𝟏𝟒. 𝐋𝐚 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐇𝐚𝐥𝐥𝐨𝐰𝐞𝐞𝐧

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📖 𝟔𝟎𝟎𝟎 📖

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Terzo superiore

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Terzo superiore

Sofia

Qualche ora più tardi, mi stringevo forte ad Alessandro mentre mi riaccompagnava con lo scooter davanti casa di Valentina. I miei genitori non sapevano che andavo da lui e non avrebbero mai dovuto scoprirlo, dunque, mi facevo accompagnare dai miei a casa di Vale e poi lui mi veniva a prendere e a riaccompagnare.

«Posso chiedere a Laura di prendere lei il turno serale e lasciarmi quello pomeridiano. Arriverei comunque un po' in ritardo, ma almeno riuscirei a venire», propose quando gli porsi il casco.

«Laura?», assottigliai lo sguardo e mi sistemai i capelli tutti scompigliati. «Non mi hai parlato di nessuna Laura prima d'ora».

«Non credevo fosse rilevante», aggrottò le sopracciglia e alzò le spalle con noncuranza.

Torturai l'interno della guancia. «Be' credevi male», sbottai infastidita.

Notando il mio nervosismo, Alessandro scese dallo scooter e si sfilò il casco per poi passare una mano tra i capelli.

«Non hai ragioni di essere gelosa», mi afferrò per i fianchi e mi portò più vicina a lui.

«Quanti anni ha? È carina? Ci prova con te?», parlai a raffica e lui scoppiò a ridere.

«Due in più di noi, abbastanza».

«Cosa significa?», una punta di isteria si mescolò con il mio tono naturale di voce.

«Parla chiaro, Sofia». Il sopracciglio gli schizzò tremolante verso l'alto esternando il suo nervosismo. «Vuoi sapere se me la farei? Se la trovo attraente? Se mi lascerei sedurre da lei?». Mi sollevò il mento con due dita, obbligandomi a perdermi nelle sue iridi chiarissime.

Sì, sì, sì.

Annuii e potei notare la sua mascella guizzare. Gli sfuggì una risata, ma lo conoscevo abbastanza da poter intuire che fosse tutto fuorché divertito.

«Sì, me la farei e sì, la trovo attraente, ma indipendentemente dalla risposta alle prime due domande, dovresti fidarti abbastanza di me da sapere che non mi farei neanche toccare da un'altra in un certo modo, così come io sono sicuro che non ti lasceresti toccare da nessun altro nel modo in cui faccio io».

Lasciò la presa sul mio mento e indietreggiò. Mi sentii sciocca e stupidamente gelosa. Da quando stavamo insieme, non mi aveva mai dato ragione di dubitare di lui.

Le ragazze gli morivano dietro – sia a scuola che fuori – e lui le aveva sempre ignorate o, quando qualcuna diventava particolarmente insistente, aveva chiesto loro di lasciarlo in pace poiché era già impegnato.

𝐒𝐓𝐀𝐈 𝐂𝐎𝐍 𝐌𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora