"Yoongi! Ci sei?" La voce di Namjoon arrivò dritta alle nostre orecchie facendoci saltare dallo spavento e costringendoci ad interrompere quello che aspettavo da troppo tempo. Trasalii allontanandomi istintivamente da Yoongi e lui fece lo stesso con me, ma più lentamente, lamentandosi, quasi controvoglia.
Decisamente contro voglia. Sbuffò innervosito.
"Che vuoi?" Gridò per farsi sentire dal fratello.
Namjoon senza bussare entrò in camera e sgranò gli occhi quando mi vide sdraiato sul letto a pancia in giù con il libro ancora nel mezzo fra di noi.
"Oh, ciao Hobi.. Non pensavo di trovarti qua..." Farfugliò un po in imbarazzo.
"Aveva bisogno di un posto tranquillo per studiare. Che vuoi?" Lo inchiodò Yoongi salvandomi dal dover rispondere e trovare una scusa plausibile.
"Sono tornato a cambiarmi... Ti volevo solo avvertire." Si grattò la testa cercando una via di fuga con lo sguardo.Mi sarei voluto sotterrare. Cazzo... Per fortuna che non doveva andare a cena con gli altri, sennò mi sarei dovuto sorbire un nuovo interrogatorio il giorno seguente.
"Cambiati e vattene." Gli disse duramente alzando gli occhi al cielo per la decima volta.
Trattenni una risata, vederlo così scocciato mi divertiva, anche se lo capivo, Namjoon aveva, probabilmente, scoperto che io e suo fratello ci vedevamo, o comunque che c'era qualcosa, aveva accidentalmente interrotto qualcosa che stava andando alla grande, e l'idea che passasse la serata con Sokjin e potesse raccontargli qualcosa spaventava anche me. Per quanto fossimo stati bravi a non fare trapelare niente, credo, speravo che le mie guance non fossero tanto rosse quanto immaginassi."Hai fame?" Tornò a rivolgersi a me con lo stesso sguardo dolce di qualche minuto prima. Si, avevo fame, ma sinceramente non mi importava. Attesi il rumore della porta che si chiudeva e mi avvicinai di nuovo alle labbra di Yoongi assaporandole dolcemente, consapevole che eravamo di nuovo da soli.
Sapevano di buono, come ogni altra volta.
Gli sorrisi mordicchiandogli il labbro inferiore, speravo davvero che capisse che non avevo intenzione di alzarmi da quel letto per nessuna ragione al mondo. Bastarono pochi secondi per tornare al punto in cui eravamo stati interrotti. Sentivo il suo ghigno farsi strada sulle mie clavicole appositamente e meticolosamente scoperte, era sexy da morire mentre la sua lingua sembrava creare solchi su di esse.
"Toglilo. Yoon, toglilo." Lo supplicai ancora con le labbra strette fra i denti mentre cercavo di non gemere ancora una volta.
"Sei sicuro piccolo?" Mi chiese interrompendo la sua scia di baci e fissandomi negli occhi. In risposta afferrai la sua felpa e iniziai a sollevarla lentamente, accarezzando la pallida pelle del suo busto, fino a sfilarla del tutto, guidato dal suo naturale calore. Lo accompagnai con la schiena sul letto e mi godetti quella dolce visione prima di iniziare a baciargli il petto. Era pallido, sembrava fatto di porcellana, così chiaro, così tonico, le mie labbra rosee stavano benissimo su quella pelle che sembrava troppo fine.***
Aspettai che le sue mani si intrufolassero sotto al mio maglioncino, ormai troppo scomodo e lo sfilai lentamente. I suoi occhi vibravano ogni volta che incontravano i miei fra un bacio e l'altro, lasciandosi sfuggire un luccichio nuovo ogni volta.
Ero impaziente, le sue mani intorno alla mia vita, scorreva lungo la schiena e poi sul petto, era poesia la nostra, sembrava una sinfonia perfettamente accordata che segue un ritmo tutto suo. Ogni singolo movimento sembrava coordinato, come se sapessimo esattamente dove far scorrere le mani, quando fare schiacciare le nostre lingue, quando sfiorare le ciocche di capelli che si piazzavano davanti ai nostri occhi chiusi a godersi quella magia. Non mi ero mai sentito in quel modo, vivo e coinvolto. L'erezione nei miei pantaloni ne era la prova più evidente, chiedeva considerazione e quella sua dolce tortura sembrava dovesse continuare all'infinito.Scambiò le nostre posizioni gettandomi sul letto sotto di lui e ansimò quando le nostre intimità si toccarono per un istante, ancora coperte da quelli che, per me, erano decisamente troppi strati di indumenti.
"Non voglio forzarti. Possiamo aspettare." Mi disse baciando il palmo della mano che tenevo sulla sua guancia fino ad un secondo prima.
Non volevo più aspettare, sentivo che era quello il momento giusto.
"Non ti fermare." Lo supplicai muovendo il bacino verso il suo e gemendo quando le nostre intimità si scontrarono di nuovo.
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Before of you.
FanfictionQuando tutto ció che ti succede intorno ti schiaccia e ti opprime, fino ad annullarti, hai solo due opzioni. Lasciarti travolgere e schiacciare da chi ci vuol fare sentire un inetto oppure riscattarti e vivere la tua vita allontanando il dolore. E H...