[CAPITOLO 17] - SOLO UNA NOTTE

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Dopo qualche minuto di camminata i due avevano preso un taxi e Jungkook aveva dato indicazioni per un posto sconosciuto.

Quando l'automobile si fermò, la ragazza corse verso l'esterno, esplodendo in un boato di stupore «Non posso crederci» ripeté più volte.

«Ti piace?» chiese il moro avvicinandosi alle sue spalle e appoggiando la testa sul suo capo circondandola con le braccia.

Seori si irrigidì arrossendo per il contatto inaspettato e si lasciò coccolare da quella stretta dolce e rassicurante «Sei pronta a farne volare uno?» disse prendendogli la mano conducendola giù dalla collina, verso le grida divertite dei bambini.

Mentre leggeva le notizie su internet alla ricerca di qualche attività da fare per l'appuntamento, Jungkook aveva scoperto che "Il giorno degli aquiloni", ovvero il giorno di Capodanno dell'anno lunare e il quindicesimo giorno del primo mese lunare in cui per tradizione si facevano volare gli aquiloni, si sarebbe tenuto in settimana.

Tutti i bambini coreani almeno una volta nella loro vita avevano partecipato a quella festa e l'immagine di quei pezzi di stoffa che planavano in cielo, lo aveva fatto pensare a Seori e al desiderio irrefrenabile che quest'ultima avesse di voler essere libera.

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Jungkook aveva desiderato così tanto un appuntamento con Seori che non aveva ancora realizzato di averla davvero davanti.

Era bellissima mentre correre avanti e dietro nel campo di erba verde e luccicante, tinta della brina della notte e decorata dai raggi del sole della mattina.

I lunghi capelli castano chiaro si libravano in aria leggeri come fili di lino e cotone impedendole di vedere bene davanti a sé «CORRI KOOKIE» gli urlava mentre lo istruiva sulle fasi di decollo.

Jungkook le aveva ceduto il filo della sua vita e come l'aquilone verde smeraldo che dominava il cielo, lei controllava i suoi pensieri facendo alternare in lui il giorno e la notte.

Le corse dietro lasciando andare il pezzo di carta al momento giusto, facendogli prendere il volo «Bravissima, continua così» la incoraggiò avvicinandosi e coprendosi gli occhi per guardare in alto contro il sole «Era da tanto che non ne facevo volare uno» gli confessò ridendo «Beh allora complimenti! Ci sai proprio fare».

Rimasero per un po' a guardare la macchiolina verde che si muoveva senza meta nelle mani della brezza «Quindi ogni bambino in Corea ha fatto volare un aquilone?» chiese lei.

«Sì più o meno. -le rispose concentrandosi su di lei- Chi abita nella capitale è troppo preso dalle proprie attività per queste cose, ma quelli di noi che vengono dalla campagna sì».

Seori rise «Busan sarebbe campagna?» chiese divertita.

Jungkook assentì «In confronto a Seoul o a Daegu sì» le disse ottenendo come risposta uno scrollo di spalle «Ti sei messa a fare ricerche su quante persone ci sono nei nostri paesi?» chiese sarcastico «Volevo essere informata».

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Il vento si stava facendo sempre più forte e il filo che teneva cielo e terra unito, si tese in maniera pericolosa «Non riesco a tenerlo» disse Seori cercando di contrapporre la sua forza a quella del vento «Ti aiuto io» le disse il giovane mettendosi dietro di lei e prendendo tra le dita il moschettone e le mani che Seori gli teneva intorno.

«Non mollare Seori» le disse tenendo la stretta ben salda e insieme fecero forza riportando l'aquilone a terra.

«Mamma si è rotto» urlò un bambino alle loro spalle «Non preoccuparti amore, ne prendiamo un altro» lo rassicurò la donna con un sorriso.

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