19. Kanojyo

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Appuntamento


"Poi osa lamentarsi di me!? Che faccia tosta! No perchè... l'abbiamo sentito tutti vero?"
Il rosso rise alle parole di Izuku e si accomodò al bancone della cucina per fare colazione assieme agli altre tre.

"Più che altro abbiamo sentito i gemiti di Shoto. Deve aver sofferto con Bakugo al comando" Denki mise la colazione in tavola sentendosi estraneo ai fatti.
Era diventato improvvisamente sordo?

"Ma scusate, stavate tutti ad origliare? Io non ho sentito nulla"

"Questo perchè quando vuoi non sei una fottuta pettegola come il nerd qui presente" Izuku mise il broncio e gli mostrò il dito medio addentando la sua frittatina nel mentre che anche Shoto compariva nella sua visuale, zoppicando appena.
Avevano entrambi un'aria stanca... e come non avrebbero potuto... avevano fatto i salti acrobatici fino a notte fonda!

"Benvenuto nel club dei passivi! Hai vinto una colazione. Ah ti consiglio un cuscino" Il bicolore si guardò attorno e vedendo Denki che lo chiamava con la mano si sedette accanto a lui, senza dargli retta.

Aveva subìto trattamenti decisamente peggiori.

"Allora... come li hai trovati?"

"Fanno senso solo a vederli" Il biondiccio scoppiò a ridere facendosi passare una banconota da mille yen dal suo ragazzo.

"Te l'ho detto che non avrebbe apprezzato. E' troppo sofisticato"

"Non ho detto che non ho apprezzato, ma che fanno senso. Alla fine... fanno il loro lavoro" Rispose prendendo un po' di riso con salmone con in sottofondo un Denki lamentoso per il dover restituire le banconote al fidanzato, che si alzò subito dopo.

"Ragazzi miei, vado a lavoro" Il bicolore lo guardò con un'espressione corrucciata, non capendo.

"La casa si deve mantenere. Non vogliamo gravare su Mitsuki, così io, Bakugo e Midoriya il fine settimana lavoriamo".

"Non me lo avevate detto"

"La casa l'ha comprata mio nonno prima di crepare, però la vecchia col cazzo che ci paga le utenze se facciamo i nullafacenti".
E quella mattina, Shoto scoprì che Eijiro faceva il personal trainer in una palestra, Izuku lavorava nell'erboristeria del quartiere e Katsuki faceva l'assistente alle lezioni di Aikidō, un tipo di arte marziale praticata sia a mani nude che con armi bianche.


"Che cazzo stai facendo esattamente?" Dopo aver finito la colazione Shoto si era lavato i denti con uno spazzolino datogli da Izuku la sera precedente e si era diretto in bagno per indossare i suoi vestiti, asciutti grazie all'asciugatrice che possedevano.

"Devi lavorare quindi tolgo il disturbo" Il biondo, già vestito per uscire, lo guardò attentamente prima di avvicinarsi al suo corpo, baciando il collo lasciato scoperto dalla polo che indossava.
Il bicolore sussultò preso alla sprovvista ma si allontanò di scatto riservandogli la sua classica espressione gelida, non più così vuota.

"Non mi sembra il caso"

"Ah? Non dirmi che sei incazzato perchè ti hanno sentito. Credimi se ti dico che quel maniaco di Deku scoperebbe anche se fossimo tutti nella stessa stanza. Ha la faccia da cazzo puritana ma è un assatanato di sesso." Shoto finì di vestirsi in silenzio, riponendo gli abiti di colui che glieli aveva prestati nei cesti dei panni sporchi.

"Vuoi una crema per il culo?"

"Sono abituato al dolore, non so se ricordi. E poi non è di certo un po' di bruciore che mi mette k.o" Il biondo ghignò uscendo dal bagno.

"Bene, perchè dovrai stare seduto per un quarto d'ora abbondante. Lavoro nel pomeriggio."


"Il museo storico"

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