[CAPITOLO 31] - UN "TI AMO"

12 1 4
                                    

«Non avvicinarti» gli ordinò una volta in camera.

Un vuoto l'aveva presa e fatta sua nell'esatto momento in cui si era resa conto che Yoongi non l'avrebbe salvata.

Salvata. Che cosa stupida da pensare.

Lei amava Jungkook e il ragazzo non le avrebbe torto un solo capello senza il suo consenso eppure, si sentiva in pericolo.

Oppressa in una situazione che non poteva controllare.

Jungkook posò le valigie e si avvicinò alla schiena della ragazza per niente pronto a ciò che accadè.

Lo stesso giovane che prima si trovava alle spalle della compagna ora era disteso a terra sotto il tiro della stessa donna che l'aveva atterrato.

«Non avvicinarti» gli ripeté.

Jungkook si rialzò appena gli fu possibile e con calma terapeutica cercò di avvicinarsi al cecchino che lo puntava.

«Non avvicinarti» continuava a ripetere come un disco rotto.

Si mise in posizione di difesa e si avvicinò «Sono un amico» le disse dolcemente.

«Un amico non si difenderebbe».

Jungkook si avvicinò nuovamente e di nuovo finì al suolo con un sonoro 'tonf'.

Si ritirò in piedi e si avvicinò con la stessa velocità che aveva in allevamento ma Seori lo colpì al costato lasciando una scia di dolore dietro di sè.

Ad ogni fendente Jungkook perdeva un pezzo mentre Seori sembrava godere nelle sue azioni, l'adrenalina era in circolo e la testa era staccata da tutto ciò che le ricordava l'umanità.

L'ultimo attacco della ragazza colpì il ragazzo al fianco e uno sbuffo uscì da quest'ultimo.

«Seori ferma» la sua voce la ricollegó alla realtà «Cosa sto facendo?».

«Perchè mi attacchi?» le chiese toccando un punto non ben definito del petto che gli doleva «Dove hai imparato la boxe e il taewkondo?».

La ragazza si era seduta sul letto scossa.

Non aveva mai permesso a niente di farle perdere la calma ed ora aveva lasciato non solo uscire fuori la parte cattiva di sé ma l'aveva fatto con Jungkook.

Mentre l'osservava avvicinarsi e piegarsi in ginocchio davanti a lei si chiedeva se quel giovane l'avrebbe davvero voluta, ammaccata com'era, o l'avrebbe mollata.

Le lacrime, gocce di rugiada plasmate dal dolore caddero una alla volta poco a poco.

Un pianto iniziato debolmente si tramutò in un urlò isterico che volle coprire con le proprie mani «Che succede?» le chiese l'uomo con tono dolce.

Le sfiorò le mani che coprivano le guance e gli occhi dandole un leggero calore.

Seori gli si lanciò contro in un pianto isterico mettendo le mani al collo dell'amato e nascondendosi nell' incavo «Ti amo» gli sussurrò.

Jungkook rimase di ghiaccio.

Seori era impazzita totalmente.

Gli aveva tenuto testa per più di mezz'ora in un corpo a corpo nelle materie di cui generalmente era maestro.

«Sono qui, sono qui» ripeté alla donna in lacrime.

Una rosa che cresce da sola ha più spine delle altre perché conta soltanto su di sé stessa ma col vento si spezzerà prima delle altre perché da sola è più fragile.

L'allontanò di poco da sé e le accarezzò le guance «Sei sempre una sorpresa, non piangere».

Seori continuò a piangere cercando di nascondersi il più possibile «Hey io sono qui»

Non lo riusciva a guardare in faccia, l'aveva attaccato senza una motivazione e non poteva perdonarselo.

«Ascolta non ti farò domande, adesso mettiamoci il pigiama e andiamo a dormire un po' va bene?».

#

Si guardò allo specchio per l'ennesima volta.

Gli occhi rossi e appiccicosi, i capelli scossi e i vestiti in disordine, questo era il residuo della notte passata da sola in un letto troppo grande per lei, passata a colpevolizzarsi delle sue debolezze.

Jungkook le aveva lasciato il letto abbandonandosi sul divano dopo una doccia durata almeno un'ora.

Non si era mai avvicinato, aveva dormito come un sasso nonostante le volte in cui lei si era alzata e riseduta.

Era stata una notte infinita.

Non sapeva cosa pensare. Non aveva una motivazione valida per giustificare il suo comportamento "Jungkook non si era mosso" ma lei si sentiva in pericolo.

Forse non era un fattore esterno a preoccuparla ma il suo cuore, il suo cervello correva troppo veloce per stargli dietro ed era troppo debole per sopportare gli scossoni.

C'era qualcosa in quel ragazzo che la faceva uscire di testa.

L'attacco della notte precedente ne era una prova "Jungkook non era un pericolo" o meglio non ancora.

Un movimento da parte dell'uomo la mise sull'attenti «Buongiorno piccolo pargolo» le disse passandole accanto dirigendosi verso il bagno e chiudendosi all'interno.

Seori respirò affondo.

Mancavano pochi minuti alle otto e l'appuntamento con il resto del gruppo sarebbe stato da lì ad un'ora, doveva solo resistere.

Doveva ingogliare le proprie paure con forza nascondendole nel profondo del suo animo.

«Ho pensato a quello che è successo ieri sera» la voce alle sue spalle la congelò «E quindi? Vorresti risposte vero? Io non...» ma venne interrotta«Insegnami a lottare come fai te».

Una sola parola la riempì «Cosa?!».

Jungkook non sembrava sconvolto dalle azioni della sera prima anzi, nei suoi occhi leggeva emozioni a lei sconosciute.

«Già ti alleni tanto non c'è niente che io possa insegnarti di più» bugia.

Jungkook captó la menzogna mescolata al finto imbarazzo della donna «Mi hai tenuto testa con una forza che non pensavo avessi. Sei riuscita a mettermi a terra con estrema facilità. Puoi insegnarmi molto».

Seori sbuffò «Va bene» disse sconfitta.

Con sua enorme sorpresa il ragazzo la prese in braccio a mo' di sposa e la fece volteggiare felice «Grazie, grazie».

La donna si strinse al collo del fidanzato per evitare di sbilanciarsi «Jungkook mettimi giù».

L'uomo la lanciò sul letto matrimoniale e prima che ella avesse tempo di realizzare, la immobilizzò «Dimmi che mi ami» le sussurrò.

Un piccolo pezzo di cuore si ruppe «Lo sai quello che provo» gli disse cercando una scappatoia.

«Voglio sentierlo» «Sei un idiota» lo rimproverò «È tanto difficile per te ammetterlo?» lo era.

Per Seori era difficile ammettere quello che provava non perchè non ne fosse certa, ma perchè vi aveva rinunciato per così tanto tempo che dirlo la faceva crollare «Seori io ti amo».

«Anche io, ti amo Jungkook».

U Are My WorldWhere stories live. Discover now