Cosa leggi?

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"Vengo con te."

Zulema devi starmi lontana.
Insieme seguiamo Valbuena e arrivo in biblioteca. Mi metto al mio posto e Zulema si perde tra gli scaffali.
Appoggiandomi con entrambi i gomiti sulla scrivania, mi passo entrambe le mani sui capelli e sbuffo e perdendomi nei miei pensieri, do il via alle gambe: iniziano a tremare come se cercassero di scappare, di staccarsi da me. Guardo le mie mani e anche loro prendono il sopravvento, inizio a levarmi le pellicine con forza. Allora mi abbandono a loro e inizio a fissare il vuoto. Voglio andare a dormire, non posso farcela oggi.. Ok, nemmeno domani, anche perché non l'ho mai affrontato una cosa del genere, perché non ho mai dato così tanto peso a niente. E perché adesso, qua, in una biblioteca, i pensieri mi stanno mangiando viva. Ho sempre pensato che pensare facesse male alla salute, sia mentale che fisica. Ho sempre avuto ragione: il dolore mi sta mangiando viva. Il bello è che questo dolore me lo sta regalando Zulema.
Mi dispiace papà.
Mi dispiace mamma.
Mi dispiace Roman.

Lo sbattere della sedia mi fa sobbalzare dallo spavento e subito mi volto alla mia destra e indovina? Si, mi trovo Zulema al mio fianco, che si siede e apre il libro senza guardarmi, iniziando a leggere la prima pagina. Ma io mi chiedo: cos'è questo tempismo? Ogni volta che la nomino deve arrivare. Ogni volta che non la cerco deve apparire.
Non posso sopravvivere se ti comporti così, Zulema.
"A che ora finisci il turno?" chiede voltando la prima pagina, che ha divorato. "Tra mezz'ora." osservo ogni suo movimento che mi farà andare in arresto cardiaco, ma quando qualcuno apre la porta una vampata del suo profumo avvolge le mie narici, il suo profumo.. Il suo profumo mi ha calmata. "Bionda, hai per caso dell'acqua?" sorrido. "Si." le porgo la mia bottiglia da mezzo litro e lei mi ringrazia sorridendomi. Quando me la ridà, capisco.. Se bevo anche io è come se ci fossimo baciate.
Bevo.
Sorrido.
"Cosa leggi?" mi avvicino a lei con la sedia. Zulema mette il libro in mezzo per farmi leggere. "È una stronzata. Pensavo fosse più bello." ridacchia. "Non cercare scuse. Tanto sappiamo che hai gusti di merda sui libri." ridacchio anche io. "E perché, sulle altre cose non ho gusti di merda?" mi squadra, soffermandosi dopo sulle mie labbra. "N-Non saprei." ricambio lo sguardo sulle labbra e nello stesso tempo ricongiungiamo i nostri sguardi. Lei schiocca la lingua sul palato, dandomi una leggera spinta per poi cascare in una piccola risata. Ma dopo poco riporta lo sguardo sul libro.
Ma io voglio continuare, devo scoprire, devo... capire.
"Sei proprio rincoglionita!" alzo gli occhi al cielo ridendo. Lei mi guarda male, sentendosi offesa. "Scegli libri ad occhi chiusi?" le strappo il libro dalle mani mettendolo nel carrello di fianco a me, dopo guardo all'entrata: la guardia è impegnata a parlare al telefono. Prendo per mano Zulema e la porto tra uno dei tanti scaffali. "Ecco! Questo.." afferro un libro ma scivolo dalla scala, Zulema mi prende e mi stringe a se. "È per te." concludo con il respiro affannato. Il mio sguardo si alterna tra i suoi occhi e le sue labbra, soffermandomi su queste ultime. Zulema allenta la presa e quando fa per prendere il libro non glielo permetto, portandolo indietro con il mio braccio e..
No! Sei poi.. Non voglio più pensare. Stacco il cervello.
Zulema è sempre più vicina a me, perché le sto portando il libro lontano e quando sta per raggiungerlo, lo faccio cadere e la vicinanza dei nostri volti mi permette di sentire il suo respiro, che espandendosi su di me, sta provocando miliardi di brividi.
Non resisto più.
Ho bisogno di sapere.
Non sto pensando.
Metto la mia mano sulla sua nuca e portandola ancora più vicina di quel che è già, la bacio.. La bacio!
La spingo verso di me per sentire il più possibile le sue labbra, quelle labbra che sogno ogni notte e che adesso sto toccando con le mie.
Dopo si e no quattro secondi mi stacco e guardo negli occhi Zulema, che mi fa arrossire, così tanto da farmi abbassare lo sguardo.
Maledetto scorpione.
Maledetta Zulema.
Rialzo lo sguardo e lei sorride compiaciuta. "Cosa-" riposa quelle labbra soffici sulle mie, facendomi esplodere ogni organo da cui possono volare farfalle. Sposta le sue mani calde sulle mie guance gelide e dopo qualche secondo chiede l'accesso con la lingua, che viene subito accettato dalla sottoscritta, bisognosa di sentire il suo sapore.
Lotta di potere, anche in questo ambito. Ma cara Zulema, questa lotta non la vinci, non con me, perché ti batterò, se non oggi, domani. Preparati Macarena, perché questa lotta non la vincerai nemmeno tu.
Saremo due stronze che lotteranno su chi dovrà avere il potere? Si.
Ci piace così.
Ormai senza fiato, ci stacchiamo guardandoci subito negli occhi e ridiamo.
Adesso posso dirlo... Che bel sorriso che hai Zulema.
La regina araba si avvia con la sua camminata da boss del carcere, per ritornare alla scrivania dove lavoro. Invece io, sfiorandomi le labbra e pensando a ciò che è appena successo, decido di trattenermi ancora per qualche secondo tra questi scaffali.
Benedetta biblioteca.

Maledetto ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora