26. Okaasan

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Madre


Katsuki si arrestò di colpo e strinse i pugni lungo i fianchi sospirando profondamente.
C'era solo una persona nella famiglia Todoroki che non aveva ancora incontrato e nonostante non fosse al corrente del suo aspetto fisico, il biondo dedusse che potesse essere solo lei.

"Lei è Rei Todoroki, la madre che ha abbandonato i suoi figli in quell'inferno?"

"Preferirei essere chiamata col mio nome da nubile. Ma sono io, Rei Himura."

La donna aveva chiesto al ragazzo di seguirla di poter parlare con lui e quello non potè fare altro che acconsentire nonostante volesse fare tutt'altro.
Si sedettero ad un tavolino appartato nella caffetteria dell'ospedale, sorseggiando una bevanda calda in completo silenzio.
La donna sembrava molto giovane, era minuta e non troppo alta.
I capelli bianchi le ricadevano dolcemente sulle spalle arrivando quasi al piccolo seno, la corporatura esile metteva in risalto quel poco di curve che aveva e le sue iridi grigie lo stavano fissando ovunque tranne che negli occhi, gesto che gli mandava il cervello in tilt.

"Ho di meglio da fare che sorseggiare della fottuta cioccolata calda. Si da una mossa? Suo figlio mi sta aspettando".
Rei sussultò appena inciampando con la mano il cucchiaino da zucchero che cadde accanto ai suoi piedi, attirando su di se un paio di sguardi.

"Scusami, non mi aspettavo una reazione così-"

"Così da quello? Tch, non mi compari alla feccia che ha sposato, sono bel lontano dal somigliargli. Sua figlia mi ha detto che avete divorziato almeno. Perchè non ha ricongiunto i suoi figli? Ha idea di quanto cazzo ha sofferto Shoto?" La donna ripose la posata sul tavolo e preso un lungo respiro, alzando finalmente gli occhi in quelli del bionda davanti a sè.

"Ho fatto tanti errori nella mia vita, il primo tra tutti è stato sposarlo, ma lo rifarei solo per avere i miei figli."

"Di quali figli stiamo parlando esattamente? Da quello che mi risulta ha mantenuto i rapporti solo col bacon arrostito e la montagna vivente, gli altri due sarebbero potuti scomparire, soprattutto uno." Forse Katsuki aveva calcato troppo la mano poichè vide gli occhi della donna farsi lucidi.
Si sentì in colpa per averla fatta star male, ma mentre le parlava non riusciva a togliersi dalla mente lo Shoto dormiente che riempiva le sue giornate.

"Avrei voluto portare via Fuyumi e Shoto ma li avrebbe uccisi prima che ci fossi riuscita! Pensi che non... sia pentita? Pensi che non mi sia preoccupata per i miei figli? Ero terrorizzata da quell'uomo! Ci ha picchiati così tante volte che ad oggi non ti so dire quanto! Ogni volta che incontravo Fuyumi... l-lei cambiava strada!" Katsuki si alzò adirato non potendo ascoltare le sue patetiche scuse.
Quale madre non porta via con se la sua prole per lasciarla con un mostro del genere?
Comprendeva la sua paura, altrimenti non avrebbe fatto ciò che aveva fatto, ma niente più di questo.

"Mia madre si sarebbe fatta ammazzare pur di non farmi soffrire! Col cazzo che mi avrebbe lasciato" Lasciò i soldi sul tavolo e se ne andò, uscendo in fretta dalla caffetteria, venendo investito dall'aria gelida di fine dicembre.
Rei strinse i pugni e una lacrima le cadde silenziosa dall'occhio sinistro al ricordo dell'unica figlia che l'aveva praticamente rinnegata anni prima.

"Perchè dovrei parlare con te? Non voglio vederti! Ci hai lasciato tutti e tre! Natsuo ha un labbro spaccato perchè mi ha difesa da nostro padre!"

"Cerca di capirmi Fuyumi! Non ce la facevo più! Mi ha distrutta sia mentalmente che fisicamente ma io non vi mai abbandonati! Ho contattato decine di avvocati per portarvi via da li ma nessuno mi ha dato speranza!"

"Vattene via da qui allora! Preferisco vedere Shoto morto perchè tenta la libertà che aspettare il suo omicidio o suicidio!"

E quella fu solo una delle tante volte in cui litigarono, almeno finchè la figlia non smise di frequentare i posti nella quale si dirigeva anche la madre, la quale capì di dover lasciarle spazio personale.

Tuttavia, il biondo non fece che qualche misero passo che il suo braccio venne artigliato dalla donna, la quale cadde in ginocchio sull'asfalto freddo incurante del dolore che sentì alle ginocchia.
Katsuki ringhiò infastidito ma si zittì vedendo le spalle minute sobbalzare freneticamente.

"Q-quando Natsuo mi ha chiamato...il mio cuore... i-il mio bambino... c-ce l'ho sulla coscienza c-capisci? Io ho quasi u-ucciso il mio bambino p-per il mio essere c-codarda! Questo fatto mi sta lacerando le interiora e so di meritarlo!" L'albina scoppiò a piangere coprendosi il volto per la vergogna che provava.
Sapeva che fosse in pericolo con il padre, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a tanto.

"Se è per questo, anche io avrei dovuto capire che era stato quel coglione a trarlo in inganno. Ma è fottutamente fuori pericolo, è questo che conta adesso." Rei sorrise debolmente afferrando la mano che il biondo le stava porgendo per farla rialzare, ricordandosi cosa le aveva riferito il secondo figlio maschio quando l'aveva chiamata per informarla dell'Iga.

E' veramente insopportabile, davvero non riesco a capire come Shoto possa essersi messo con uno così, ma ci tiene davvero e se non fosse stato per Fuyumi e un suo amico sarebbe andato ad ammazzare il reietto con mio sommo piacere.

Nonostante si notasse come quel ragazzo non volesse averla intorno, aveva tirato fuori la sua umanità e la stava aiutando... o meglio incoraggiando a rimediare ai suoi errori.

"Nessuno è perfetto ma ritengo che lei abbia commesso un errore madornale. Suo figlio è un pezzo di ghiaccio ma è anche fottutamente voglioso di contatto fisico. Si rimbocchi le maniche e lotti per i suoi figli se ci tiene veramente."
Rei fece per replicare ma una voce interruppe la loro conversazione.

"Kacchan!"

"Ah? E voi perchè siete qui? Anche i pupazzi di neve a quanto pare" Natsuo storse la bocca e aiutò la madre a rialzarsi, ignorando volutamente la mano tesa di occhi rossi che la ritirò infilandola nel cappotto che indossava.

"Non vi hanno chiamato?" Katsuki alzò gli occhi al cielo e si avvicinò al verdino abbassandosi quel poco che bastava per essere faccia a faccia.

"Cosa cazzo vai dicendo, parla chiaro e non a nerd come al tuo solito!"

"Si è svegliato."


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Ciao amici!!
So che il capitolo è corto ma serviva solo per introdurre la figura della madre, niente di più!
Spero vi sia comunque piaciuto!
Un bacio!
Hanami


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