Erano passati alcuni giorni da quella sera, Yoongi ogni tanto mi aveva scritto per chiedermi come stessi e mi faceva ridere che mi avesse chiesto anche se mi fosse venuto un livido sul ginocchio, dopo la caduta.
Era carino averlo vicino, mi faceva stare bene, mi piaceva che si preoccupasse per me, e mi imbarazzava, dovevo ammetterlo. Era un po quella sensazione di avere fra le mani un qualcosa di unico, di bello, ma non riuscire a contenerne la gioia, come se fossi un vaso troppo piccolo per racchiudere tutta l'acqua, e questa iniziasse a uscire dai bordi, cadendo tutta intorno.
Non riuscivo ad interpretare il suo modo di fare, non capivo se si comportasse in quel modo naturalmente o meno, sembrava uscito da un libro di fiabe. Non perdeva neanche un secondo, sembrava che fosse sempre li, pronto a rispondere ai miei messaggi, a mandarmi le foto delle sue colleghe di lavoro quando facevano qualcosa di divertente o quando portavano del cibo da condividere. Sapevo quanti caffè prendesse in un giorno, quanto ci metteva ad andare a lavoro in macchina e quanto tempo ci voleva per tornare a casa. Iniziava a chiedermi spesso cosa facessi o se mi serviva aiuto con lo studio, si era assicurato che non avessi bisogno di un passaggio per andare in università, con la scusa che non avesse niente di meglio da fare, ma nonostante tutto non sapevo se ritenerlo... Speciale.
Avevamo scherzato su quell'uscita e mi aveva promesso che prima o poi avrei visto anche lui ubriaco, in modo da essere in parità.
Ero confuso, enormemente confuso. Non sapevo se davvero iniziava a piacermi, ma tutte le sere aspettavo con ansia che finisse il turno di lavoro e mi scrivesse, ma Jiho rimaneva una costante nei miei pensieri.
Ancora non si era fatto sentire, non mi aveva più scritto dall'ultima litigata. Niente. E sinceramente la cosa mi faceva un po male. Sapevo bene che fra noi fosse finita, ma mi sarebbe piaciuto parlarne da persone adulte, volevo avere la possibilità mettere in chiaro le cose, di dirgli tutto ciò che non andava, di ringraziarlo per tutto ciò che eravamo stati e di capire quali fossero le sue ragioni.
Argomento già trattato mille volte, ovviamente, ma avevo la sensazione che se non avessimo messo un punto a questa storia, le cose sarebbero peggiorate. Forse era giusto che finisse così, senza ulteriori spiegazioni, ma non riuscivo a lasciarmi alle spalle sla sua mano che stringeva il mio braccio, non riuscivo a far finta che i suoi occhi ignettati di sangue non esistessero. Dovevo dirgli quanto male mi faceva, doveva saperlo anche se non gli interessava...Il mio cervello stava iniziando a riempirsi di mille pensieri, così decisi che fosse giunto il momento di alleggerirlo, almeno un po. Mi misi comodo sulla sedia dell'aula dell'università, sulla quale ero fermo da diversi minuti. Presi un foglio e iniziai a buttare giù tutto ciò che sentivo, che provavo.
Scrissi ininterrottamente per un tempo indefinito, ignorando tutto ciò che il professore diceva, non lo avevo ascoltato dell'inizio e non avrei certo iniziato in quel momento.
Alzai la testa dal foglio solo quando ebbi finito, notando di essere rimasto solamente io in aula. Non mi ero neanche accorto che la lezione era finita. Guardai l'ora sul display del mio telefono.
"Cazzo sono in ritardo!" Mi affrettai a prendere le mie cose per raggiungere i ragazzi in mensa.
Mi facevano male i polpastrelli dell'indice e del pollice dalla forza che avevo messo nel guidare la penna sul foglio, ma non era importante, scrivere mi aveva aiutato davvero. "Quante ore di corso avete dopo il pranzo?" Chiese Jimin a Taehyung. "Perchè?" Domandai entrando nella conversazione mentre mi sedevo al tavolo con loro.
"Dove eri finito?" Mi domandò Jungkook spalancando gli occhi.
"Dovevo finire di sistemare degli appunti, tranquillo:" Ridacchiai mentendo.
"Perchè chiedevi dei corsi?" Portai di nuovo l'attenzione su quello che stava dicendo Jimin e rubai il caffè a Jungkook prendendone un lungo sorso dalla cannuccia.
"Tu sai che Yoongi stasera fa una festa, vero?" Mi chiese ovvio.
"Namjoon e Yoongi. Continua." Lo corressi guadagnandomi un'occhiolino da parte di Taehyung.
Quel ragazzo si faceva troppi film.
"Non ho niente da mettermi e così ho deciso di andare a fare shopping nel pomeriggio. Ovviamente dovete venire con me." Rispose sorridendo nel modo più innocente che poteva, cercando di convincerci.
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Before of you.
FanfictionQuando tutto ció che ti succede intorno ti schiaccia e ti opprime, fino ad annullarti, hai solo due opzioni. Lasciarti travolgere e schiacciare da chi ci vuol fare sentire un inetto oppure riscattarti e vivere la tua vita allontanando il dolore. E H...