Perdono?
Katsuki raggiunse il bicolore in camera sua adirato come non mai.
Che diamine gli stava prendendo?
Va bene essere quasi morto, va bene essere distrutti per quello era accaduto ma c'era un limite a tutto."Si può sapere cosa cazzo ti prende? E' da quando ti sei svegliato che tratti tutti di merda"
"E' tanto difficile da capire che voglio rimanere solo e soprattutto senza di loro?" Chiese tranquillamente il più giovane sedendosi sul letto con un'espressione dolorante in volto dovuta molto probabilmente alle fitte che avvertiva alla gamba.
"Mi stanno sul cazzo ma stanno cercando di rimediare alle cazzate che hanno fatto! Ti hanno pianto, tua madre mi ha raccontato molte cose e posso solo immaginare cos'abbia passato per abbandonare i suoi figli. Non la giustifico, ma almeno ho provato a comprenderla. Tu l'hai mai fatto? O sai solo piangerti addosso?"
"L'ho fatto, per questo non capisco il motivo per il quale non mi abbia portato con lei. Rimani fuori da questa storia Katsuki, fare il buon samaritano non ti si ad-" Il volto di Shoto si voltò di scatto verso sinistra a causa dello schiaffo che aveva appena ricevuto.
Katsuki non si era mai permesso di alzare un dito su di lui... mai.
Era un tipo burbero e aggressivo ma non era fanatico della violenza gratuita.
Si massaggiò la guancia arrossata senza guardarlo mai negli occhi lasciando che le parole uscissero in automatico per suo conto."Sarei io quello cambiato? Tale e quale a mio padre."
"Sei solo un pezzo di merda che non sa comportarsi da adulto. Non sei l'unico ad avere una vita di merda. Izuku i suoi genitori li ha persi, cosa cazzo dovrebbe dire ah? Vai a farti fottere da qualcun altro sociopatico, con me hai chiuso. Fai i bagagli, ti voglio fuori dalle palle prima di sera".
"Possiamo entrare? Vi abbiamo sentiti litig- che stai facendo?"
I tre fratelli maggiori erano entrati in camera e avevano subito notato Shoto semi seduto sul pavimento che riempiva un borsone con i suoi vestiti."Mi ha detto di andarmene. Sarete contenti, così giocheremo alla famiglia felice fin quando uno di voi non deciderà di accoltellarmi nel sonno".
Sentendosi preso in causa, il maggiore dei quattro prese parola per difendersi da quella frecciatina lanciata nella sua direzione."Mi dispiace per quello che ho fatto. Non ho mai voluto ucciderti sul serio"
"Bel modo di dimostrarlo. Avrai tutte le occasioni del mondo per finire il lavoro dato che devo per forza venire a casa tua."
Touya notò come le mani gli tremassero mentre ripiegava i vestiti nervosamente nel borsone, come se avesse paura di riempirlo.
Gli occhi gli si fecero lucidi nel notare come il suo fratellino fosse radicalmente cambiato da quando era piccolo.
Lo aveva visto dopo cinque anni intubato e in fin di vita in letto di ospedale ed il suo cuore era stato stritolato in una morsa di pentimento e rimorso.
Rimorso per non averlo portato via da quell'inferno quando aveva potuto e pentimento per non essere intervenuto prima evitandogli quell'immensa sofferenza."Non mi perdonerò mai quel gesto. Ero disperato, volevo che mi buttasse fuori di casa e l'unico modo per ferirlo era colpire te."
"Mi sento lusingato... l'unica persona per la quale contavo qualcosa era quell'essere che mi ha quasi ammazzato. Dovrei tornare da lui, almeno porta al termine l'opera e smetto di essere un peso per Fuyumi e gli altri" La ragazza singhiozzò stretta tra le braccia del fratello minore Natsuo.
"Non lo sei mai stato! Sei il mio... il n-nostro fratellino, ti vogliamo bene. Abbiamo sbagliato tutti, nessuno escluso. Lasciaci rimediare, siamo qui per te Shoto"
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Shoganai
ФанфикShoto Todoroki soffre di alessitimia, un disturbo nato a causa della situazione familiare nella quale vive, una famiglia distrutta e priva di gesti di affetto. Un incontro inaspettato con un giocatore di basket potrebbe riaccendere in lui quella par...