Hoseok entrò nel salotto dove trovò il resto dei suoi coinquilini.
Alcuni erano seduti sull'isola della cucina mentre altri poco più distanti, affondavano i visi nelle tazze ricolme di latte e caffè.
Shin entrò con lui e si sedette in un angolo della tavola rotonda, lontana da tutti.
Dopo la sfuriata della settimana prima, le due giovani non si erano più rivolte la parola e ogni qualvolta occorreva l'aiuto di entrambe, il loro mutismo era intriso d'ilarità, risultando massacrante per gli altri.
Seori aveva deciso di rimanere glaciale, ferma nella convinzione che avesse fatto bene a comportarsi in quel modo e che la scelta più giusta nei confronti dell'altra fosse di lasciarle i suoi spazi.
Continuava a fare il suo lavoro e vivere la sua vita come se niente fosse accaduto, come se non ci fossero problemi «Jimin-ssi, mi passi il latte» chiese Jungkook che sedeva alla destra del maggiore, distogliendo quest'ultimo dalle sue considerazioni.
Il momentaneo moro prese la bottiglia di vetro e la spinse il più possibile vicino all'amico che distrattamente, la fece quasi cadere.
«Sta' attento» disse Seokjin alzandosi velocemente dal tavolo prevedendo già il disastro ed evitando un possibile cambio d'abito.
Jungkook si scusò e con il capo basso riprese a mangiare i suoi biscotti in religioso silenzio.
Seori beveva il suo caffè con estrema lentezza, guardando di tanto in tanto avanti a sé, ma senza soffermare la sua attenzione su qualcuno in particolare.
Era preoccupata, terribilmente preoccupata per ciò che stava accadendo.
Cercava di non sembrare strana ma in realtà aveva un brutto presentimento, da quando aveva "litigato" con Shin, non avevano avuto più alcun tipo di contatto.
Non si parlavano, non discutevano e neanche gli importava di farlo, per quanto la cosa non la toccasse più di tanto, il comportamento di Hoseok era decisamente tutto un altro argomento.
Il ragazzo si era spento.
Non c'erano parole per definire il netto cambiamento che aveva acquisito, era come se fosse diventato grigio, sembrava che tutta la sua energia, la sua gioia e la sua felicità, gli fossero state portate via in una notte.
L'ennesima voce irritante ruppe i pensieri «Cosa farete oggi?- chiese Shin- starete fuori fino a tardi?» Namjoon annuì in risposta.
Il leader si era distaccato dal resto del gruppo per lavorare a un suo progetto personale e anche quel giorno, secondo la sua schedula, lo aspettava una giornata piena di impegni e solo in tarda serata avrebbe trovato pace.
Yoongi prese la parola.
Non gli interessava veramente la conversazione, preferiva farsi i fatti suoi e non immischiarsi nella vita altrui, ma voleva invogliare la cugina ad interagire con gli altri, voleva aiutarla a liberarsi dalla muta armatura che si era creata.
«Seori-ssi esce con Nabi-ssi, vero?» chiese, ma era cosciente che la diretta interessata non aveva la minima intenzione di parlare, difatti ella annuì.
Seori e Nabi avrebbero approfittato del giorno libero che avevano in comune, per fare delle commissioni, utilizzando il tempo per scambiarsi qualche parola e probabilmente qualche insulto.
Considerata la situazione attuale, la seconda opzione era quella più probabile e Seori percepiva già un forte dolore alle orecchie e alla testa.
Wang Nabi, non sopportava il suo comportamento e ogni volta che si vedevano, non mancava di farle la ramanzina ricordandole quanto il suo modo di fare, fosse esattamente quello di una ragazzina immatura che faceva i capricci.
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U Are My World
Random𝐒𝐄𝐂𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐎: 𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀 𝐈 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚̀. 𝐆𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐩𝐢𝐮...