25. Shiroi

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Bianco


"I tuoi amici mi hanno detto che eri qui, spero di non disturbare" Il biondo posò il bilanciere sull'apposito sostegno e si tirò su dalla panca, asciugandosi il volto con un asciugamano morbido, bianco.
Odiava profondamente quel colore così candido e immacolato... eppure negli ultimi tempi, soprattutto nelle ultime tre settimane, aveva scardinato con violenza le sue porte, entrando con velocità e frenesia nella sua vita.
Quasi ventinove giorni in cui i suoi occhi avevano a che fare quasi tutti giorni con il bianco lenzuolo dell'ospedale in cui il bicolore era ricoverato non più in rianimazione ma in terapia intensiva e con le tre teste albine che ormamai aveva imparato a conoscere.
Dopo aver discusso con i fratelli in ospedale, Fuyumi era andata a casa sua accompagnata da Kirishima e Izuku per prelevare tutti gli averi appartenenti a lei e a Shoto, trasferendosi momentaneamente a casa del biondo dietro disapprovazione di Touya e Natsuo, i quali avrebbero voluto che andasse a casa loro per tenerla d'occhio.

Starà fottutamente a casa mia. Se quel bastardo è così suicida da tentare l'effrazione che lo faccia, sarà l'ultima cosa che farà in vita sua.

E così si era ritrovata a dormire in camera di Katsuki, quest'ultimo ospite nella camera del verdino con un futon blu.
Non che gli fosse di particolare utilizzo dato che passava la maggior parte del tempo in palestra a sbollire la rabbia repressa accumulata in quel breve lasso di tempo.
Inizialmente i fratelli l'andavano a trovare tutti i giorni.
Non conoscendo affatto i ragazzi non si fidavano a lasciarla sola con cinque studenti, ma bastò loro una sola giornata per constatare che fossero dei bravi individui, sempre pronti a sostenersi l'un l'altro come una squadra.
Dopo i primi quattro giorni avevano iniziato a frequentare meno quella casa per non destare sospetti nel caso in cui qualcuno li avesse osservati.
Mitsuki aveva fatto installare delle telecamere termiche all'esterno della casa e aveva chiesto a chi di dovere di tenere d'occhio la dimora, tutto all'insaputa del figlio.

"I miei fratelli sono arrivati e la cena è quasi pronta ha detto Denki"

"Ah? Avete fatto cucinare lui? Quello ci avvelena tutti" Fuyumi accennò un piccolo sorriso e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Aveva detto che lo avresti detto. Lo hanno aiutato Izuku e Hitoshi" Katsuki borbottò e comunicò alla ragazza che si sarebbe fatto una doccia veloce per raggiungerli il prima possibile.

E così fece.

"Alla buon ora! Hai ospiti a cena e ti metti a fare palestra?" Il biondo si girò verso il fratello più robusto, fulminandolo con lo sguardo.

"Ah? Vi siete autoinvitati come dei cazzo di fastidiosi parassiti, vedete di non scassarmi scartine o invece di colpire il sacco la prossima volta sfogherò  la mia rabbia su qualcun altro"

"Suvvia ragazzi! Possibile che non riusciate ad andare d'accordo? Siete noiosi!" Esclamò Eijiro invitandoli a sedersi a tavola, cominciando a portare le pietanze aiutato da Fuyumi e Izuku.
Nonostante le fosse stato imposto dal padrone di casa di non muovere un muscolo, l'ospite non ne voleva sapere di stare con le mani in mano, aiutando almeno nelle faccende domestiche.

"Prima o poi capirò cosa Shoto abbia trovato in te. Sei un bel ragazzo non lo nego, ma hai un carattere così di merda che se non fosse perchè sei il suo compagno ti riempirei di pugni."

"Di pugni ci dovevi riempire il tuo merdoso padre prima che lo riducesse in quello stato. Facile fare il gradasso con me, ma ci metto un secondo a-" Izuku gli diede una pacca dietro la nuca guardandolo serio.... e Izuku non era affatto da sottovalutare quando aveva quell'espressione dura in volto.

"Con la violenza non si risolve nulla. Sono entrambi pentiti. Non esiste la clessidra con la sabbia che riavvolge il tempo e gli errori ne facciamo tutti. Si sono resi contro dello sbaglio e rimedieranno non appena si risveglierà... e tu dovrai aiutare Shoto a perdonare o ti graffio la moto!" Il rosso scoppiò a ridere e alzò il pollice in direzione del verdino.

"Così si parla! Dovete tornare ad essere una famiglia, il legame fraterno è troppo importante per non essere ricucito, a prescindere dalle dinamiche che vi hanno portato a separarvi... e poi si vede lontano un miglio che vi volete ancora bene!"



"Kacchan"

"Togliti fottutamente dalle palle Deku, non sono dell'umore adatto per stare a conversare con quelle teste innevate" Occhi verdi sospirò scoraggiato uscendo dalla camera del biondo, incrociando i passi con colui che ne aveva appena varcato la soglia, raggiungendo il ragazzo rimasto sul terrazzo al buio.

"Nemmeno io mi vorrei intorno, non dopo quello che ho fatto".

"Fare la fottuta vittima non ti esimerà dal prendere un mio pugno." Touya Todoroki aprì di poco le braccio e Katsuki scattò assestando un pugno sullo zigomo del maggiore, imprecando per il dolore che si irradiò nella mano mentre l'albino si toccò la guancia dolorante.

"Ora si che mi sento meglio. Cristo te le vorrei suonare come si deve ma mi tratterrò solo finchè quel cretino non si sveglia e spero che mi lasci carta bianca"

"Sei davvero preso da mio fratello. Dopotutto è sempre stato un bambino dolce, impossibile non farselo piacere" Il biondo si appoggiò nuovamente alla ringhiera del terrazzo, la leggera brezza ad insinuarsi nei suoi ciuffi appuntiti, dando a questi l'impressione di essere onde del mare in movimento.
Seguì un lungo silenzio tra i due, il quale venne interrotto dal padrone di casa.

"Non so bene come tu lo ricordi, ma non ho mai visto un cazzo di sorriso sul suo volto se non di quelli tirati come una corda di violino e finti come la famiglia che siete. Però posso dirti che indirettamente mi chiede sempre i grattini sulla testa come se fosse un maledetto gattaccio. Insopportabile." Borbottò osservando l'oscurità.

"Shoto può avere tante pecche ed essere una persona apparentemente enigmatica ma ha sempre avuto un gran cuore e da quel che vedo gli è rimasto se lo ha donato a te."

"Ah? Mi dai la nausea col tuo essere smielato. Potrebbe anche finire domani, ne sei consapevole? Altro che cuore donato" Touya accennò un sorriso e fece retro front per rientrare in casa quando si fermò appena prima di farlo.

"Se si è lasciato toccare da te, posso solo fidarmi del suo giudizio. E poi... gli opposti si attraggono no?"



"Ma guarda te se casa mia si doveva trasformare in un rifugio per pupazzi di neve.... accidenti a te bastardo a metà, se non ti decidi a svegliarti ti do un altro motivo per rimanere incosciente".
Borbottò tra se e se uscendo dall'ascensore e incamminandosi verso la camera del bicolore.
Durante il tragitto vario personale ospedaliero lo salutò nonostante l'ora l'orario delle visite fosse terminato da un bel pezzo.
Raramente usufruiva della sua posizione di figlio dell'ultima capo clan Iga, ma in quella situazione non aveva potuto farne a meno, potendo andare a trovare il paziente solo la sera a causa della scuola e degli allenamenti.

"Avete avuto la partita oggi Bakugo? Me lo ha detto un tuo amico. Dovresti riposare."

"Si, ma se non vengo quello dorme fino al prossimo inverno" Rispose posando il casco dietro al bancone delle infermiere, ravvivando i capelli con una mano prima di dirigersi verso la camera digitando qualcosa sul telefono.
Nel voltarsi verso il corridoio color tortora, una chioma albina gli passò affianco, andando a firmare il foglio delle visite dove prima vi era lui.
Quel colore l'avrebbe portato all'inferno, ne era completamente circondato e i soffitti bianchi assieme ai camici dei dottori non aiutavano affatto.

"Sei tu Katsuki Bakugo?" 


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Dopo questa breve assenza sono tornata!!
Come state?
Chi sarà l'ultimo individuo entrato in scena?
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Hanami

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