5. Koi no Yokan

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Previsione D'amore


"Merda che mal di testa cane."

"Se avessi bevuto meno! Io non so come tu regga quella quantità di alcool, io andrei in coma etilico dopo nemmeno tre bicchieri di quella robaccia."

"Tch, hai il fegato come i poppanti saetta, sei solo bravo a correre come le gazzelle." Gli rispose Katsuki posando il borsone sulla panchina dello spogliatoio, spogliandosi per indossare la divisa arancione e nera della sua squadra.

"Oh fidati di me Baku, il mio ragazzo sa fare ben altro!" Shinso lanciò la sua maglietta addosso a Kirishima e mise su un'espressione altamente disgustata.

"Tienitele per te queste rivelazioni, sei disgustoso."

"Ah? Lui sarebbe disgustoso? Sarò stato alticcio ma ho sentito chiaramente Deku gemere come una cazzo di puttana arrapata e ti vorrei far notare che lo stavate facendo nel corridoio davanti alla vostra stanza!" Affermò il biondo dai capelli sparati legandosi le stringhe delle scarpe pronto per entrare in campo.

"Non è colpa nostra se nonostante la casa grande hai le camere vicine."

"Ci sono almeno dieci metri tra una camera e l'altra. La prossima volta dormite in palestra! Ora muovete il culo che dobbiamo allenarci."
Il coach spiegò loro che l'indomani mattina la prima partita delle selezioni si sarebbe svolta in casa e che quindi avrebbero avuto un vantaggio in più sulla squadra avversaria.
Aveva già adottato uno schema d'attacco per sorprendere gli avversari e distaccarli, così lo studiarono e ne parlarono tutti insieme per buttare giù la strategia migliore.

"Tutto chiaro ragazzi? Ce la potete fare. Katsuki quest'anno è l'ultimo per te. Vuoi dire qualcosa ai tuoi compagni?" Il ragazzo dagli occhi cremisi ghignò e mise su un sorrisetto strafottente.

"Li distruggeremo tutti fino all'ultimo. Quest'anno voglio il fottutissimo primo posto alle nazionali!" I ragazzi esultarono e si diressero nel ripostiglio a prendere i palloni, cominciando a palleggiare per riscaldarsi.

"Coach, perchè non possiamo usare tutta la palestra? Glielo volevo chiedere prima"

"Si alleneranno alcuni ragazzi del tiro con l'arco e dato che fuori non c'è un bel tempo ho lasciato che si esercitassero qui. A breve avranno anche loro delle gare e non mi sembrava giusto che sospendessero l'addestramento. Ora basta temporeggiare, muovetevi!"



Shoto entrò nello spogliatoio della palestra seguendo i suoi compagni, cambiandosi senza problemi dato che nessuno di loro lo degnava di uno sguardo.
Indossò il kimono stando ben attento a non inciampare le garze, messe nuove da sua sorella quella stessa mattina.
La sua schiena bruciava leggermente per i colpi inferti la sera precedente ma non erano stati molti grazie all'intervento della ragazza.
Nonostante la pelle non si fosse lacerata, aveva voluto comunque che mettesse una pomata per non far nascere ematomi e il bicolore aveva ubbidito per non recarle preoccupazioni.
Presero i loro archi con le rispettive frecce e si diressero dal loro istruttore, già pronto con i bersagli già piazzati.

"Bene ragazzi, vedo che siete tutti. Prendiamoci un momento per ringraziare Shoto, il cui padre ci ha dato l'eccezionale idea di incrementare le ore di allenamento. Ho selezionato i più bravi tra il vostro gruppo, per questo siete solo voi. Essendo queste delle ore extra, comprendo se per qualche volta non potrete venire, avete altre materie da studiare ed è giusto che diate ad ogni insegnamento egual misura. Appena siete pronti iniziamo."
L'ambiente venne subito riempito di urla, dei vari stridii delle scarpe da basket e dal rumore delle frecce scoccate che centravano in pieno i bersagli.
Ogni tanto i suoi compagni si fermavano a guardare i giocatori di basket, conosciuti da tutti, ma le occhiate duravano un millesimo di secondo perchè l'allenatore li riprendeva subito.

ShoganaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora