27. Microkosmos

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Erano passati alcuni giorni, ottobre era finito e il freddo stava diventando sempre più pungente. Jiho non si era più fatto sentire, neanche un messaggio, e speravo che continuasse così.
Lo consideravo un nuovo inizio, mi piaceva l'idea di poter dare vita a qualcosa di nuovo, qualcosa che non comprendesse l'autolesionismo o l'autodistruzione, e non riuscivo a credere di aver iniziato quel nuovo capitolo della mia vita con Yoongi. Con il nostro bacio.
Mi piaceva definirlo così perchè mi rendevo conto di stare effettivamente meglio, stavo avendo finalmente notti tranquille in cui riuscivo a dormire per più di 5 ore, andavo bene all'università, ed ero riuscito anche ad aiutare Taehyung con il progetto della Wang. Riuscivo finalmente a concentrarmi su quello che volevo fare ed avere Yoongi che ogni tanto, quando finiva il turno o quando mio fratello cenava con Namjoon, mi portava la cena e rimaneva a farmi compagnia mentre studiavo, era una piacevole conclusione delle giornate.

Non avevamo mai parlato di noi, non avevamo mai affrontato l'argomento relazione. Ci godevamo semplicemente il momento, come veniva, nella maniera più semplice e genuina in cui potevamo stare insieme, senza etichette, senza termini e senza pretese.
Passavamo il tempo insieme, semplicemente sdraiati sul letto a guardare un film, fra un bacio e l'altro, mentre mi accarezzava i capelli o mi faceva domande sull'argomento che avevo appena studiato o cercava di trovare dettagli che non conosceva sulla mia personalità.
Ci vedevamo sempre più spesso, a volte ritagliando il tempo fra l'università ed il lavoro, per poi trovarmelo a cena. Era dolce quello che avevamo. Sapeva di intimo e delicato. Era capitato un paio di volte che uscissimo tutti insieme, magari per cena o per una passeggiata lungo le vie dei quartieri, ed ogni volta ci trovavamo prima per andare insieme o mi accompagnava a casa la sera, passando non so quanto tempo a baciarci e stringerci le mani.
Era nostro, era solo nostro.
Ci stavamo frequentando? Non ne avevamo mai parlato, continuavamo semplicemente a cercarci.

Quel giorno mi aveva costretto a prendermi una pausa dallo studio, promettendomi di portarmi in un posto che mi sarebbe piaciuto per distrarmi per qualche ora, così ci ritrovammo a passeggiare per le strade di Hongdae, verso una meta segreta.
"Vieni qua." Mi disse dolcemente. Mi avvicinai a lui, sorridendo contento ed emozionato come un bambino a natale, ignaro di tutto ciò che aveva programmato.
Mi voltò di spalle e fece scivolare un lembo di tessuto sopra i miei occhi impedendomi di vedere cosa avessi davanti.
"Yoon che fai?" Gli chiesi curioso ridacchiando.
"Sssh, fidati di me piccolo." Ogni volta che mi chiamava in quel modo mi partiva una scossa elettrica dal fondo schiena fino al cervello, e capitava sempre più spesso. Mi voltò di nuovo e sentii le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie per qualche secondo, invadendomi i polmoni con il suo profumo capace di crearmi dipendenza.
Misi il broncio sentendo la sua mancanza quando si staccò da me.
"Ti fidi di me vero?" Mi chiese ridendo. Probabilmente aveva quel dannatissimo ghigno stampato in faccia, quello che mi faceva venir voglia di baciarlo ogni singola volta.
"Solo se non mi fai sbattere contro un muro." Lo incalzai scherzando. In risposta schioccò le labbra e mi afferrò la mano intrecciando le nostre dita.
"Come se ne fossi capace..." Lo sentii borbottare mentre iniziavamo a camminare lentamente.

Non riuscivo proprio a capire in che direzione stessimo andando, con gli occhi bendati era difficile orientarsi, svoltammo a destra, camminammo per qualche metro girando poi a sinistra. Sentivo le persone passarmi vicine mentre chiacchieravano fra loro o al telefono.
Un rumore più forte di quelli che ci circondavano mi giunse alle orecchie, cercai di capire di cosa si trattasse, sentivo diversi suoni vivaci che si sovrapponevano l'uno sull'altro.
Spalancai la bocca e gli occhi dietro al tessuto della benda.
"Siamo in una sala giochi!" Esultai al settimo cielo.
Yoongi ridacchiò soddisfatto e si affrettò a sfilarmi la benda.
"Sorpresa!" Io lo guardai pieno di gioia e gli schioccai un rapido bacio sulle labbra.
"Grazie!" Lo vidi arrossire leggermente al mio gesto improvviso così lo presi per mano e lo trascinai dentro con me saltellando come un bimbo felice.

Amavo infinitamente tutto ciò che ci stava circondando, ogni singola attrazione, ogni singolo arcade, dai giochi di guida ai killer list, la realtà virtuale, per quanto spaventosa fosse, il dance dance revolution, l'air hokey, tutto!
Era tantissimo tempo che sognavo di andarci, non potevo credere di essere finalmente li!
Mi voltai di nuovo verso Yoongi trovandolo con un sorriso soddisfatto mentre mi guardava scorrazzare in ogni angolo della sala.
"Da quale vuoi iniziare?"

Passammo ore dentro quelle stanze, giocando partite su partite, una dietro l'altra. Prima vinsi 3 partite di fila nei giochi di guida, poi ne vinsi cinque al dance, giocammo a basket e venni stracciato malamente da Yoongi che avevo scoperto essere troppo bravo a quel gioco, poi lo costrinsi a vincermi un pelouche in una claw crane e dopo qualche tentativo riuscì a porgermi soddisfatto il piccolo ravanello che aveva scelto per me e mi obbligò a fare una partita al simulatore di realtà virtuale.
Spavaldo accettai senza neanche voler sapere quale gioco avesse scelto e me ne pentii subito appena mi ritrovai a dover saltare da un palazzo per completare la missione.
Il vuoto non era sicuramente il mio migliore amico e mi ritrovai sdraiato a terra ad urlare mentre il mio personaggio si schiantava al suolo in caduta libera e Yoongi si piegava dalle risate. Fu una serata perfetta, ci divertimmo tantissimo insieme, sembrava un vero e proprio appuntamento ed era bello che mi avesse fatto una sorpresa del genere.

I giorni erano passati veloci, il mio umore era sempre a mille, mentre fuori iniziavano a susseguirsi le prime giornate di pioggia e l'aria diventava sempre più fredda.
Si prospettava un inverno freddo e ricco di neve. Mi piaceva l'inverno, non troppo, ma mi piaceva la neve e sarebbe stato bello passarlo con Yoongi sotto le coperte insieme ad una bella cioccolata calda.
Pensare a lui mi faceva sempre ridere, era indescrivibile come passasse dall'essere tremendamente sincero e pungente al suo lato tenero. Anche se ero consapevole di viaggiare un po troppo, in fondo, anche se continuavamo a vederci, sempre più spesso ed era bello passare il tempo insieme, non sapevo se sarebbe durata.
Ogni tanto mi tornavano in mente le sue parole, la prima volta che venne a cena a casa nostra, lui aveva paura delle discussioni, preferiva non avere relazioni per non doverci rimanere male, e questa cosa continuava a ronzarmi in testa.
Continuavo a farmi mille domande su di noi, chiedendomi anche se quello che avessi fatto fosse stato troppo avventato. Era inutile che continuassi a mentire a me stesso, lo avevo sempre trovato un bel ragazzo, dal primo giorno, ma questo non voleva dire mandare a monte una relazione solamente per un bel faccino. Non lo avrei mai fatto. La mia relazione era finita perchè non aveva le basi per continuare, ma preferivo non parlare di me e Yoongi ai ragazzi per paura che fraintendessero e pensassero qualcosa che non era vero.
Era difficile perchè da un lato sapevo che avrebbero capito, ma dall'altro avevo paura che si facessero un idea sbagliata. Per quanto mi fosse sempre piaciuto Yoongi, non era lui la causa della fine della mia relazione, anche se sapevo che in qualche modo mi avesse aiutato ad aprire gli occhi, averlo vicino mi aveva aiutato a capire che Jiho non era ciò che volevo per me stesso, anche se ciò non voleva dire che lo sarebbe stato lui. Non ero sicuro che fra me e Yoongi sarebbe durata, ma avevo sicuramente capito che non avrei più sopportato la sensazione di malessere ed inferiorità che mi attanagliava l'anima ogni volta che pensavo a Jiho.
Ma nonostante tutti i dubbi e tutte le domande, continuavo ad adorare il tempo che passavano insieme.

Before of you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora