49. Ibuprofene

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Sono desolata per l'attesa,
vi prego di perdonarmi. ❤️‍🩹

🧡 Buona lettura 🧡

🧡 Buona lettura 🧡

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Alessandro

I raggi solari penetrano attraverso gli spiragli della tenda a bande, costringendomi ad aprire gli occhi.

Ormai sono in ospedale da settimane, ho perso il conto dei giorni e le ore sembrano dilatarsi per poi accorciarsi improvvisamente durante l'orario delle visite, quando Sofia viene a trovarmi.

Oggi è un giorno in cui respirare è più difficile del solito. Il primario mi ha rivelato che tornare a giocare a calcio a livelli agonistici, visto il trauma cranico subito, è difficile, se non addirittura impossibile.

Ha usato proprio quella parola.

Impossibile.

Mia madre ha distolto immediatamente lo sguardo, chiedendo al dottor Nervo – strambo cognome, forse per questo era diventato un neurochirurgo – di seguirla in corridoio per continuare il discorso.

«Voglio...sapere», il mio cervello pensa una cosa, il mio corpo risponde in ritardo o – nel peggiore dei casi – non risponde affatto.

Questa situazione mi manda in bestia.

Nervo guarda prima me, poi mamma. Getta un sospiro, uno di quelli che prendi quando stai decisamente per rovinare la giornata a qualcuno. Congiunge le mani per prendere un po' di tempo, sperando forse di riuscire a trovare le parole giuste.

Non ci sono. Non esiste un modo per indorare la pillola, non quando stanno prendendo il sogno che hai da quando ne hai memoria per gettarlo nel cesso.

«L'edema cerebrale si è assorbito quasi del tutto e non sembra aver comportato danni permanenti, tuttavia...», si schiarisce la gola. «Come avrai già notato, la riabilitazione richiede del tempo e anche una volta terminata, rimetterti in campo sarebbe comunque rischioso».

«Quanto rischioso?»

«Alessandro!», mi riprende mamma.

«Quanto rischioso?», ribadisco, alzo appena la voce e un fastidio tremendo alla testa mi costringe a chiudere per un istante gli occhi nell'attesa che passi.

«Abbastanza».
«Capisco», è tutto ciò che riesco a formulare.

«Capisco», è tutto ciò che riesco a formulare

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