24. Inpotensu

581 43 15
                                    

Impotenza

Tutto ciò che avrebbe voluto dalla vita erano pace e serenità.
Impossibile vivere solo con queste due coordinate ma Fuyumi sperava davvero che  facessero almeno una comparsa nella loro vita.
Erano arrivati in ospedale poco dopo l'ambulanza, perdendo di vista Shoto che fu portato d'urgenza nella shock room per la rianimazione.
Da lì non avevano saputo più niente del bicolore.
Venti minuti di completo silenzio durante i quali la ragazza venne medicata da delle infermiere gentili e disponibili per poi raggiungere con una stampella il biondo su quelle sedie di plastica scomode che odoravano di disinfettante.

"G-grazie per essere venuto"

"Non ringraziarmi, era morto quando l'hanno caricato sull'ambulanza." Fuyumi singhiozzò tremando appena.

Morto... Suo fratello era clinicamente morto perché lei non era riuscita a portarlo in salvo.

"G-Gli ha teso una trappola. A-Aveva capito che eri p-più di un ragazzo normale... è colpa mia"
Pianse tirandosi i capelli, venendo abbracciata da quel ragazzo che ancora non conosceva., ma a cui doveva tutto.
Era davvero un bel ragazzo: alto, muscoloso, intimidatorio ma dal gran cuore.

"M-Mi dispiace averti conosciuto così... i-immaginavo una b-bella cena... Sono F-Fuyumi, sua sorella"
Gli occhi rossi la guardarono intensamente, non vacillando nemmeno per un secondo.

"Katsuki. Se tuo fratello non si riprende giuro che lo faccio rinsavire per poi ammazzarlo con le mie fottute mani"

"Kacchan!"
La ragazza si voltò riconoscendo quella voce e si coprì la bocca con una mano vedendo gli amici di Shoto correre verso di loro.
Aveva trovato degli amici stupendi.

"Come sta? Dov'è?"
Chiese un ragazzo dai capelli color paglia venendo abbracciato da quello che doveva essere il compagno.

"Non ci dicono un cazzo. Stiamo aspettando un fottuto dottore da mezz'ora ma niente"
Il verdino indurì la mascella e si inginocchiò davanti alla ragazza, sorridendole debolmente.

"Sono Izuku, piacere di fare la tua conoscenza di persona... Shoto ce la farà ne sono sicuro... Ha troppo da perdere per non lottare"
Inizialmente l'albina non capì, poi si lanciò su di lui stringendolo forte, avendo bisogno di sostegno.

"Tornerà da te e Kacchan, ne sono sicuro."



"Fuyumi!! Che diavolo è successo? Ti fa male qualc-?"
Un ragazzo ben piazzato dai capelli completamente albini corse in direzione della sorella che stava parlando con alcuni ragazzi, prima di venir colpito da uno schiaffo secco.

"Dov'eri?"
Natsuo la guardò con occhi stralunati: da quando la sua oneechan alzava le mani?
Notò la stampella poggiata al muro, la guancia arrossata e sentì il cuore andare in mille pezzi nel vederla ferita.

"Ero con Touya... Stavamo... Giocando alla play e avevo il telefono in carica in un'altra stanza."
Fuyumi rise istericamente vedendo arrivare un ragazzo slanciato con i capelli uguali a Natsuo e gli occhi di un azzurro brillante come il loro adorato padre.

"Ah ti avrei anche disturbato! Scusami... Anzi scusatemi entrambi!"

"Si può sapere che ti prende? Non è la prima volta che porti Shoto a farsi controllare di nascosto. Piuttosto anche stavolta ti ha usata come -"
Un altro schiaffo venne tirato all'albino da una piangente Fuyumi, alzatasi su un piede solo per fronteggiare i due fratelli.

"L'ha massacrato. Mentre voi giocavate ai vostri stupidi giochi Shoto veniva massacrato da nostro padre!"

"Adesso non esagerare! Anche noi siamo stati mass-"

ShoganaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora