✨️ COMPLETA ✨️
Sofia Esposito intuisce che qualcosa sarà destinata a cambiare, nel momento esatto in cui nella sua classe, in terza elementare, si trasferisce Alessandro Romeo, un bambino pieno di sé, bellissimo e che non fa altro che prendersi gioc...
❤️🔥 Mi faccio perdonare per l'assenza prolungata con questo capitolo che, sono sicura, apprezzerete.❤️🔥
Vi erano mancati Sofia e Alessandro?
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Terzo superiore
Sofia
Nell'inverno più freddo abbattutosi a Roma negli ultimi dieci anni, avevo ricominciato ad apprezzare il tepore del contatto umano.
Avevo ripreso a sorridere e a non sussultare più quando qualcuno mi sfiorava, soprattutto se la persona in questione era il mio fidanzato.
Era come essersi risvegliati dopo un incubo. Riempivo i polmoni del suo profumo, il mio cuore palpitava seguendo una melodia di cui solo Alessandro aveva lo spartito. Mi sentivo felice, spensierata e ubriaca di quell'amore intenso e travolgente che era solito stordire gli adolescenti.
Eravamo nel bel mezzo delle vacanze di natale e Luca ci aveva radunati a casa sua per giocare a tombola e a carte, ma dopo aver perso, anziché iniziare un'altra partita, io e Alessandro avevamo preferito isolarci dal resto del gruppo per ritagliarci un po' di tempo solo per noi due.
Non ci vedevamo da tre giorni, eppure avevo la sensazione che fosse trascorso molto più tempo.
Ci rifugiammo nella sala da pranzo di Luca, la stessa stanza in cui ci eravamo scambiati quello che sarebbe stato il primo bacio di una lunga serie.
Appena solcata la soglia, Alessandro mi attirò a sé per catturare le mie labbra in un bacio vellutato e passionale al contempo. «Quanto mi sei mancata, mutandina», soffiò con voce roca sulla mia bocca che ancora fremeva a causa del bacio.
«Mi sei mancato anche tu.»
Il sorriso che mi rivolse, quello che riservava a me soltanto, mi fece tremare le gambe e perdere un battito. Non mi sarei mai abituata a lui, ai suoi modi di fare sfacciati, ai suoi occhi color ghiaccio che mi osservavano come se fossi quanto di più bello avessero mai visto.
«Mio fratello mi ha tenuto un po' occupato in questi giorni, ma adesso non voglio seccature. Voglio solo stare con te.»
«Pensavo fossi contento di riavere a casa Nicola», feci intrecciare le nostre dita e lo trascinai fino al divano in pelle al centro della stanza. Fu un solo istante, ma il suo sorriso vacillò e riuscii a scorgere una punta di fastidio nella sua espressione.
«Sono felice, ma non mi piace quando Nicola e mia madre si coalizzano contro di me.» Abbandonò il capo sul poggiatesta, i capelli biondi che entravano in contrasto con l'amaranto del divano. Volse lo sguardo al soffitto e sospirò. «Sofia...»
