33. Gambare

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Dai il meglio di te!!


Finalmente il momento che la squadra di basket aspettava dall'intero anno: la finale delle nazionali.
La partita si sarebbe svolta nel palazzetto della città, ospitando centinaia di studenti e non solo.
Era passato un altro mese e ormai Shoto aveva tolto tutore e stampelle, anche se sotto sforzo la gamba gli doleva ancora, soprattutto quando cambiava il tempo.
Le braccia avevano avuto un buon ricovero ma la mano sinistra, essendo stata completamente fratturata non riusciva ancora mantenere una salda presa sugli oggetti.
Aveva imparato a convivere con quella cicatrice che gli deturpava il volto e si stava lentamente abituando alla presenza della sua famiglia attorno.
Molti si sarebbero domandati se Shoto avesse perdonato l'abbandono e la non curanza da parte della madre e dei fratelli e la risposta sarebbe stata negativa.
Troppo presto per un perdono su larga scala, ma parlando con la psicologa aveva appurato che il rancore non giovasse alla sua salute, così aveva deciso di dare una possibilità principalmente a se stesso per essere finalmente libero da ogni catena.

Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.

 E con le parole della madre dette la sera precedente durante una loro uscita, il diciottenne entrò nel palazzetto dirigendosi alla postazione che era stata riservata per lui, a bordo campo accanto ad alcuni compagni.

"Shoto vedi di calmarlo, oggi è particolarmente agitato!" Rise Izuku palleggiandogli davanti incurante dei fotografi che seguivano ogni mossa dei giocatori per immortalare la partita.

"Ah? Chi sarebbe ag-" Katsuki sbarrò gli occhi quando si ritrovò le labbra tenere del fidanzato contro le proprie. 
I compagni di squadra iniziarono a fischiare entusiasti rivolgendo ai due qualche battutina a doppio senso, ricevendo in risposta dal biondo il dito medio.
Katsuki cinse la vita del più piccolo con un braccio e se lo spalmò contro mentre la braccia di Shoto rimanevano prigioniere contro i loro petti.

"E chi lo tiene più ora?" Esclamò Eijiro venendo ignorato dal proprio capitano.

"Questa intraprendenza in pubblico principino?" Chiese il biondo schioccando la lingua contro il palato e mettendo su uno dei suoi ghigni.

"Mi do una possibilità... voglio essere alla tua altezza" Katsuki sorrise e gli diede una pacca sul sedere dopo avergli sussurrato una frase che fece sussultare il basso ventre del fidanzato.

"Me ne compiaccio, ma preferisco di gran lunga vederti in basso sotto di me"

"Sei un depravato te lo hanno mai detto?"

"Me lo ripeti in continuazione. Ma questo depravato vincerà la finale e ti inchioderà sul letto tutta la notte" Shoto sorrise timidamente e scosse la testa imbarazzato.

"Dai il meglio di te"

"Tch, quello lo faccio sempre"



Vinsero la partita 142 a 139.
La quadra vincente venne applaudita dall'intero palazzetto e dopo le varie strette di mano e foto per la bacheca scolastica, i ragazzi furono liberi di andare...

o meglio....

Katsuki si dileguò senza tante cerimonie, facendosi la doccia nello spogliatoio prima di afferrare la mano del fidanzato e fuggire da quel posto per andare a casa.

"Cazzo quanta voglia ho. Me l'hai fatto venire duro con quel bacio di merda" Appena entrati in casa Katsuki lanciò la borsa sportiva in mezzo all'ingresso prendendo in braccio il bicolore finchè non arrivarono al letto, dopodichè si sedette sul letto con l'altro a cavalcioni, il quale mise su un'espressione confusa.

"Non mi fai stendere?"

"Ah? Questo è ciò che avevo in mente come secondo regalo di compleanno per te ma tu eri indisposto." Le pupille di Shoto si allargarono mangiando parte del colore dell'iride in shock, non volendo credere a ciò che stava capendo.

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