22. Make it right

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Preparai il mio favoloso ramen istantaneo, mi accucciai sul divano, cercando di godermi le conseguenze della mia scelta. Mi piaceva stare con gli altri, ma ogni tanto avevo davvero bisogno di prendermi una serata in compagnia di me stesso. Soprattutto in periodi confusionari come quello.
Tirai un grande sospiro, ciò che era successo al centro commerciale continuava a ronzarmi nella mente. Avevo intenzione di chiudere un capitolo perlopiù triste della mia vita ma continuavo ad esserne psicologicamente rinchiuso, sempre a pensare, sempre a ragionare, sempre teso. E poi? Non ero in grado neanche di comprarmi un maglioncino.
Mi facevo ridere.
Non riuscivo neanche a dormire da quanto ero arrabbiato, rigirandomi nel letto fino a perdere la pazienza. Arrabbiato con me stesso per non essere in grado di mettere fine alle cose, per continuare a rimuginare su tutto quello che succedeva, per essere cos dannatamente attaccato a questioni su cui chiunque altro non avrebbe perso tempo. Ma io ero li a rigirarmi fra le coperte con gli occhi spalancati a guardare un soffitto che neanche si vedeva al buio.
Guardai l'ora sul telefono, ormai erano le 2.30 di notte e continuavo ad arruffarmi il piumone intrecciandomelo nelle gambe, mi aspettavo di sentire Seokjin rientrare da un momento all'altro ormai, magari canticchiando qualcosa di assurdo o sbattendo le chiavi di casa su ogni mobile che lo separava da camera sua.

Hoseok: Pronto.

Risposi di corsa quando il telefono iniziò a vibrare.

Yoongi: Hei fiorellino..

Hoseok: Che succede?

Yoongi: Scusa per l'ora.. Stavi dormendo?

Hoseok: Si, stavo dormendo, che è successo Yoon?

Mentii spudoratamente, e lui lo sapeva. Non so come, ma sapeva che mentivo. Sospirò divertito e tornò ad invadermi le orecchie con la sua voce impastata dall'alcol.

Yoongi: Mi dispiace di averti svegliato ma Jin Hyung è ubriaco e abbiamo provato a calmarlo ma continua a urlare il tuo nome... Credo che sarebbe meglio se tu venissi qua a prenderlo...

Non risposi, mi passai una mano fra i capelli pensando già al taxi che avrei chiamato.

Yoongi: Mi dispiace dell'assurdità della s-

Hoseok: Arrivo, non ti preoccupare, vengo a prenderlo io.

Yoongi: Grazie fiorellino.

Hoseok: Ci vediamo fra poco Yoon.

Era un sorriso quello che avevo sulle labbra? No, impossibile.
In realtà ero scocciato di dovermi alzare dal letto, privandomi del calore delle coperte, andare fino a Itaewon, prendere Kim Seokjin a casa di Yoongi, e trovarlo palesemente sveglio ad aspettarmi.
Ero quasi arrabbiato per questa situazione.
Ero così arrabbiato che, mentre aspettavo il taxi, trovai anche il tempo di mettermi un paio di jeans decenti ed una felpa carina, per poi cambiarla con il golfino comprato quel pomeriggio, sistemarmi i capelli e spruzzare un velo di profumo sul collo.
Non riuscivo a prendere in giro neanche me stesso.
Saranno state almeno due ore che pensavo a Yoongi finendo per immaginarmelo a casa sua, con il pigiama di seta e lo sguardo reso vago dall'alcol. Sembrava quasi assurdo che stessi andando proprio in contro a quella visione maledettamente tentatrice.

Bussai alla porta, guardandomi intorno, sembrava che fossero andati via tutti, non c'era nessuna macchina nelle vicinanze, nessuno che si muoveva dentro casa e nessun rumore, solo le luci accese.
La porta scattò facendomi sussultare e dietro di essa apparve proprio Yoongi.
Al contrario di come mi ero immaginato, non indossava nessun pigiamino di seta, semplicemente una felpa nera enorme storta sulle spalle ed un paio di pantaloni della tuta grigi, piedi nudi e quei capelli biondissimi spettinati e scompigliati che gli incorniciavano lo sguardo, solo gli occhi erano come li avevo immaginati, assottigliati dalla stanchezza e scuri, quasi velati a causa di tutta la birra che aveva ingoiato, forse ancora più sexy che nei miei pensieri.
Decisamente non era l'immagine che mi aspettavo, era molto meglio del pigiamino di seta.
"Sei arrivato." Mi sorrise sbieco dopo essersi inumidito le labbra. La mia mente mi giocava degli scherzi poco simpatici facendomi notare tutti questi dettagli. Mi odiavo ancora una volta.

Before of you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora