Conquista
"Fuyumi mi ha detto che si è sentita male"
La psicologa sembrò sorpresa da quell'interesse ma non lo diede a vedere grazie alla sua professionalità.
Erano passate due settimane da quando aveva passato la notte a casa del suo amico speciale e non aveva avuto incontri da quella precedente."Influenza, niente di particolare. Di questi tempi è il pane quotidiano. Ma grazie per l'interessamento".
Sorrise lei osservando come la postura del ragazzo sembrasse più rilassata del solito."Ti va di raccontarmi qualcosa? Hai il volto più sereno... spero di non aver frainteso" Le iridi eterocromatiche si spostarono dalla figura della donna ai libri che aveva poggiato sulla scrivania accanto a quelli scolastici.
La donna seguì lo sguardo del paziente e provò a porre un'altra domanda per spronarlo a parlare.
Shoto aveva fatto alcuni progressi da quando l'aveva preso in cura, ma la maggior parte di questi erano concentrati negli ultimi sette mesi."Quei libri che stai guardando sono nuovi?" L'adolescente rispose limitandosi ad una semplice affermazione.
"Di cosa parlano?"
"Il primo della Osaka antica e l'altro della storia del suo castello. Ma non ho ancora avuto occasione di leggere il primo." Si portò i capelli neri dietro all'orecchio e accavallò le gambe incuriosita.
"Ma il secondo che hai nominato non andrebbe letto dopo l'altro?" Una piccola luce comparve negli occhi del bicolore prima che questo stendesse le labbra impercettibilmente.
Ma non troppo per non farsene accorgere.
Non era il classico sorriso falso di circostanza che serviva a fingere che andasse tutto bene... no... quello era un accenno di sorrise sincero e puro, uno di quelli che ti nasce quando pensi a qualcosa che ti rende felice."Me lo ha regalato un amico"
"Beh... devi tenere molto a questo amico se reagisci così. Scommetto che è anche carino" Osò la donna ridacchiando per non appesantire l'atmosfera, tornando seriosa subito dopo.
"Fuyumi ha raccontato che ha riallacciato i rapporti con vostro fratello Touya. Tu che ne pensi a riguardo?"
Così come la luce era comparsa nelle iridi spaiate questa sparì in un battito di ciglia."Fa quello che si sente di fare. Ho parlato con Natsuo dopo tre anni che non lo vedevo ma da qui al dire di averlo perdonato ce ne corre. Con questa premessa, come crede potrei perdonare chi mi ha accoltellato pugnalandomi alle spalle? Mio fratello maggiore aveva preso il ruolo di mio padre e di mia madre... non sono pronto a dimenticare."
"Che mi dici di tua madre? Dove la collochi?" Shoto si irrigidì visibilmente e la psicologa capì di essere spinta oltre.
Non era ancora pronto ad affrontare il discorso madre e non poteva biasimarlo, tuttavia lasciò casa Todoroki mezz'ora più tardi soddisfatta.
Aveva ricevuto una conquista quel giorno e quella era stata il piccolo sorriso del suo paziente."Signorino Shoto esce?" Il ragazzo sollevò la testa e guardò una delle domestiche, la più umana, rispondendole che sarebbe andato al palazzetto della città per assistere ad una partita di basket dei suoi compagni di scuola.
"E' importante partecipare a queste manifestazioni sportive. Supportare i compagni è la chiave per rafforzare i legami. Vuole che uno di noi l'accompagni? Fa freddo" Esclamò lei porgendogli il giacchetto pesante: a metà dicembre non faceva poi così caldo.
"Voglio che tu smetta di darmi del lei, non sono come lui. Odio queste futili formalità".
La ragazza fece un piccolo inchino e tornò ai suoi lavori domestici, lasciando che Shoto finisse di prepararsi.
Arrivò a scuola poco dopo, entrando nella palestra che l'aveva visto allenarsi così tante volte che aveva perso il conto.
L'ultima partita del girone per accedere alla semifinale si sarebbe svolta nella loro palestra e per questo trovò una gran calca all'ingresso: alunni provenienti dalla città della squadra ospite e quelli della sua città."Todoroki ad un evento sportivo che non lo riguarda? Che è successo!"
Il diretto interessato si voltò e trovò alcuni suoi compagni di classe in procinto di entrare."E' anche la mia scuola"
"Certo, come se all'apatico di turno interessasse davvero cosa fanno gli altri." Rispose un altro.
Il ragazzo li fissò a lungo non sapendo cosa dire.
Aveva degli amici adesso giusto? Quindi era normale andare a vederli giocare.
Inoltre aveva un amico speciale che avrebbe avuto piacere ad averlo come spettatore.
Almeno questo è quello che pensava prima che incontrasse i compagni fuori dalla palestra.
Una persona vuota e priva di sentimenti come lui poteva davvero avere qualcuno a cui tenere?
Qualcuno che teneva a lui?
Quale valore aggiuntivo avrebbe dato a quelle amicizie nate per puro caso?
Strinse le dita in un pugno rilasciandole subito dopo, neutralizzando la sua espressione facciale, gli occhi a rispecchiare il cielo plumbeo.
Uno dei ragazzi notò il suo cambio d'umore e si sentì quasi colpevole per ciò che avevano detto.
Dopotutto, non aveva fatto loro nulla di male, quindi cercò di rimediare."E comunque, anche se fossi davvero interessato, ti serve il biglietto per entrare e non mi pare che tu l'abbia comprato perchè lo abbiamo venduto noi."
Shoto annuì distrattamente volendo andare via da lì il più in fretta possibile e nel fare dietro front si scontrò con un una persona, chiedendo scusa per non averla vista."Dovreste imparare a dialogare con le persone invece di attaccarle, vieni con me, noi due abbiamo un'altra postazione"
Hitoshi Shinso aveva assistito all'attacco da lontano e si era assicurato di non essere visto dai protagonisti del dissidio per vedere fin dove si sarebbero spinti.
In quattro anni di liceo aveva visto molte volte il bicolore non rispondere alle provocazione e alle battutine, ma poche volte aveva visto quegli occhi così particolari velarsie scurirsi a causa della tristezza e dolore: le aveva sempre vuote e spente, ma Katsuki le aveva ravvivate e così anche la loro amicizia.Ha pur sempre diciassette anni
"Hey ragazzi, guardate chi è venuto a farmi compagnia in tribuna" Vennero salutati da tutti all'interno dello spogliatoio, riserve comprese.
Oramai ci avevano fatto l'abitudine alla presenza del più giovane in quello spogliatoio e qualche volta ci avevano scambiato anche qualche parola, trovandolo simpatico anche se privo di senso dell'umorismo.
"Era obbligato a venire, ancora con quel dannato capp-" Un'occhiataccia di Shinso zittì il capitano, osservando accuratamente il modo in cui il capo si piegò verso destra, indicando silenziosamente il minore.
Gli si avvicinò e prendendolo per mano se lo tirò contro, baciandogli le labbra in un moto quasi di rabbia."Cosa cazzo ti hanno detto adesso? Merda non dovresti essere una macchina assassina?" Shoto lo spinse staccandosi dal suo corpo.
Anche lui la pensava allo stesso modo?"E' tanto difficile vedermi come un ragazzo comune? Lo è davvero così tanto?" Katsuki alzò gli occhi al cielo a sbuffò sonoramente mentre alcuni di loro uscivano dallo spogliatoio per dare loro privacy.
"Ancora con questa storia? Quando fai così sei un fottuto coglione. Per me sei normale, altrimenti con il cazzo che diventavi il mio ragazzo" Shoto sgranò gli occhi e aprì la bocca senza emettere alcun suono.
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Cosa leggono i vostri occhi?
Kat che afferma di essere fidanzato e Shoto è sconvolto....
Chissà che accadrà nel prossimo!
A domani!!!
Hanami
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Shoganai
FanfictionShoto Todoroki soffre di alessitimia, un disturbo nato a causa della situazione familiare nella quale vive, una famiglia distrutta e priva di gesti di affetto. Un incontro inaspettato con un giocatore di basket potrebbe riaccendere in lui quella par...