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15 giugno.
Θεός (teós).
Theo.
Il suo nome, in greco, significava dio.
Il che era ironico in quanto a portare il nome di un dio, tra i due, ero io.
Lui era la mia apposizione, ed io il suo sostantivo.
Ό θεός Απολλών (o teós Apollón).
Il dio Apollo.

Alla chiusura di quell'anno scolastico infernale, ma insostituibile, avevo salutato tutti i miei amici, con la promessa di vederci durante l'estate. Andrew ci aveva già anticipato riguardo le molteplici feste che avrebbe dato. Avevo pacificamente salutato anche Nathanyel.
Quindi ora non mi rimaneva che aspettare Theo, come avevo fatto inconsciamente per tutta la vita fino al settembre scorso, e poi avevo ricominciato a fare a gennaio.
Faceva caldo. Nonostante fossi protetto dall'ombra del portico, il sole rifletteva comunque fastidiosamente nei miei occhi chiari.
"Allora, si può sapere dov'è?" sbottò Artemide al mio fianco.
"Sta arrivando"
"Quest'attesa è un'asfissia continua"
"Non lamentarti di Theo, fino a prova contraria stiamo aspettando anche la tua amica"
"Ophelia è sempre in ritardo".

Evitai di continuare quella discussione inutile, ma mia sorella prediligeva le parole al silenzio ed infatti non tardò ad aprire un altro discorso.
"Credi che il dio Apollo amasse davvero Dafne, o che gli interessasse solo scoparsela?" come al solito, sfoggiò i suoi francesismi che facevano costantemente storcere il naso a nostra madre.
"Penso che si fosse interessato a lei solo perché lo intrigava l'idea che dovesse rimanere vergine, voleva violarla e l'avrebbe fatto solo per soddisfare il proprio desiderio" esposi la mia teoria.
"E allora come giustifichi il fatto che, dopo che Dafne sia stata tramutata in un albero di alloro, Apollo si sia creato una coroncina con quelle foglie indossandola per sempre da quel momento in poi? È come se Apollo portasse con se un pezzettino di Dafne, non è catalogabile come amore? Un amore finito ancor prima di essere cominciato?". Mi si era fritto il cervello a metà del suo discorso, ma cercai di ragionare assecondandola, poiché ogni tanto, come me, anche Artemide si perdeva in considerazioni filosofiche.

"Non l'ho mai vista in questo modo. Forse quella coroncina di alloro voleva essere solo un promemoria per la sfuggevolezza di Dafne, voleva ricordare ad Apollo ciò che era stato incapace di portare a termine"
"Stuprare una sacerdotessa?"
"Stuprare una sacerdotessa. Gli dei se ne fottono del consenso, Artemide, vedono una persona, la vogliono e se la prendono. E alla fine, la maggior parte delle volte, a rimetterci è il mortale stesso, che di colpe non ne ha"
"Tipo Poseidone e Medusa?"
"Esatto"
"Però, certe volte i mortali ricambiano l'amore del dio o della dea"
"Si, alle volte capita".
E come potei non pensare a Giacinto?
Un mortale innocente, intrappolato nell'amore per un dio infame ma carissimo con lui.
Perché a vedere il vero Apollo, la sua bontà ed i suoi aspetti migliori, fu solo Giacinto.
A consumare tutte le lacrime del dio, lacrime tanto preziose, fu solo Giacinto.
Perché a far passare in secondo piano i doveri di Apollo, che affidò a terzi il compito di trainare il carro del sole pur di non perdere neanche un secondo col suo amato mortale, fu solo Giacinto.

E, in quel momento, vidi avvicinarmisi un Giacinto vestito di nero, con i muscoli delle braccia che guizzavano fuori dalla maglietta a maniche corte, l'ultimo fumo di una sigaretta ormai spenta fuoriuscirgli dalle labbra ed uno zaino in spalla.
Tuttavia, Artemide mi precedette nel raggiungerlo.
Si presentarono e vidi mia sorella guardarlo con occhi adoranti. Theo non si faceva notare, ma quando lo faceva, non passava inosservato.
Il solo riaverlo di fronte a me, me lo fece venire duro.
"Artemide, Theo dorme nella nostra camera, quindi tu e Ophelia state in quella degli ospiti"
"Sei crudele, fratello"
"Si, ti voglio bene anch'io".
Entrammo, lasciando Artemide sul portico ad aspettare l'amica.
"Allora, che ne pensi?" chiesi indicando lo spazio circostante con un dito.
"Bella villa, ma vorrei constatare anche la bellezza della camera da letto".
Colsi l'antifona.
"E Artemide come ti è sembrata?"
"È la tua versione al femminile, a parte le ciocche tinte di blu".

I wanna be yours ~ Apollo & TheoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora