15. Sekimen

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Arrossire


Shoto venne percorso da una scarica elettrica quando le intimità coperte dalla biancheria intima vennero in contatto e non riuscì a trattenere un flebile gemito di piacere.
Katsuki sgranò gli occhi incredulo: era un fottuto gemito quello che aveva udito? 

"Ma guarda... allora il signorino sono un apatico del cazzo statemi alla larga sa gemere come una principessa" Il minore ritornò in sè tentando di spingere via l'altro ma Katsuki aveva una gran forza nelle gambe, tanto che lo prese di peso per farlo sedere a bordo vasca, chiudendo la mano a pugno sul retro dei capelli, facendogli inclinare la testa all'indietro, leccando successivamente il suo pomo d'Adamo.

"Ti sei mai masturbato doppia faccetta?" Gli soffiò sulle labbra guardandolo con le iridi ardenti di desiderio.

"Poco, non ne ho mai sentito il bisogno" 

"Nemmeno con l'alzabandiera mattutino?" Quello scosse la testa, per quello che la presa gli concedeva, e portò una mano al bicipite dell'altro per sostenersi meglio.
Il biondo gli tolse velocemente la maglia, gettandola a terra e lo afferrò nuovamente per i capelli baciandolo ancora una volta, sfregando i loro bacini attraverso i boxer.

"Posso? Non mi serve la parte inferiore del corpo" Ad un suo assenso, purchè abbastanza incerto, Katsuki si inginocchiò sulla seduta della vasca e si avvicinò ad uno dei capezzoli senza mai staccare i loro sguardi, incatenati come un prigioniero in una cella angusta.
Tirò fuori la lingua e la passò su uno dei bottoncini di carne, facendoci roteare la pallina sopra, osservando il minore mordersi il labbro inferiore con forza per non dargli la soddisfazione di sentirlo gemere.
Come erano finiti in quella situazione? Non lo sapevano nemmeno loro, ma ne erano entrambi più che consenzienti.
Shoto chiuse di scatto le gambe attorno al busto del ragazzo che stava torturando il suo capezzolo, lo stomaco in subbuglio e il basso ventre in fiamme.
Avvertiva quel bisogno viscerale che non l'aveva mai appagato: eiaculare.
Rilasciare il proprio orgasmo per lui era solo un bisogno fisico che ogni tanto si concedeva di soddisfare, niente di più.
Ma in quel momento, osservato costantemente da quei rubini maliziosi, l'unica cosa che avrebbe voluto fare sarebbe stato venire.... e venire ancora.

"K-Katsuki" lo richiamò cercando di trattenere, invano, deboli ansiti, prova del suo piacere.

"Sei così solo per una leccatina ai capezzoli? Sei proprio un verginello del cazzo" Il maggiore gli poggiò un palmo aperto sulla schiena e Shoto sussultò colto alla sprovvista.
Vi era un motivo per il quale non voleva spogliarsi davanti a loro e oltretutto odiava profondamente essere toccato.
Katsuki se ne accorse perchè si staccò da lui di colpo, rimanendo comunque inginocchiato.

"Pensavo fosse ok per te dato che stiamo facendo questo"

"Sono io il problema, non tu. Io... vorrei andare" Il biondo annuì ignorando il suo membro dolorante racchiuso nei boxer neri e uscì dall'acqua, seguito a ruota dal minore che notò l'eccitazione dell'altro.

"Vuoi una.. mano?"

"Ah? No. Ti porto una maglia asciutta, tu intanto asciugati"
Dopo aver ricevuto il capo d'abbigliamento e due raggiunsero gli altri nella sala.

"Avete fatto presto! Sveltina?" Katsuki alzò il dito medio in direzione del biondino e si sedette accanto ad Izuku che stava guardando un programma di cucina.

"Tutto bene?" Il biondo mugugnò qualcosa e Shoto entrò nel suo campo visivo subito dopo, quasi timoroso di star facendo uno sbaglio.
Il verdino mise su un sorrisetto tipico di chi la sapeva lunga nel vedere l'ospite con la maglia dell'amico, ma comunque non lo fece notare.

"Puoi sederti con noi. Ormai sei di casa!"

"Veramente dovrei andare."

"Ti accompagno io più tardi. Ora zitto e siediti che stasera tocca al nerd cucinare e non voglio essere intossicato" Il bicolore non fiatò e si sedette accanto a occhi verdi che cominciò a blaterare su cosa avrebbe cucinato per cena.




"Non mi addentro oltre, ci sono sempre sostenitori di tuo padre e non voglio incazzarmi oggi" Shoto si tolse il casco e lo passò al biondo che se lo allacciò al passante dei pantaloni.

"Riesci a guidare così?" 

"Dove cazzo me lo metto altrimenti?" Domandò il biondo facendo per ripartire, ma venne fermato dalla voce dell'altro ragazzo.

"Quindi per prima non ti sei arrabbiato? Hai detto che non ti vuoi incazzare oggi" La moto venne spenta e il casco si sollevò, mostrando solo al bicolore il volto serio del guidatore.
Per non essere visti da persone indesiderate si erano fermati ad un paio di traverse dalla zona est, non perchè Katsuki avesse paura di qualche aggressione, ma perchè non voleva immischiarsi con gente inetta e retrograda.

"E' per questo che sei rimasto in silenzio a casa?" Shoto non rispose e si limitò a scrollare le spalle, non sapendo effettivamente cosa rispondere, dato che non lo conosceva ancora bene.
Ancora non si erano scambiati determinate informazioni e non erano mai rimasti soli per troppo tempo, quindi a lui Katsuki risultava sempre uno sconosciuto...
Katsuki fece un cenno a Shoto per farlo avvicinare e una volta che furono abbastanza vicini lo strattonò per il collo della sua maglietta nera e fece collidere, per l'ennesima volta in quella giornata, le loro labbra in un bacio casto, senza troppo malizia.

"Solo le teste di cazzo si incazzano per una scopata mancata. E comunque volevo succhiartelo per farti venire, non scoparti. Quello lo faremo quando ti fiderai abbastanza da non vergognarti delle tue cicatrici"
Il minore non si aspettava una risposta simile: era sboccato e talvolta mancava completamente di tatto, ma compensava il fatto che fosse maturo per la sua età, tanto da aver capito quale fosse il problema che lo affliggesse.
Mandò un breve messaggio alla sorella dicendole dove fosse e lei rispose subito con un dammi due minuti e ti raggiungo.
Avevano convenuto che sarebbe stato meglio tornare a casa insieme per non destare sospetti: dopotutto, per il padre, Shoto non aveva amici.

"Sta arrivando Fuyumi. Ci vediamo domani a scuola"

"Abbiamo l'ultimo allenamento prima degli ottavi. Ci si vede in palestra" Il ragazzo dagli occhi spaiati annuì e si incamminò per andare incontro alla sorella, trovandola come sempre carica di buste.

"Uhm Shoto... non voltarti ma... qualcuno di losco ci sta osservando da sopra una moto" Il bicolore si voltò e alzò una mano per far capire che andasse tutto bene.

Katsuki era davvero rimasto in attesa per controllare che dovesse davvero incontrare la sorella?

I fari della moto si accesero e in pochissimo tempo sparirono nel buio della sera, passando accanto ai due che avevano ripreso a camminare lungo la strada che portava a casa.

"E quello chi era? Il tuo amico erborista?" 

"No quello è Izuku e non credo gli piacciano le moto. Lui è uhm.. u-un altro amico. Il proprietario di casa" Fuyumi sgranò gli occhi notando la voce appena tentennante.

"Che hai fatto a mio fratello? Da quando balbetti? Sei... imbarazzato? Hai le guance arrossate!" Il fratellino mormorò qualcosa incassando la testa nelle spalle, cercando di calmare i battiti del cuore.

Perchè correvano così velocemente?

"E' solo un amico... solo... ha la moto e mi ha riaccompagnato a casa"

"E questo solo amico ha un nome o dovrà rimanere un mistero?" Shoto non rispose e i due arrivano a casa in perfetto orario, con solo i governanti presenti.

"Katsuki, si chiama Katsuki."


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Come promesso Mor_eMe eccoti il capitolo!
Spero sia stato di tuo gradimento!!!
Forse vi aspettavate del sano sesso, ma non è il momento ancora, Shoto è ancora "acerbo"... ma si sa... la frutta matura in fretta!!!
Un bacio
Hanami

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