2 novembre.
Riesco a sopravvivere alla vita ponendomi in diversi coni, ad esempio: nel primo c'è l'oceano, ho visto molte volte l'oceano, e molte vole ne sono rimasto affascinato; nel secondo cono c'è la sabbia, o i fili d'erba, perché noi dove c'è spiaggia siamo solo granelli di sabbia, e per il resto restiamo solo dei fili d'erba; c'è poi un ultimo cono capace di farmi sopravvivere, esso comprende il numero diciotto e ciò che si cela dietro quella porta.
Io desideravo poter vivere per quest'ultimo cono.
E poi c'è una linea, il cosiddetto orizzonte, dove si incontrano acqua e cielo. La fine dell'uno per l'inizio dell'altro, lo scuro blu con il chiaro azzurro. Le onde, l'instabilità, la corrente, con la monotonia, l'immobilità, l'immortalità.Questo Arianna lo sapeva, mentre contemplava l'orizzonte sola su quell'isola dove l'aveva abbandonata Teseo. E dopo essersi arrabbiata prese coscienza di non potergli fare alcunché, perché lei non era Circe, capace di maledire con le sue doti da maga, e non era una dea, avente il potere di scatenare la propria ira, quindi si disperò.
Ignorava che quella sua disperazione avrebbe attirato un dio.Però quando qualcuno quasi non buttò giù la porta della mia stanza a forza di pugni, sobbalzai. Matt, steso sul letto da tutto il giorno, anche dopo che Andrew se n'era andato, scattò in piedi e corse ad aprire. Io non feci in tempo a sollevarmi dalla sedia della scrivania che un Theo a dir poco furioso incombette su di me.
"Che cazzo vuol dire che hai baciato Sharon!?" strepitò lanciandomi il quaderno sulla parete. Lo fulminai con lo sguardo.
"Che cazzo ti prende!?" sbottai alzandomi, tuttavia lui rimaneva sempre il più alto. Sapeva di fumo.
"Hai baciato Sharon?" si intromise Matt, io e Theo ci voltammo a guardarlo.
"Tu chiudi il becco, non sono affari che ti riguardano" inveì Theo.
"Beh, scusa se sei piombato così in camera mia"
"Questa camera non è solo tua"
"Di sicuro non è tua, però" si avvicinarono talmente tanto che temetti potessero iniziare a picchiarsi da un momento all'altro."Smettetela! Theo, andiamo via, hai già combinato troppi guai" sentenziai, perché mi ci sarebbe voluto un miracolo per giustificare quella scenata a Matt.
"Sarei io quello che ha combinato guai?" non parve avere intenzione di muoversi di lì.
"Cazzo! Vuoi parlarne qui e ora? D'accordo, parliamone!"
"Perché l'hai baciata?"
"Non l'ho baciata! È lei che ci ha provato!"
"Sharon ha provato a baciarti?" intervenne di nuovo Matt.
"Stai zitto!" gridammo all'unisono io e Theo. Allora qualcun altro bussò alla porta.
"Porca troia" imprecai andando ad aprire. Dovevo avere un'espressione alquanto incazzata visto che Andrew sbiancò vedendomi.
"Ehm... ciao, c'è Matt?"
"Matt, ti cercano" annunciai facendo entrare il secondo ospite.Ora, fu una situazione abbastanza imbarazzante, ritrovarci noi quattro circondati da uno strano silenzio, persino Theo sembrò meno convinto di continuare ad urlarmi contro.
Poi bussò nuovamente qualcuno. Stavolta fu il turno di Theo, che spazientito andò alla porta. Quando apparve Merida, iniziai a non capirci veramente un cazzo. Theo si irrigidì impercettibilmente.
"Che ci fai qui?"
"In realtà cercavo te, non eri in camera tua e quindi ho pensato che fossi qui"
"E perché hai pensato che potesse essere qui?" mi impanicai, e proprio in quel momento decise di ritornare ad essere la ragazza muta che avevo conosciuto."Infatti perché sei qui, Theo?" domandò Andrew.
"Perché tu sei qui?" ribatté il diretto interessato.
"Theo, desidererei parlarti a proposito di ieri sera" enunciò Merida.
"Ieri sera? Che è successo?" cercai davvero di ignorare quel peso che minacciava di affondarmi, di togliermi tutta l'aria dai polmoni e lasciarmi inerme.
"Non adesso" disse Theo a denti stretti
"Matt, devo parlarti" disse Andrew."Apollo Christopher Williams!" inorridii al sentire quella voce. Solo qualche secondo dopo si materializzò Sharon Wayne sulla soglia della porta, e mi fissava.
Deglutii preparandomi al peggio. Quella camera cominciava a diventare claustrofobica.
"Christopher?" domandò Matt assorto. Odiavo quando le persone mi si rivolgevano utilizzando anche il mio secondo nome, non che il primo fosse migliore, per cui di solito evitavo di dirlo alla gente quando mi presentavo. Solo che Sharon era nella mia stessa classe, quindi lo aveva irrimediabilmente imparato.
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I wanna be yours ~ Apollo & Theo
RomantikÈ un gioco di sguardi. Uno scambio di anime e cuori. La storia di un amore serafico, l'amore di Apollo. Silenzio, ecco che cos'è, cosa sono. Perché inizia quando meno te lo aspetti. E, nonostante ci si prepara, non si è comunque pronti alla sua fin...