25 dicembre.
Il mio primo Natale fuori casa.
Non sapevo esattamente cosa stavo sognando, però ero sicuro fosse qualcosa di erotico.
Perché il mio battito accelerò, così come il mio respiro; la mia pelle si infiammò; un mugolio sommesso si fece largo nella mia bocca.
Solo quando percepii pareti calde e lingua ardente avvolgermi l'inguine, spalancai gli occhi.
Tastai il materasso, ero ancora nella camera d'hotel, guardai in basso scorgendo una massa informe annidata sotto le coperte. Le sollevai scoprendo Theo impegnato a soddisfare le mie voglie mattutine.
"Che stai facendo?" stridetti.
"Non è ovvio?"
"Non-" mi interruppe facendomi gemere prendendomi tutto in bocca.Sarei potuto morire.
"Theo" annaspai già pronto all'orgasmo. Infatti gli ci vollero solamente un altro paio di movimenti per farmi venire, mi bevve tutto. Si passò una mano sulle labbra umide e allineò il volto col mio.
"Buongiorno" sorrise.
"Buongiorno" feci dei respiri profondi per riprendermi.
Era tanto tempo che non mi svegliavo così... appagato, invece che un fascio di nervi. Mi resi conto che convivere con Jeremia non stava facendo bene alla mia salute, perché di solito la prima cosa che facevo appena sveglio era sbroccargli contro per fargli spegnere i suoi stupidi incensi."Theo"
"Cosa"
"Buon Natale"
"Anche a te e famiglia"
"Che?"
"È la canonica risposta, che vuoi?"
"Idiota"
"Partiamo già con gli insulti, eh?"
"Fottiti"
"A proposito di questo... posso chiederti una cosa?"
"No" lo spinsi via sorridendo sotto i baffi alla visione dell'espressione contrariata che aveva messo su.
Mi chiusi in bagno e la prima cosa che vidi fu il mio riflesso malconcio allo specchio.
Quanti cazzo di succhiotti avevo!? Non sarebbero bastate tre sciarpe per coprirli tutti.
La seconda cosa che notai, invece, fu un piccolo pacchetto regalo sul lavandino. Corrugai la fronte e nonostante non fossi sicuro fosse per me o no, lo aprii comunque. Ne estrassi una stilografica azzurra, sopra c'erano incise tre lettere dorate.
A.C.W.
Le mie iniziali!
C'era anche un bigliettino, solamente che era vuoto.
Rappresentava il silenzio, Theo si superava ogni volta.
Era tanto che non ricevevo un suo regalo, la cosa mi rese felice, o forse voleva solo ringraziarmi a modo suo per avergli pagato l'albergo.Uscii dal bagno ancora nudo.
"Di un po', quando l'hai comprata?" mi rigirai la bellissima penna tra le dita, poggiandomi con una spalla allo stipite della porta. Theo stava fumando vicino alla finestra col telefono in mano, anche lui era ancora nudo. Sembrava proprio che non sopportassimo i vestiti ed in un certo senso era così.
Paradossalmente, con lui, mi sentivo molto più a mio agio spogliato.
"Ieri mattina, quando sono uscito" rispose.
"Perché?"
"Perché no?"
"Io non ho niente per te" confessai.
"Avanzi di una domanda" mi ricordò.
"Scordatelo"
"Ma se non sai neanche cosa voglio chiederti!"
"Non farò sesso con te" misi in chiaro, sapendo perfettamente che mi avrebbe domandato quello. E io non potevo permettergli di avanzarmi quella richiesta, perché se avesse pronunciato quelle parole guardandomi negli occhi, mi sarebbe stato impossibile rispondergli di no."Perché no?" protestò. Sbuffai scuotendo la testa. Feci per rientrare in bagno, ma Theo gettò la sigaretta e mi raggiunse catturandomi contro la parete.
"Leo, parla". Scossi la testa impertinente.
"Non farti pregare" disse.
"Magari è proprio quello che voglio, farmi pregare" mi infilai la stilografica sull'orecchio ed incrociai le braccia al petto, irremovibile.
"Fai sul serio?"
"Serissimo"
"Vuoi che ti preghi per farmi dire il perché non vuoi fare sesso con me?"
"Esattamente"
"Non lo farò"
"Bene, è stato un piacere" lo spinsi via intrufolandomi in bagno.Theo però mi seguì.
"Ti prego, Apollo Christopher Williams, ti scongiuro, dimmi perché non vuoi fare sesso con me" pronunciò svogliato alzando gli occhi al cielo.
"Se devi fingere, almeno fingi bene". Lui mi fulminò con lo sguardo.
"Immensamente io ti supplico" riprovò.
"Più convincente"
"Oh omonimo di uno degli dei più importanti dell'Olimpo, io prego affinché tu mi conceda di conoscere il motivo sublime secondo cui unire i nostri corpi sarebbe un sacrilegio" decantò sollevando una mano e poggiandosi l'altra sul petto.
Io scoppiai a ridere tanto che mi vennero le lacrime agli occhi. Risi fino a piegarmi in due.
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I wanna be yours ~ Apollo & Theo
RomanceÈ un gioco di sguardi. Uno scambio di anime e cuori. La storia di un amore serafico, l'amore di Apollo. Silenzio, ecco che cos'è, cosa sono. Perché inizia quando meno te lo aspetti. E, nonostante ci si prepara, non si è comunque pronti alla sua fin...