20. Boy in LUV

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"Di cosa stava parlando?"
"N-niente, è ubriaco." Mentii prontamente grattandomi l'orecchio. Yoongi mi lanciò uno sguardo che palesemente diceva di non credermi, ma fece finta di niente, tirando fuori una sigaretta e portandosela alle labbra.
Mi fissò, ancora una volta, per qualche secondo, giocando con il cilindro che teneva fra le labbra. Mi rendeva nervoso averlo li con me, da soli.
"Che guardi?" Gli domandai nella speranza di farlo smettere.
"Guardavo le tue guance. Sono carine." La sua sincerità mi spiazzò ancora una volta facendomi arrossire più di quanto non lo fossi già.
Abbassai la testa nel tentativo di nascondere il sorriso che avevo cercato inutilmente di reprimere.
"E mi piace vederti sorridere." Concluse accendendosi la sigaretta.
"So-sono felice che siate venuti tu e Namjoon." Ammisi mordicchiandomi subito dopo il labbro inferiore, evitando di far caso a ciò che aveva detto.

Ancora una vota quella sensazione di formicolio si impossessò del mio petto. "Sei ubriaco?" Mi chiese divertito.
Non capivo cosa volesse insinuare con quella domanda, forse voleva solo sapere quanto avessi realmente bevuto o forse non credeva che avrei mai potuto dire una frase del genere da sobrio...
"No, sono sincero." Decisi di credere che fosse la seconda opzione.
Non rispose, non aggiunse altro, continuò a fumare tirando un paio di volte prima di riportare lo sguardo su di me.
Per un istante credetti di perdermi nei suoi occhi quando si incollarono ai miei. Maledetto alcol...
"Un giorno mi piacerebbe portarti da qualche parte." Mi sorrise in un modo estremamente genuino e puro, non ero minimamente pronto a quel sorriso, ne tanto meno ad una frase del genere. Mille scosse leggere iniziarono a percorrermi il copro, prima lo fissai sgranando gli occhi incredulo a quelle parole, poi dopo un secondo li portai sull'asfalto sotto i miei piedi e respinsi con tutta la forza che avevo il nuovo sorriso che stava minacciando di piazzarsi sulle mie labbra.
"Magari con gli altri ragazzi..." Aggiunse. Cos'era quello che vedevo sulle sue guance? Erano diventate leggermente più rosa. Era carino così.
"Potremo andare al cinema... o in sala giochi.... Mi piacciono molto questi posti, e anche ai ragazzi." Decisi di non dire niente sul suo colorito, mi limitai ad osservarlo gustandomi il calore che procurava nel mio stomaco.

Non disse niente, sembrava pensieroso, aveva gli occhi bassi e un angolo delle labbra sollevato in un ghigno che sembrava ironico, non sapevo cosa gli stesse passando per la testa ma speravo davvero di non aver detto niente di sbagliato.
"Anche a me piacciono." Rispose continuando a fumare. La testa continuava a girarmi rendendo leggermente confusi i miei pensieri, dovevo appoggiarmi da qualche parte, il marciapiede non bastava più, ma sfortunatamente l'unica fonte di sostegno vicino a me era proprio Yoongi.
Ci pensai per qualche secondo prima di cedere alle richieste del mio corpo, la mia testa scivolò lentamente di lato fino a raggiungere la sua spalla.
"Posso stare così per un po?" Gli domandai con la voce impastata dall'alcol e dalla stanchezza di una lunghissima giornata.
Sembrava si fosse irrigidito ma forse era solo una mia percezione perchè subito dopo soffiò via un po di aria in maniera divertita.
"Non lo devi neanche chiedere." Chiusi un secondo gli occhi continuando a godermi quel piacevole momento ed il suo odore raggiunse le mie narici rilassandomi ulteriormente.

"Sai, mi piacciono i tuoi amici, sembrano dei bravi ragazzi." Sorrisi ancora una volta condividendo perfettamente ciò che aveva detto, quei tre scemi avevano un posto speciale nel mio cuore ed era bello che non fossi l'unico a pensarlo.
"Anche a me piacciono." Risposi semplicemente.

Gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla sua spalla. Il suo profumo di selvatico che mi invadeva le narici. Non riuscivo a pensare ad altro, troppo ammaliato dal dolce tremolio del mio stomaco, potevo sentire il battito del mio cuore e nel silenzio lo sentivo mescolarsi al suo.
"Grazie per ieri." Ci mise qualche secondo prima di rispondermi.
"Grazie a te." Non capii a cosa si riferisse, era lui quello che mi aveva aiutato e fatto compagnia, non io.
"Di cosa? Io ho solo creato problemi." Ridacchiai cercando di farlo continuare a parlare. Ero curioso di capirlo, ne sentivo il bisogno, volevo conoscere tutti gli angoli remoti del suo cuore, ogni singola sfaccettatura della sua personalità.
"Imparerai a conoscermi Jung Hoseok." Anzi, fiorellino." Prima tremai sentendo il mio nome per intero, poi mi sciolsi a quel nomignolo che ormai stava iniziando a sapere di intimo.
"Sai... Mi fa piacere che tu sia venuto stasera." Non riuscii a tenere ferma la lingua, dando così sfogo ai miei pensieri più profondi.
Lo sentii ghignare ancora una volta ma decisi che sarebbe stato meglio non aprire gli occhi, temevo davvero di aver detto la cosa più sbagliata del mondo. "Anche a me fa piacere." Ci fu un secondo di silenzio in cui mentalmente tirai un sospiro di sollievo per non averlo fatto fuggire, ma sentivo l'imbarazzo di ciò che avevo detto, troppo stanco per tirarmi su o cercare un modo per sviare la mia piccola confessione.
"In realtà avevo voglia di vederti, sai?" Continuò lui. Improvvisamente trovai la forza e mi sollevai immediatamente dalla sua spalla fissandolo ad occhi sbarrati, puntandoli sull'asfalto subito dopo.
L'alcol si faceva sentire e non ero sicuro che lo avesse detto veramente, non potevo sperare che tutto questo fosse vero.
"Hei fiorellino, fa freddo qua fuori, torniamo dentro. Non voglio che ti ammali." Passò il suo indice sulla mia guancia per controllare che non mi stessi congelando e ridacchiò ancora, mentre io me ne stavo li seduto, incapace di muovermi da quanto fossi sconvolto e confuso e ammaliato e mentalmente instabile davanti a lui. Era tutto così confuso
Mi scrollai a malincuore da quella posizione e mi aiutò a rialzarmi porgendomi la sua mano, accompagnandomi stretto per il polso di nuovo dentro al locale.

La mattina mi svegliai nel mio letto, confuso e con un cerchio alla testa che sapeva di post sbornia. Un raggio di sole, l'unico apparentemente, che filtrava dalla tenda mi colpiva diretto in faccia innervosendomi.
Provai ad alzarmi, avevo bisogno immediato di acqua, ma qualcosa mi bloccava la vita. Mi voltai velocemente, troppo velocemente per la mia povera testa, e trovai un braccio attorcigliato stretto al mio corpo da sopra le coperte. "Tae spostati!" Piagnucolai con la voce impastata dal sonno. Ricevetti solo un mugolio in risposta ma per fortuna la morsa si allentò permettendomi di muovermi liberamente da quel materasso bollente.
Avevo caldo, caldissimo, stavo davvero iniziando a sudare dentro a quel groviglio di coperte e lenzuola.
Mi voltai prima di uscire barcollante dalla camera, osservando per qualche secondo Taehyung che continuava a dormire beato dall'altro lato del letto, con solo il naso e i capelli mossi e lunghi che uscivano fuori poggiandosi sul cuscino.
"Mi sa che ho bevuto troppo ieri sera..." Borbottai scendendo le scale. Non mi ricordavo di essere tornato a casa, in realtà l'ultimo ricordo che avevo era la conversazione con Yoongi, forse avevamo raggiunto gli altri e mi sembrava di avere dei piccoli flash su un cambio di locale, ma non ero così sicuro.

Misi una mano su una tempia massaggiandola delicatamente con il palmo, pulsava. Portai istintivamente l'altra su un ginocchio, mi faceva malissimo, forse lo avevo sbattuto da qualche parte, probabilmente in un angolo. Sbuffai e mi rassegnai al secondo giorno di fila con il mal di testa ed un nuovo livido a tenermi compagnia.
Dopo il terzo bicchiere di acqua sentii dei passi lenti e pasanti provenire da sopra la mia testa che si dirigevano verso le scale. Vidi scendere con una lentezza disarmante il piccolo corpo di Taehyung, e dopo secondi infiniti sbucò anche la sua chioma.
Quel ragazzo doveva mangiare di più... Anche io ero molto magro ma lui lo era più di me e non sapevo se fosse un bene. "Buongiorno bro!" Lo salutai cercando di tirar fuori un po di entusiasmo.
"Giorno... Menomale doveva essere una serata tranquilla..." Borbottò sbadigliando.
"Ho fame, mi puoi preparare qualcosa da mangiare?" Si sedette sullo sgabello posto davanti alla penisola guardandomi con occhi da cucciolo alla quale non potevo dire di no.
"Tu ti ricordi a che ora siamo tornati?" Gli chiesi mentre rompevo due uova nella padella calda.
"Mh, erano le 5, più o meno..."
"Le 5?!" Sgranai gli occhi consapevole che avrei dovuto recuperare qualche ora di sonno.
"Si, non volevi andare a casa, così sono rimasto a farti compagnia. Non ti ricordi?" La sua voce si fece noiosamente ovvia. Odiavo non ricordare le cose.
"No, non mi ricordo niente." Ammisi infastidito.
Scoppiò a ridere prendendomi in giro. "Guarda che ho la tua colazione fra le mani!" Lo minacciai facendolo smettere immediatamente.
"Va bene, va bene, scusa. E' solo che è divertente, di solito quello che si ubriaca non sei tu. Però è stato divertente vederti cadere su una panchina!" Iniziò di nuovo a ridere dopo aver cercato inutilmente di trattenersi nonostante le mie occhiate minacciose.
"Avresti dovuto vedere la faccia di Jimin! E Yoongi che si è subito precipitato ad aiutarti!"
"Yoongi mi ha visto?" Chiesi allarmato. L'unica preoccupazione era quella. "Certo, è corso da te chiedendoti se stessi bene e tu hai piagnucolato solo per farti aiutare a rimetterti in piedi, è stato esilarante!" Volevo sotterrarmi!
"Adesso tu mi racconti tutto quello che ho combinato!" Mi ero reso un idiota totale. Avevo costretto I ragazzi a rimanere fuori fino a tardi e avevo rivelato a Taehyung che volevo farlo solo per poter stare ancora un po con Yoongi, avevo continuato a bere, ero caduto su una panchina, e si era assicurato di riportarmi a casa. In braccio, caricato sulle sue spalle come un sacco di patate. La mia vita non poteva andare peggio di così! Sono passato dal volerlo vicino al volerlo baciare al farmi portare a casa, tutto nel giro di 6 ore.

In un certo senso, dopo aver ascoltato tutto ciò che avevo combinato e il pessimo modo in cui mi ero appiccicato a Yoongi, ero grato che Taehyung fosse rimasto con me tutto il tempo, che mi avesse tenuto d'occhio, o avrei potuto commettere chissà quali sciocchezze. Infilai la faccia fra le mani sprofondando sul tavolo.
"Nonostante sembrassi un pazzo maniaco, Yoongi Hyung è stato bravissimo!" Ridacciò Tae continuando a prendermi in giro. Alzai riluttante la testa guardandolo con solo un occhio che mi sbucava dalle mani. Non so se volevo davvero sentire ciò che stava per dire. "Era sempre vicino a te e non ti perdeva mai di vista. Hai presente quell'attore? Quello in quel drama che abbiamo visto insieme!" Non capivo dove volesse arrivare.
"Dai quello che finge di non essere interessato, ma poi si scopre che è innamorato della protagonista! Ecco sembrava proprio una scena di quel drama!" Mi nascosi ancora di più la testa sotto le braccia, troppo imbarazzato per dire qualcosa.

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