Capitolo nove.

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"Himiko, sei sicura che vada tutto bene? Sei così silenziosa." Di solito quando è felice di qualcosa non smette un attimo di parlare, anche quando non sapevo fosse fidanzata da un anno, lei sfoderava sempre i suoi sorrisoni. Però oggi.. è spenta, sarà per la conversazione che ha avuto con Keigo? E' tutta la mattina che non azzarda ad alzare lo sguardo dal telefono e non ha neanche pranzato. Non vorrei tartassarla di domande, sono affari loro dopotutto, però se fosse andata bene lei ora starebbe saltellando per tutta casa invece è seduta sul divano con gli occhi puntati sul cellulare. "Hi-mi-ko!" Agitai la mano davanti il suo viso. "E-eh? Dimmi Miki scusa." Non ha neanche sentito la domanda che le ho fatto. "E' tutto ok?" Aveva gli occhi rossi, sembrava che avesse pianto tutta la notte. "Si." Risposta secca e forzata, non è da lei. "Mh.. sicura?" Rispose con un altro "si." Io non voglio forzarla, non voglio che lei mi dica di più. "Io ti conosco e so che c'è qualcosa che non va, però.. me lo dirai quando te la sentirai, ok?" Stessa frase che mi ha detto lei il giorno in cui ero al letto malata, stavo per dirle il sentimento di paura che provavo verso i ragazzi e quando ha visto la mia espressione turbata, mi ha tranquillizzata con quella frase. "Che ne dici se andiamo a fare shopping?" Neanche un "si." Neanche un "tranquilla è tutto ok." Ha cambiato direttamente argomento e lo ha detto sorridendo.. di solito la persona che si tiene tutto dentro sono io non lei.. Himiko, è successo davvero qualcosa di brutto tra te e Keigo? Qualcosa di cui non vuoi parlare neanche con la tua migliore amica? "Vorrei comprare un bel vestito per stasera." Continuò. "Certo." Le risposi io accarezzandole la testa. "Perfetto, vado a cambiarmi." Si alzò velocemente dal divano e si diresse in camera sua, in meno di cinque minuti si era già cambiata ed indossava uno dei suoi soliti maglioncini con la scollatura a V, precisamente quello giallo canarino che le ho regalato io, meno male che lo stile rimane sempre quello.. mi tranquillizza un pò di più. Si avvicinò a me ed iniziò a guardarmi in modo strano e schifato, ed ora cosa c'è che non va? "Non verrai vestita così spero." Continuò a scrutarmi dal basso in alto. "Beh si, stiamo solo andando al centro commerciale." Infondo indossavo solo una tuta da ginnastica, mi fa sentire comoda. "E cosa c'entra? Corri a metterti qualcosa di decente." Rispose lei indicando la mia stanza con il dito. Decisi di fare come ha detto lei ed andai a cambiarmi. Aprì l'armadio ed optai per una felpa con i soliti jeans. Tornai in salotto e continuò a guardarmi in modo strano. "No a te serve proprio un cambio di look mia cara." Iniziò anche a toccarmi i capelli. "Ma cos'ha il mio modo di vestire che non va?" Lei mise una mano sulla mia spalla e sorrise appena. "Ti vesti sempre allo stesso modo e ti copri troppo, sei bellissima e devi cercare di essere più sicura di te stessa e mostrare di più le curve che hai." Mi fece girare di schiena e mi trascinò fino allo specchio enorme che abbiamo in salotto. "M-ma.. Himiko cosa--" "zitta." Mi tolse la felpa ed i jeans e li buttò a terra. Avevo lo sguardo basso e le guance rosse per l'imbarazzo, non riuscivo a guardarmi. "Ho le cosce enormi, il seno troppo sbilanciato e per non parlare dei fianchi, sono--" "non dire altro ed alza lo sguardo." No io non ce la faccio, mi faccio schifo. "Come ti sei sentita quando hai indossato quel vestito meraviglioso il giorno della tua esibizione?" Sulle mie labbra spiccò un sorriso sottile. "Beh è stata Mina a farmelo indossare, dovevo fare un ballo un pò sensuale." Himiko intanto era dietro di me e la sentì sospirare leggermente. "Non cambiare discorso, rispondi sinceramente." Disse con tono deciso. "Carina, per la prima volta io.. mi sono sentita carina ma non significa nulla." Già.. provo sempre quella sensazione di ribrezzo ogni volta che mi guardo allo specchio. "Sei davvero una stupida, significa tanto invece, lo sai quante volte io ho pensato di voler essere come te?" Mi abbracciò da dietro e mi strinse forte. "Himiko--" "quelle cose non dirle mai più.. mi fai stare male e non andremo via fino a quando non alzerai lo sguardo e ti renderai conto di quanto sei bella." Perchè come me? Cosa ho io di speciale? "Piantala, anche tu sei una bella ragazza." Lei si staccò, si mise vicino a me e si spogliò buttando i vestiti vicino i miei. All'apparenza è una ragazza sicura di sè ma dentro ha tante insicurezze, è un lato nascosto del suo carattere ed anche l'unico che ci accomuna. Io finalmente riuscì ad alzare lo sguardo. "Sono felice che tu ci sia riuscita." Rispose. Non avevo intenzione di chiederle il perchè volesse essere come me, ho tanti difetti e non parlo solo di estetica. "Allora.. neanche tu devi dire di voler essere me." Solo questo, per mettere una specie di punto al nostro discorso. "Va bene." Sembrava una risposta un pò insicura ed io spero davvero che non lo dica mai più. "Posso rivestirmi adesso? Sento un pò freddo." In realtà stavo morendo di imbarazzo e credo che non svanirà mai. Himiko prese i suoi vestiti da terra insieme con i miei e me li porse. Ci vestimmo in fretta ed io andai in bagno per pettinarmi i capelli. "Miki ti squilla il telefono!" Urlò Himiko dalla cucina. "E' Hiro." Urlò ancora. Io mi diressi da lei e mi porse il telefono, ora che ci penso.. è da ieri che non gli rispondo ai messaggi e sapendo com'è fatto sarà sicuramente in pensiero. Nel momento in cui stavo per premere il pulsante verde lui mise giù la chiamata.

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