32. Quegli occhi di ghiaccio

2.6K 130 58
                                    

52.000 volte grazie 🥹🫶🏼
Aver raggiunto questo traguardo mi ha commossa. È tutto merito vostro.
Ve se ama. 🧡🫠

Alessandro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Alessandro

Vorrei poter dire che non me ne capacito, ma in realtà mi aspettavo di essere bocciato, quindi scoprire di essere stato rimandato solo in due materie – storia e inglese – mi rincuora. Significa che ho ancora una possibilità di poter tornare a frequentare la mia vecchia classe una volta tornato a Roma e non intendo sprecarla.

Il problema è che siamo a metà luglio e trovare qualcuno disposto a darmi delle ripetizioni e che perlopiù non mi stia sul cazzo – o in un senso o in un altro – è davvero difficile.

Nicola mi colpisce dietro la nuca. «Mamma andrà su tutte le furie».

«Ha altro a cui pensare». Ci scambiamo un'occhiata d'intesa e lui annuisce perché sa che ho ragione.

«Per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi».

«Vedrò di risolvere la situazione da solo».

«Non ti azzardare, Alessandro», la sua mascella si contrae. Non stiamo più parlando della mia pagella scolastica, è chiaro a entrambi. Innanzi al mio silenzio, Nicola mi si para davanti. «Se succede di nuovo qualcosa, tu chiami la polizia. Hai capito?», domanda categorico.

«Lo farò», lo rassicuro.

Ma non prima di avergli rotto le ossa, aggiungo mentalmente.

Sospira rumorosamente. Non mi crede, lo so. Negli ultimi due anni ha imparato a riconoscere varie sfumature del mio carattere. Mi è stato accanto più di chiunque altro dopo la rottura con Sofia, mi ha accolto tra le sue braccia quando sono tornato a Milano con la coda tra le gambe, ha ascoltato i miei sproloqui su quanto mi mancasse e, soprattutto, mi ha rimesso in carreggiata quando aveva iniziato a notare degli atteggiamenti che non gli piacevano.

Nicola è il fratello maggiore che tutti vorrebbero avere. Mi ha sempre protetto da tutto e tutti, è il mio eroe. Per questo, se dovesse succedere qualcosa, me la sbrigherò da solo.

Perché anche Nicola merita un po' di tranquillità.

«Torniamo a casa. Devo ancora finire di preparare la valigia e ho l'aereo tra...», getto un'occhiata all'orario sul display del telefono. «Quattro ore».

«Potresti tornare domani», insiste.

«No, non posso. Stasera fa il compleanno Valentina. Non posso mancare. E poi...», neanche lo nascondo il sorriso che mi spunta sul volto. «Stasera non c'è».

𝐒𝐓𝐀𝐈 𝐂𝐎𝐍 𝐌𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora