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7 ottobre.
"Colore preferito?" gli chiesi.
"Mi stai facendo davvero una domanda del genere? È passata di moda anche tra i bambini"
"Zitto e rispondi"
"D'accordo. Azzurro" lo disse fissandomi nello stesso modo imperturbabile di quando mi aveva visto cadere.
Da giorni ormai, tutte le mattine, ci incontravamo su quel dannato tetto. Ignorandoci quando ci incrociavamo in mensa ed essendo l'uno il fantasma dell'altro nel corridoio delle nostre stanze.
Sul tetto, la maggior parte delle volte rimanevamo in silenzio, semplicemente guardandoci senza fare null'altro. Quando pioveva guardavamo le goccioline d'acqua bagnate, io però voltavo sempre lo sguardo verso di lui senza che se ne accorgesse.
La mia priorità non era più l'acqua, ma l'acqua riflessa nelle sue iridi che non smettevano mai di essere le mie.
Quella mattina, però, avevamo deciso di parlare. Theo aveva proposto uno stupido gioco di domande, ed io avevo accettato unicamente per sentire la sua voce.

"Leo"
"Si?"
"Perché non mi chiedi chi è il mio scrittore preferito?"
"Facile, conosco già la risposta. Non c'è posto dove Theo non vada senza il suo Wilde"
"Touche. Il tuo?"
"Prometti di non ridere però"
"Perché dovrei ridere?"
"Prometti"
"D'accordo, prometto" ma io lo vedevo che un accenno di sorriso già minacciava di investirlo, tuttavia vuotai ugualmente il sacco.
"Eraclito"
"Eraclito, Eraclito? Il filosofo?"
"Si genio, chi sennò" a quel punto iniziò a ridere con tutto il fiato che aveva nei polmoni, si piegò in due asciugandosi le lacrime. E io proprio non ce la feci a non trattenermi per più di qualche secondo, e non seppi spiegarmi perché non mi diede fastidio quella sua reazione che di solito mi portava a tirare pugni alla gente.
"Scusa. Non sto ridendo per la tua risposta, anche se effettivamente è un po' assurda, ma perché mi hai detto di non ridere"
"Avevi promesso!" continuai comunque a ridere anch'io.
"Già, beh, scoprirai che non sono incline a fare o mantenere promesse"
"Eppure è stato facile convincerti, adesso"
"Credo... non lo so. Tu sei tu, e comunque questa era una promessa di poco conto".

Scoprirai. Tu sei tu.
Quel formicolio tornò ad infettarmi il corpo. E fu capace di accendere tutte le mie paure ed i miei dubbi.
Percepii l'impellente bisogno di allontanarmi da lì, di allontanarmi da lui.
E lo feci. Scappai via neanche fossi il peggiore dei vigliacchi.
Però quando mi richiamò, non fui capace di resistergli e l'impulso scemò così come era arrivato.

"Leo"
"Cosa stiamo facendo?" sospirò impercettibilmente a quella domanda, ma io lo notai e non avrei davvero voluto notarlo perché fu un sospiro quasi esasperato.
"Cosa vorresti che facessimo?"
"Fidati, non vuoi saperlo" per evitare fraintendimenti assaporai con gli occhi tutto il suo corpo come avevo già fatto innumerevoli volte senza che lui mi sgamasse. Non sapevo se quella fosse una molestia, ma non nascosi la malizia.
"Leo" mi ammonì con un tono fintamente paziente.
"Fatico a capirti. Ci incontriamo qui da giorni e poi fai finta finta di non conoscermi in qualsiasi altro posto che non sia questo maledetto terrazzo. Mi mangi con gli occhi e poi ti incazzi se faccio lo stesso. Non capisco dove vuoi arrivare con tutto questo, qual è il tuo obiettivo? Ammesso che ce ne sia uno, perché non puoi provocarmi con parole filtrate consapevole che io le individui comunque, e poi zittirmi quando rispondo a quelle provocazioni. Non credo mi basti più solo questo" indicai prima me e poi lui, alludendo a tutto quello che avesse voluto capire, poiché era proprio quello a cui io mi stavo riferendo.

Evitai di aggiungere che la mia esistenza si era ormai concentrata in quegli sprazzi di tempo pieni di noi, silenziosi ma appaganti più di quanto non lo fosse suonare, e a me suonare piaceva molto.
Ed evitai di dirgli anche che non mi sarebbe importato di continuare questa cosa, qualunque essa fosse, nonostante non mi stesse bene, perché meglio soffrirne potendo godere dei suoi occhi sapendoli comunque irraggiungibili, piuttosto che tornare alla monotonia che avvolgeva le mie giornate solo un paio di settimane addietro.

I wanna be yours ~ Apollo & TheoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora