ma allo stesso tempo giocoso che solo lei, tra tutte le donne che erano arrivate negli ultimi mesi, poteva assumere in loro presenza.
Jungkook la guardò interdetto.
Seori aveva la forza di stupirlo e quel lato spesso lo spaventava.
Minho li fece accomodare nel salotto del dormitorio dove erano già riuniti Taemin e Kibum, gli altri membri del gruppo.
Il più grande li guardò e quando vide Seori, i suoi occhi s'illuminarono di una scintilla di divertimento e curiosità.
Lei non fece in tempo a parlare, che le aveva già posto la fatidica domanda «L'hai portato?», lei rise «Sì Kibum-ssi, fa piacere anche a me vederti».
Taemin diede una leggera pacca dietro la nuca del suo Hyung, il quale lo guardò con sguardo interrogativo portando la mano sulla parte colpita «Non farci caso, lo Hyung non è abituato ad avere delle belle ragazze in casa» chiese.
Dopo aver assicurato di stare bene, la ragazza presentò il compagno che silenziosamente l'affiancava «Ya, Jungkook-ssi -disse Minho- Sei un amico di Taehyung-ie vero? Come sta, è da un bel po' che non lo vedo».
Jungkook si concentrò.
L'uomo davanti a sé aveva i capelli di un castano naturale e gli occhi, seppur profondi, avevano lo stesso medesimo colore mentre il fisico, era lasciato visibile dal tessuto bianco della t-shirt che ne valorizzava la forma prontamente allenata «Ha avuto molto da lavorare» disse.
Un involucro abbastanza grande quando un braccio si mise nella traiettoria del suo sguardo, un fiocco rosso era stato attaccato nella parte sopra e lo rendeva molto grazioso.
«Grazie Seori-ssi, sono sicuro che lo apprezzerà tantissimo!» ringraziò il ragazzo «Lo spero vivamente. Ho fatto i salti mortali per trovarlo».
Jungkook guardò il pacchetto, pensando a dove la ragazza lo avesse nascosto durante il vioggio in macchina.
«Che state facendo esattamente?» chiese Taemin allo Hyung «Niente di che, un regalo per Jjong*».
Gli shinee non erano un gruppo pacato e silenzioso, dove uno qualsiasi dei membri poteva avere segreti senza preoccuparsi che gli altri li scoprissero.
In casa shinee tutto era di dominio pubblico e quando si dice tutto, s'intende tutto.
«Si può sapere cosa c'è l'ha dentro?» tentò Taemin, «Non sono affari tuoi!» rispose Seori ridendo, guardando il ragazzo e il suo compagno iniziare a litigare.
Dopo aver chiaccherato per minuti interminabili ed aver protetto con tutta sé stessa il segreto della scatola, Seori prese Taemin per un braccio e lo portò in cucina con la scusa di aver bisogno di un bicchiere d'acqua.
Il ragazzo si appoggiò al piano di lavoro completamente in legno e incrociò le braccia, osservando la giovane che prendeva un bicchiere di vetro dallo scolapiatti e apriva la cannella dell'acqua pulita.
Taemin era un tipo allegro, cercava la parte diventante in tutto ed era raro che rimanesse serio per più di cinque minuti, tuttavia il viso di Seori lasciava poco spazio alla fantasia gioiosa del ragazzo e perciò, anche se con difficoltà, tentò di mantenere un tono piatto e chiese «Cosa c'è che ti preoccupa?».
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U Are My World
Random𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...