[CAPITOLO 26]- CORVI E ANELLI

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Shin tornò in salotto «Incredibile» disse con disappunto «Che hai combinato» le chiese Seori.

Shin si voltò sorpresa,.

«Io niente. Sono Nabi e Namjoon il problema» Seori sbuffò e si voltò verso di lei «Che vuoi dire?» chiese con serietà.

Era pronta a lasciarla lì al minimo accenno di sgarbatezza «Proprio quando pensavo che non si potesse fare peggio» bastò questo per far irrigidire Seori.

Sentirsi rinfacciare le cose le stava velocemente facendo salire il sangue alla testa «Che problema hai Shin» esclamò tra i denti.

La più piccola fece un passo in dietro vedendo che la situazione stava diventando incandescente «Io non ho nessun problema. Siete voi che siete dei bugiardi» disse troppo in fretta per tenersi a freno «Mordiamo ancora lo stesso osso eh -rispose l'altra con tono irrisorio- quando la smetterai di comportati da bambina?».

«Odio semplicemente i bugiardi, non sono una bambina- disse mentre parlava rigirandosi tra le mani un piccolo pezzo di argento con un diamante all'apice- meritereste tutti una punizione».

«Cos'hai al dito?» chiese Seori guardandole la mano e mettendosi sull'attenti «Una cosa che ho trovato in giro. Ti è familiare?» chiese Shin.

«Dammela!» rispose quasi urlando «Perché?! A che ti serve» chiese la più piccola.

«È il motivo per cui ti ho mandata da Namjoon» Shin spalancò gli occhi schifata «Quindi lo sapevi! E gli altri?».

«Ma cosa stai dicendo?» esclamò Seori «Namjoon e Nabi sono palesemente fidanzati. E non da poco» «Non sono affari tuoi Shin» disse schietta la manager «Bugiardi!» aggiunse l'altra ma venne duramente richiamata.

Seori era allo stremo della pazienza, odiava la cocciutaggine e non riusciva a sopportarla emotivamente «Sono seria! Non ti mettere in mezzo a cose che non ti riguardano» Shin si accigliò «Siete solo degli schifosi bugiardi».

Seori la guardò minacciosa, decisa a fronteggiarla «Io non so di cosa te stia parlando e non lo voglio sapere! Non sono affari che ci riguardano».

«Dici così solo per coprirli!» «Senti -disse Seori- non ho né voglia né forza di litigare anche con te, quindi smettila! Se dico di non averne idea è così punto!».

Sperava con tutta sé stessa che l'altra la facesse finita ma quando la risposta che ricevette fu la minaccia di far partire uno scandalo, Seori scoprì in sé un istinto omicida di cui non era a conoscenza.

«Non ti azzardare!» l'avvertì minacciosa «Manager dei BTS vive con loro» citò l'altra facendo segno con le mani come se ci fosse uno slogan giornalistico.

Seori prese un respiro profondo «Uno, due, tre, quattro...» Shin continuò «La boyband più gettonata degli ultimi tempi in Corea? Non credo proprio dopo questo»

«... Sessantacinque, sessantasei, sessantanove...» continuò sentendo le mani formicolare «Scommetto anche che molte canzoni dedicate ai fans sono rubate».

"Ora la cancello dalla terra" pensò Seori facendo un passo nella direzione della più piccola ma venne interrotta da Taehyung «Ferma!».

Il ragazzo buttò un occhio alla mano della fidanzata e vide un qualcosa di brillante «Cos'è quello?».

Shin addolcì il tono «Una cosa che ho trovato in giro che è molto importante per due persone che in questo momento stanno litigando di là» disse fissando la manager all'ultimo pezzo.

Seori s'intromise «È l'anello di Nabi» spiegò esasperata Seori «Lo sai anche tu quindi» esclamò Shin.

«Certo -rispose tranquillamente Taehyung- io e lo Hyung l'abbiamo fatto lucidare» Shin sentì lo stomaco chiudersi di botto e il cibo tornarle alla gola «Mi fidavo di te» Taehyung rimase spiazzato.

«Aspetta credo che non ci siamo capiti... Non credo sia tanto grave. Ha fatto solo un favore ad un'amica» tentò l'altro di spiegare ma Shin rimase sconvolta.

Taehyung si stava mostrando più ingenuo di quanto realmente fosse e la cosa la faceva imbestialire «Taehyung... amica? Davvero? Allora perché non voleva che Nabi mi vedesse in camera con lui? Ragionateci!» Seori sapeva fin troppo bene la risposta.

«Perché è molto arrabbiata per la storia di Mark e Namjoon sa che quando si arrabbia non è molto trattabile, soprattutto se ha perso l'anello di sua nonna» Shin s'infuriò.

«Non pensate lucidamente voi due» urlò puntandogli il dito contro «Noi?- rispose la manager- O te che stai cercando per forza l'acerbo?» disse voltandole le spalle per tornare seduta.

L'urlo che Seori emise, era molto simile a un abbaglio, talmente penetrante che aveva lasciato perplesso Taehyung «Falla finita Shin».

Seori si era stufata di sopportarla «Ti vedo ancora qui! Mi sembra che questa sia casa mia, se non vuoi starci puoi tranquillamente andartene».

Taehyung le guardò entrambe con uno sguardo glaciale «Uff- sbuffò- Shin... Anche fosse, la stessa cosa varrebbe per noi. Saresti disposta a uccidermi in questo modo?».

Shin e Taehyung erano innamorati contro ogni senso logico e contro ogni regola.

Taehyung aveva ragione, lei non aveva diritto d'interferire «...no mai» sussurrò «Allora basta così, per favore.» disse lui abbracciandola dolcemente.

Shin si tolse l'anello e lo mostrò a Seori per poi chiederle «Dove lo metto per farglielo trovare».

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«Voglio un corvo come animale domestico» bastarono queste sei semplici parole per farlo quasi strozzare con la birra.

Un corvo? Lei? In casa?! Era sicuramente impazzita.

«Ne sei sicura? I corvi sono animali violenti lo sai vero?» cercò di dissuaderla nonostante conoscesse la natura estremamente amichevole dei corvi domestici.

«Non se li allevi fin da piccoli» gli rispose con un sorrisetto soddisfatto, quasi strafottente, continuando a mangiare le sue patatine, ero fregato.

«E sentiamo signorina so tutto io, come farai a tenere un corvo adulto in casa? Diventano enormi da adulti e lo sai benissimo» sapeva di averla zittita, viveva ancora con i genitori e la loro casa non era abbastanza grande per un animale la cui apertura alare diventa di più di un metro.

«Lo terrò in giardino?»

«Si così scappa via» si mise a ridacchiare.

Passarono 10 giorni e lei ancora non la smetteva di blaterare di come volesse un corvo domestico ed ogni volta che cercavo di farla ragionare mi diceva che non capivo niente, così escogitai un piano.

La sera mi presentai a casa sua assicurandomi che non ci fossero i genitori, la guardai negli occhi e le dissi "io voglio un bacio»

Mi guardò disorientata, confusa, quasi spaventata oserei dire.

«Un bacio?» chiese con voce flebile, era leggermente rossa.

«Si un bacio» risposi io in maniera meno sicura ma comunque con tono deciso, non mi sarei mai aspettato di essere trascinato oltre la porta della sua camera.

Si guardò intorno, era entrato poche volte in camera della ragazza: era una stanza piuttosto ordinata, pareti di un bianco candido macchiato da spruzzi di colore sicuramente provenienti da una bomboletta spray e vari stendardi raffiguranti le casate di harry potter, la scrivania di colore giallo canarino era adornata da moltissimi libri di ogni genere ed action figures, il letto posizionato vicino alla grande finestra era all'apparenza molto morbido e coperto da lenzuola verde scuro e pieno di piccoli cuscini anch'essi verdi ma di diverse sfumature tutto in quella stanza pareva gridare "Hey questa è la stanza di Nabi".

La guardò terrorizzato, tutta la sfrontatezza mostrata in precedenza era andata a farsi benedire gli tremavano le gambe.

Lei spense le luci principali della stanza facendo restare accesi solo i led messi sugli angoli del soffitto, i led emanavano una luce viola intenso.

Si abbracciarono per qualche secondo, i battiti di entrambi parevano impazziti.

La guardò, chiusi gli occhi e la baciò a stampo.

Improvvisamente smise di volere un corvo domestico.

U Are My WorldWhere stories live. Discover now