30. Kossetsu

502 33 9
                                    

Frattura


Shoto si addormentò sfinito contro il petto di sua madre dopo aver versato un'infinità di lacrime amare assieme al resto della famiglia. 
Con molta delicatezza i fratelli lo stesero sul letto della camera e lo lasciarono riposare da solo con la madre che vegliava su di lui.

"Shoto sta bene?" Chiese Izuku con espressione leggermente preoccupata mentre finiva di riordinare col il proprio ragazzo la cucina.

"Diciamo che abbiamo iniziato un percorso del perdono, ma la strada è lunga, abbiamo molto da farci perdonare"

"Apparentemente sembra un ragazzo ermetico ma è molto gentile. Poco empatico, ma sempre pronto ad aiutare. Almeno... così lo abbiamo visto dopo un po' che frequentava Bakugo." Touya si sedette sul divano assieme ai fratelli e agli altri inquilini di casa per conversare un po'.

"Per la cronaca, il vostro amico ha preso a schiaffi mio fratello"

"Per la cronaca, voi lo avete abbandonato. Non sono una persona che giudica e che punta il dito, ognuno ha i suoi dilemmi familiari, ma Katsuki voleva andare a farlo fuori per quello che gli ha fatto." 
I fratelli albini ascoltarono il rosso e non risposero a ciò che aveva detto, consapevoli di essere  completamente dalla parte del torto.



"Siete sempre qui?" 

"Chi si vede! Hai dormito eh" Shoto comparve in sala camminando lentamente a causa delle stampelle mentre la madre lo seguiva con un piccolo sorriso sulle labbra.
Aveva ancora gli occhi gonfi e rossi dal precedente pianto ma non se ne vergognava... in quella stanza vi erano le persone che lo avevano accettato per come fosse senza rendere conto di chi fosse figlio.

O meglio... quasi tutti.

"Lui non c'è?" Izuku, grande osservatore, notò come Shoto cercasse la figura del biondo, ma dovette rivelargli che non fosse in casa.

"E' andato da zia Mitsuki, non so quando tornerà ma abbiamo la semifinale stasera. Lui ha il borsone qui, tornerà a prenderlo. Ti lasciamo con la tua famiglia, noi andiamo a fare un giro. Stasera cucina Hitoshi, ti farà la soba che ti piace tanto!"
E così gli inquilini uscirono lasciando un po' di privacy a quella famiglia che di cose da chiarire ne aveva fin troppe.

"Quindi uhm.. direi che dovremmo... parlare?" Propose Natsuo interrompendo quel silenzio imbarazzante che era sceso tra di loro una vita che erano rimasti soli nel salotto di casa Bakugo.

"Dato che Shoto non è autosufficiente e a casa non può tornare, rinnovo l'offerta che feci a Fuchan tempo fa, ovvero venire a stare da me. Non ho una camera per entrambi ma potrebbe dormire con me in modo da lasciare l'unica camera degli ospiti a Fuyumi." Esclamò pacatamente Touya gesticolando con le mani.

"Casa mia è più piccola della vostra, ma ho una stanza libera. Non mi aspetto che tu voglia venire a stare da me e non ti imporrò niente. Voglio davvero sistemare le cose ora che ti ho ritrovato." Gli sorrise la madre seduta compostamente sul divano.
Continuarono a parlare in totale tranquilla come se il soggetto di tutte le questioni non fosse seduto lì con loro, la mente impegnata da un'altra parte mentre accarezzava qualcosa all'interno della tasca dei pantaloni.
Gesto che venne notato dalla madre, la quale piegò la testa di lato accennando un sorriso quasi imbarazzato.
Dopotutto erano dodici anni che non stava vicino al suo quartogenito e non sapeva bene come rapportarsi... quanto poteva osare....

"Le posso vedere?" Il bicolore si voltò verso di lei e le passò le chiavi che aveva in tasca sotto lo sguardo attento dei tre fratelli maggiori.
I due pezzi di metallo erano legati ad un portachiavi di acciaio semplice con inciso katei, una parola usata per indicare la casa e le persone che vi vivevano all'interno.

"Mi sembra più di una richiesta momentanea, non lo pensi anche tu?"

"Non credo mi serviranno dopo quello che è successo".
Rei gli riconsegnò le chiavi accarezzandogli la gamba sana.

"A te piace molto quel ragazzo e da quello che ho visto dal tuo incidente anche lui ci tiene, sono sicura che sia stata solo un'incomprensione."

"Gli ha tirato uno schiaffo in queste condizioni, figuriamoci cosa farebbe se stesse bene. Non voglio essere incoronato come fratello dell'anno ma è solo un ragazzino borioso e vanitoso"

"Hai detto bene, non sei il fratello dell'anno. Il fatto che siamo tutti qui non significa niente, non perdono dopo nemmeno due m-" La porta di casa che si aprì e la figura del biondo con ancora il casco indossato li fece voltare verso l'ingresso.
Il padrone di casa non li degnò di uno sguardo sparendo sulle scale.
Rei, vedendo il figlio non l'indecisione stampata in volto, gli passò le stampelle spronandolo con un sorriso accennato. 
Shoto si alzò con i suoi tempi, arrivando alle scale quando l'altro stava già scendendo col borsone in mano.

"Possiamo parlare?" Ma il biondo lo superò aprendo la porta di casa lasciando che l'aria fredda entrasse all'interno.

"Sei cresciuto mentalmente tutto di un colpo?" Il più giovane ribattè con fermezza.

"Adesso chi è il bambino? Voglio solo parlar-" 

"Ho la partita, non ho tempo da perdere con te e non ho niente da chiarire. Lascia le chiavi sul tavolo e vattene. Al mio ritorno non voglio trovarti in casa mia."
Il rapporto tra i due si era fratturato senza che il bicolore se ne accorgesse anche se la prima crepatura del vetro, l'aveva creata lui con le sue stesse parole.


"E' la prima volta che assisto ad una partita di basket. Ma quanta gente c'è?"

"Abbastanza. Chi vince stasera va in finale." Rispose il bicolore camminando lentamente verso l'ingresso con appresso la famiglia al completo.
La due tribune erano raggiungibili solo da due rampe di gradini che vennero percorse con difficoltà, anche perchè il braccio rotto di Shoto era completamente guarito sì, ma non doveva comunque essere sforzato per nessun motivo.

"Certo che potrebbero anche lasciarti sedere invece di guardarci come fossimo una rara specie di animali" Borbottò Natsuo appoggiandosi alla ringhiera della prima tribuna riservata a chi non aveva avuto la possibilità di trovare posto a sedere.

"Molti di loro fanno parte della mia scuola, non faranno niente. E piantala di comportarti...così, sei fastidioso."
I giocatori iniziarono a riscaldarsi in campo, applauditi da tutti gli spettatori che stavano per attendere alla partita.
Rei ascoltava il figlio mentre le spiegava le regole del gioco, notando durante il secondo tempo che le braccia del figlio stavano iniziando a tremare per lo sforzo di reggere l'intero corpo.
"Shoto dovresti sederti, non ti fa bene stare in-"

"Senza offesa mam...mamma ma ho vissuto anni senza di te, posso contin-"

"Girava voce che qualcuno te le avesse suonate per bene, ma addirittura le stampelle e la faccia sfregiata, una sorpresa per un Koga." Shoto si voltò alla sua destra e un paio di ragazzi lo guardarono sogghignando, come se fosse stato divertente vederlo in quelle condizioni.

E forse per loro lo era.

"Si semina ciò che si raccoglie Todoroki. Vedo che ci sono anche i disertori della tua fam-"

"Stai alla larga da nostro fratello. Siamo venuti per assistere alla partita non per avere grane." Affermò Touya fulminando con lo sguardo quei ragazzini irritanti che infastiditi avanzarono verso il gruppo di albini.

"Cosa vuoi fare eh Koga!" Lo provocò il castano scrocchiandosi le mani.
Ma la sua figura venne fermata da un pallone da basket che rimbalzò a gran velocità sulla ringhiera della tribuna, mancandolo di poco.
Si alzarono mormorii vari a causa di quel gesto compiuto da qualcuno in campo, ma in pochi avevano visto chi fosse stato.
Stavano dando tutti la schiena agli spalti tranne Kirishima che fece un gesto col capo per far sparire i due ragazzi rissosi, rivolgendo poi il pollice alzato al bicolore, tornando in campo battendo una mano sulla spalla del proprio capitano.
Shoto rilassò la postura, decidendo però di sedersi a terra a causa del dolore che avvertiva alle braccia e alla gamba sulla quale riversava il peso dell'intero corpo, consapevole che quella frattura potesse essere ancora riparata.




----
Chiedo scusa per il ritardo ma essendo belle giornate ne approfitto per uscire un poì di casa e prendere un po' d'aria!
Le cose tra i due piccioncini non stanno andando proprio come dovrebbero andare... Si risolveranno?
Lo speriamo tutti!
Buona Domenica
Hanami


ShoganaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora