25 dicembre.
"Apollo! Apollo! Mamma, Apollo non si sveglia!"
"Sono sveglio, cazzo... non urlare"
"Mamma, Apollo ha detto 'ca-'" tappai la bocca a Dora, mia sorella, che da poco aveva compiuto sette anni, diventando una di quelle bambine insopportabili e lagnose.
"Fratello, vuoi alzarti o no? Questi due vogliono spacchettare i regali di Babbo Natale" avrei voluto mandare a fanculo Babbo Natale. Mi alzai controvoglia, abbandonando il mio letto caldo, per seguire Artemide, con in braccio il piccolo Georgy, e Dorothy.
Il Natale era una festa sacra per la mia famiglia, roba da addobbi in giro per tutta la casa, maglioni rossi e mega pranzo.
Infatti in salotto trovammo Jess, mia sorella maggiore, e mio nipote James. Sarebbe stato il primo Natale per quel fagottino nato da pochi mesi, motivo in più perché mia madre organizzasse un Natale in grande.Artemide lasciò Georgy sul tappeto davanti l'albero insieme a Dora, e prese James.
"Tienilo un po' tu, tesoro. Vado ad aiutare mamma in cucina" disse Jess. Così assistemmo alle piccole pesti impegnate a scartare i loro regali da parte di Babbo Natale. Poi, com'era tradizione per la nostra famiglia, avremmo pranzato tutti insieme e, il pomeriggio, ci saremmo scambiati gli altri regali riuniti sotto l'albero che straboccava di pacchi.
"Ti ricordi quando eravamo noi i bambini felici che aspettavano la mattina di Natale solo per ricevere i regali chiesti a Babbo Natale?" mi domandò Artemide, io annuii e sorrisi ai suoi occhi azzurri, tanto simili ai miei, così come i tratti del volto ed i biondi capelli boccolosi, che ora teneva legati in una treccia laterale dalla quale trasparivano le ciocche che si era tinta di blu in un eccesso di ribellione."Vai a dare gli auguri a mamma, e datti una sistemata, sembri reduce da una guerra col cuscino"
"Agli ordini" le stampai un bacio su una guancia e mi diressi in cucina.
Non sarei proprio dovuto entrare in cucina.
Tutto quel disordine di pentole e teglie mi fece girare la testa.
"Apollo, era ora, quanto avevi intenzione di dormire?".
Lisa Williams. Donna altolocata a cui piaceva sguazzare nel denaro, ma che si ostinava a non assumere una governante per quella villa enorme. Come sempre era perfetta nel suo stretto vestito elegante, i tacchi che slanciavano la figura snella, due grandi occhi marroni e capelli biondi tirati impeccabilmente in uno chinon. Ma almeno sapeva cucinare."Buon Natale, mamma" lo dissi più per cortesia che per altro.
"Vai a lavarti e vestirti, muoviti" mi sfiorò la fronte in quello che doveva essere un bacio, ma che sembrava più un modo veloce per sbarazzarsi di me. Jess mi accarezzò una guancia.
"Dovresti andare fuori sul portico, ci sono papà e Liam" neanche dieci minuti che ero sveglio, e già tre donne mi bacchettavano dicendomi cosa fare.
Sbuffai e andai a prepararmi.
Quando uscii sul portico, mio padre mi accolse con una pacca sulla spalla mentre continuava a parlare col marito di Jess, Liam, di politica. Cosa che aveva senso in quanto entrambi parlamentari britannici, se non fosse per l'argomento estremamente noioso che stavano affrontando.
Finsi di ascoltare interessato e nel frattempo scrissi sul gruppo.Apollo: aiutatemi, devo tirarmi fuori da una conversazione di politica di cui non mi interessa un accidente.
Sharon: fingiti malato.
Matt: si, e magari fai chiamare anche un ambulanza.
Merida: buon Natale, ragazzi <3.
Andrew: pronti per capodanno?
Matt: mancano sei giorni.
Andrew: è un no?
Derek: *foto di Sharon* lei è ancora indecisa su cosa indossare.
Apollo: CHE CAZZO CI FAI TU A CASA DI SHARON!?
Derek: finto fidanzato a domicilio.
Andrew: questa ce la spieghi..."...Apollo, Apollo"
"Ehm, si, cosa? Dicevate?" buttai il telefono in tasca.
"Sempre distratto" disse mio padre esasperato. Allora mi congedai e tornai dentro.
Poco dopo arrivò anche mia nonna Kora, la madre di mio padre, e pranzammo tutti insieme seduti al lungo tavolo di noce nella grande sala da pranzo. Con il nostro labrador color vaniglia sotto al tavolo.
"Dobby!"
"Dora, lascia stare il cane" l'ammonì mia madre. Si, il cane si chiamava come l'elfo domestico di Harry Potter perché Artemide era una fanatica del genere.
Dopo interminabili e tedianti discorsi sugli argomenti più disparati, e dopo le solite domande sul fatto se avessi trovato o no una fidanzatina, alle quale Artemide rise sotto i baffi beccandosi un calcio sul polpaccio, ci spostammo sul divano per scartare i regali.

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I wanna be yours ~ Apollo & Theo
RomanceÈ un gioco di sguardi. Uno scambio di anime e cuori. La storia di un amore serafico, l'amore di Apollo. Silenzio, ecco che cos'è, cosa sono. Perché inizia quando meno te lo aspetti. E, nonostante ci si prepara, non si è comunque pronti alla sua fin...