Estrassi il telefono per mandare un messaggio a Jiho. Volevo tenerlo aggiornato sui nostri spostamenti, sapevo che non fosse entusiasta quando ero con i miei amici, quindi mi sembrava giusto avvisarlo che stavamo andando a ballare.
Non rispose, in realtà non lesse neanche il messaggio.Hongdae era meravigliosa, come sempre. Il quartiere più ricco di vita di tutta Seoul. Gruppi di ragazzi e ragazze riempivano le strade, rendendo difficile camminare senza spostarsi di tanto in tanto.
Sgattaiolammo lungo le vie, fermandoci ad ammirare gli artisti che si esibivano nelle piazze in coreografie e brani musicali.
Girammo l'angolo della fashion street e la grande insegna luminosa viola che indicava l'ingresso della discoteca, si piazzò davanti a noi.Ci mettemmo in coda, aspettando pazientemente il nostro turno per entrare, la fila era molto lunga e ricopriva gran parte del marciapiede. Controllai di nuovo il telefono, l'aveva letto, ma nessuna risposta.
Inviai un altro messaggio, avvisandolo che stavamo per entrare, ma questa volta non venne neanche consegnato.
Sentivo una strana sensazione che mi stava riempiendo lo stomaco, non era normale che non gli arrivassero i miei messaggi.
Non era mai accaduto e Jiho era talmente tanto maniaco del controllo che non rischiava mai di rimanere senza batteria al telefono, quindi non poteva essere spento.Stavo per chiamarlo, quando un leggerissimo odore mi fece bloccare di colpo.
Era un profumo che conoscevo molto bene, forte, quasi aspro, che sapeva di albicocca e salmastro. Il battito cardiaco mi aumentò all'improvviso, mentre il sangue mi arrivava pulsando al cervello. Mi voltai più volte, cercando fra la folla intorno a me la fonte di quell'odore. Controllai di nuovo il telefono, poi ancora dietro di me.
"Hobi, tutto bene?" Mi chiese Jimin risvegliandomi improvvisamente.
"Mi era sembrato..." Sussurrai continuando a guardarmi intorno.
"Che cosa?" Chiese di nuovo imitandomi. "Niente, mi era sembrato che mi avessero chiamato:" Mentii malamente, mordendomi l'interno della guancia per cercare di calmarmi e scacciare quella sensazione che mi stava attorcigliando lo stomaco.
Probabilmente mi ero sbagliato, anzi, sicuramente.
Cercai di rilassarmi, dovevo godermi la serata, me lo meritavo dopo il duro lavoro che avevo fatto.Pagammo l'ingresso ed entrammo attraversando vari corridoi e scale, fino ad arrivare al terzo piano del locale. Venimmo gettati in un ambiente surreale, luci viola che brillavano ovunque tracciando fasci di luce che squarciavano l'aria scura che ci circondava.
Corpi che si muovevano a ritmo di musica, riempiendo il locale. Al centro della sala si ergevano delle spesse colonne in cemento, scurite dalla poca luminosità, intorno alla quale erano disposti dei blocchi di legno neri ricolmi di bottiglie di alcol e calici.
La faccia di Jungkook aveva cambiato completamente espressione, dando la conferma a tutti che Jimin aveva ragione. Gli stava piacendo.
Adorava quegli ambienti, perfettamente in linea con il suo stile, un po industrial ma allo stesso tempo di classe.
"Visto, te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto!" Gridò soddisfatto Jimin cercando di sovrastare il rumore assordante dei bassi che proveniva dagli amplificatori.Decidemmo di ordinare da bere e iniziammo a ballare sotto le note della traccia scelta dal dj, mentre i bassi facevano vibrare tutti i nostri muscoli.
"Secondo voi dove porta quella scala?" Chiese curioso Jungkook alzando la voce per farsi sentire.
"Scopriamolo!" Rise entusiasta Taehyung. Ci affacciammo all'apertura che aveva attirato la loro curiosità, sbirciando riuscivo a vedere degli scalini. Mi guardai intorno per capire se potevamo salire o meno, non trovando nessuno a bloccare il passaggio, iniziai ad avventurarmi, seguito da tutti gli altri.Sulle pareti erano attaccati moltissimi pezzi di specchi rotti, uno vicino all'altro, distorcendo le immagini che si riflettevano su di essi.
Era magico, così suggestivo. Effettivamente era un posto bellissimo, in uno stile completamente diverso da ogni altro locale che avevo visto, la musica riusciva a coinvolgerti così tanto che era impossibile non ballare. Continuammo a salire avvicinandoci all'uscita e il ritmo iniziava a cambiare. Una ragazza che scendeva, inciampò su un gradino finendo per sbattermi addosso.
"Oh, mi dispiace, scusala, ha bevuto un po troppo." Si affrettò a sostenerla l'amica.
"Non ti preoccupare, assicurati che stia bene." La rincuorai prima che potessero sparire alle mie spalle. La porta scorrevole davanti a noi si aprì, due piani più in alto rispetto dove eravamo prima, mostrandoci la meravigliosa terrazza a vetri che affacciava su Hongdae.
"Woooo" "Questo si che è uno spettacolo!" Sussultarono Jimin e Taehyung a bocca aperta. Avevano ragione, non capitava tutti i giorni di vedere una cosa del genere.Il bellissimo pavimento in legno scuro, era ricoperto da piante verdissime che cadevano morbide su di esso, il tutto reso più accogliente dalle luci soffuse e calde con cui era illuminato l'intero ambiente. Su due lati del terrazzo, rialzati di qualche scalino, erano disposti dei divanetti in legno neri e tavolini in pietra che esaltavano la modernità di tutto il locale.
Ci affacciammo al vetro, ammirando la magnifica vista su tutte le strade principali di Hongdae.
"Questo posto è magnifico!"
"Si Kook, ma adesso prendiamoci da bere!" Lo distrasse Jimin.
"Sei il più piccolo, questo giro tocca a te!" Lo stuzzicai trascinandolo per un polso verso il piano bar, ignorando le sue lamentele.
"Da quando esiste questa regola?!"La pista era invasa da ragazzi e ragazze che ballavano sotto le note eclettiche della musica che spingeva nelle casse, divertendosi e muovendosi sinuosamente. Ci unimmo a loro, con i nostri drink in mano, assecondando quell'assurda melodia che ci entrava nelle orecchie.
Jimin sorrise maliziosamente a Jungkook, afferrando un suo polso e tirandolo a se, muovendosi sensualmente intorno a lui. Si avvicinò per baciarlo ma qualcosa catturò la sua attenzione.
Lo vidi bloccarsi e strizzare gli occhi, come se si stesse concentrando su un punto fisso."Hobi, ma quello non è Jiho?" Mi chiese indicando un ragazzo di spalle a una decina di metri di distanza. Il cuore mi saltò un battito.
"Non ci avevi detto che c'era anche lui." Disse serio Jungkook dopo essersi voltato a guardare.
"I-in realtà non sapevo che fosse qua..." Sussurrai troppo piano per farmi sentire.
"Andiamo a salutar-"Taehyung venne interrotto da Jungkook, che lo afferrò per una spalla. Iniziai a sentire una strana sensazione alla bocca dello stomaco, un peso mi stava schiacciando il diaframma impedendomi di respirare per bene.Non sapevo che cosa la stesse provocando, in fondo non stavo facendo niente di male. Io lo avevo avvisato che ero andato a ballare con i miei amici. Anche se lui non mi aveva detto niente... Tirai fuori il telefono per capire se mi ero perso qualcosa nel frattempo, ma niente. Nessun messaggio da Jiho, non aveva neanche letto i miei... E se dovesse arrabbiarsi? No, non può arrabbiarsi con me... Io gli ho scritto...
"Ti aveva detto che sarebbe venuto qua?" Mi distrasse Taehyung. Probabilmente la mia faccia spaesata e confusa parlava più di me...
"In realtà non mi aveva detto niente." "Ma tu non gli avevi scritto prima?" Annuii in risposta.
"Non ci pensare, ci sta che gli si sia spento il telefono..." Cercò di rassicurarmi Jungkook.
"Lo sai com'è. Non è da lui." Gli risposi duramente. Mi feriva il fatto che me lo fossi trovato davanti senza neanche saperlo.Lui voleva sapere sempre tutto di me, speravo che fosse un diritto comune... "Vabè, vai a salutarlo, è con i suoi amici. Se resti qua fermo non cam-" Si interruppe di colpo spalancando gli occhi. Jungkook e Taehyung mi si piazzarono davanti, tenendomi voltato di spalle.
"Jimin... Che sta succedendo?" Gli chiesi capendo che mi stavano nascondendo qualcosa.
"Hobi... Magari è solo un fraintendimento..." Non fece in tempo a finire la frase che mi divincolai dalla presa degli altri due e mi voltai per capire cosa cazzo stava accadendo dietro di me.
Iniziavo ad avere i nervi a fior di pelle e quel comportamento da parte dei miei amici mi stava facendo innervosire ancora di più.Trovai Jiho, in piedi, esattamente dove era qualche secondo prima, ma questa volta, accanto a lui c'era una ragazza, praticamente spalmata sul suo fianco e con la testa appoggiata alla sua spalla.
La mano di Jiho le cingeva la vita, tenendola stretta a lui, mentre le accarezzava la poca pelle esposta fra l'orlo del top e il cinturino dei pantaloni. Il sangue mi si gelò nelle vene e credevo di non riuscire più a deglutire. L'immagine di loro due abbracciati in quel modo... Non riuscivo a pensare che potesse essere un malinteso. Non sarebbe stato possibile.
Sentivo gli occhi che iniziavano a pizzicare e il peso sullo stomaco aumentava.
Dietro di lui vidi Jackson, Jinyoung e Jaebeom, che ridevano fra loro, perfetti complici di ciò che stava accadendo. Volevo andarmene, non volevo più stare li, immobile a lasciarmi trafiggere da quell'assurdità. Ma non riuscivo a muovermi.
Il vuoto.
Sentivo solo il vuoto dentro di me. I ragazzi si precipitarono intorno a me, cercando di rassicurarmi in ogni modo possibile. Non riuscivo neanche a capire cosa stessero dicendo. Presi un respiro profondo, finii tutto il mio drink in un solo sorso e mi feci coraggio. Dovevo fare qualcosa.
"Arrivo subito, aspettatemi qua:" Dissi cercando di mantenere più ferma possibile la mia voce
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Before of you.
FanfictionQuando tutto ció che ti succede intorno ti schiaccia e ti opprime, fino ad annullarti, hai solo due opzioni. Lasciarti travolgere e schiacciare da chi ci vuol fare sentire un inetto oppure riscattarti e vivere la tua vita allontanando il dolore. E H...