Ti amo

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"Macarena mi sto dissanguando!" corro verso di lei. "Non ti preoccupare, sali." le apre lo sportello, aiutandola a salire con una velocità sovrumana. Sta andando tutto a puttane.

Ma facciamo un salto indietro.
Eravamo pronte a mettere in atto il piano: Goya ci aveva passato le armi e con il diversivo di Flaca, Zulema arrivò alla videosorveglianza, mentre io e Triana riuscimmo a raggiungere la cassaforte, che era molto diversa da quella che in realtà ci aspettavamo, perché serviva il riconoscimento oculare.
"Zulema c'è un fottuto problema!"
Nel frattempo Mònica, venne a conoscenza del piano di suo fratello: scappare con Kati proprio prima del matrimonio, cosa che avrebbe mandato a puttane tutto il piano. "Dov'è tua sorella?" Mònica si tratteneva nel dirlo, ma Zulema ottenendo sempre quel che vuole, riuscì a far sputare io rospo a Mònica e dopo aver intercettato la sposa nella fuga, la portò davanti alla cassaforte, che aprì. Ma nessuno sentì l'avvertimento di Flaca e infatti arrivò Diego, che quando mi vide puntare la pistola su Kati, gettò la sua. Zulema, nel mentre, chiamò Victor per riferirgli di aver rapito sua figlia.
Dopo aver preso la tiara, ritornai indietro e cominciò una sparatoria: Ramala e gli invitati erano in ginocchio, con un vassoio in testa. "Zulema andiamo!" scuote la testa e dicendo all'orchestra di suonare qualcosa di allegro, si mise a ballare. "Zulema abbiamo la tiara, andiamocene." non riuscii a farla ragionare e infatti arrivò il peggio: tutti iniziarono a separarsi fra loro. "Vattene Maca!" mi urla Zulema. "No!"
Flaca viene colpita e, allora, me ne vado.

"Cazzo!" il sangue non smette di uscire. "Macarena mi sto dissanguando!" corro verso di lei. "Non ti preoccupare, sali." le apre lo sportello dell'auto, aiutandola a salire con una velocità sovrumana. Sta andando tutto a puttane.

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"Sono tutte morte, non capisci?" scuoto la testa, con le lacrime che minacciano di uscire. "Zulema non ci abbandonerà, lo so bene." "Maca..." inizio a camminare nervosamente, mentre aspetto Cepo che mi porti il kit medico. Flaca sta per morire.
"Non ti risponderanno." dice con voce debole, vedendomi riprendere il telefono in mano. "Va bene." lancio il telefono sul divano e dopo corro da Flaca, per pressare sulla ferita con un asciugamano. "C'è troppo sangue Flaca, io ti porto all'ospedale." cerco di alzarla, ma urla e si dimena sofferente. "Zulema ci ucciderà." schiocco la lingua sul palato, non sapendo dove mettere le mani, perché sono piene di sangue. "Me ne frego di Zulema." mi trema la voce. Ho una paura matta che le sia successo veramente qualcosa ed è solo colpa mia, perché l'ho lasciata lì, davanti alla morte.
"Maca, io voglio solo rivedere mio figlio." mi metto a sedere per terra con debolezza in corpo. Non lo rivedrai più tuo figlio Flaca, stai morendo. Appena mi volto è all'apice della morte e infatti, dopo pochi secondi, muore fra le mie mani.

Passano ore. Dove cazzo è Cepo? "Macarena." Ama, la proprietaria mi punta una pistola addosso. Sapevo che c'era qualcosa di strano. "Calmati Ama." scuote la testa. "Non è giusto che tu sia ancora viva." alzo il sopracciglio confusa. "Sei un po' stressata." carica la pistola e obbligandomi, mi porta davanti ad un cancello chiuso con un grande lucchetto. "Forza." mi passa le chiavi, costringendomi ad aprire questo cancello; scendiamo le scale e mi ritrovo in questa stanza circolare e davanti a me gli specchi delle camere... Non ci credo.
"Adesso tu aspetti qua." mi ammanetta, per poi andarsene. Dopo qualche minuto sento uno sparo, che spacca lo specchio dietro di me. Mi è impossibile voltarmi, non posso vedere. "Macarena!" È Cepo, che viene verso di me con una pistola. "Cepo, vieni aiutami." "Ama è morta." continua a ripetere, senza darmi la libertà di parola. "Cepo, non è successo niente. Aiutami ti prego."
"Bionda, ce ne dobbiamo andare adesso!" dalla porta appare Zulema, la quale guardo sbalordita. "Cepo, dammi quella pistola." la guarda triste, ucciso dal suo stesso atto. "Dai Cepo. La bionda è incinta." la guardo stranita, mentre scavalca lo specchio. Come può mentire su questo?
Le da la pistola e dopo avermi levato le manette, va verso Zulema, che lo chiama per levargli quel casco orrendo. "Dove possiamo andare, Cepo?" pensa e subito dopo va verso un passaggio segreto, molto stretto.
Entrandoci, salutiamo Cepo, che ha scelto di stare con Ama. "Che cazzo ti è venuto in mente?" la spingo, ma prendendomi con la forza riesce a portarmi avanti nel tunnel. "Mi hai venduta alla polizia, figlia di puttana!" scuoto la testa, accigliando le sopracciglia. "Ma che cazzo stai insinuando?" continuo a correre, insieme a Zulema. "Non farmi incazzare, bionda del cazzo!" ci stanno addosso. "Dove sono Goya e Triana?" sbuffa una risata, mentre continua a correre, mano nella mano, insieme a me. "Stanno arrivando!" mi fermo. "Non è vero. È successo così tutto in fretta anzi, non può essere davvero successo!" "Che cazzo fai Bionda, corri!" scuoto la testa, contraendo la mascella. "Dov'è la tiara, Zulema?" mi guarda allibita. "Macarena, dobbiamo andarcene ora!" "Dimmi dove cazzo è la tiara!" sbuffa, mettendosi le mani fra i capelli. Avrei dovuto capirlo fin da subito, perché Zulema non ama il lavoro di gruppo, preferisce fare da sola. "Zulema io non vedo nessuna polizia. Non vedo Kati, Mònica, non vedo un cazzo di nessuno." mi tira verso il nulla, prendendomi la mano. "Macarena!" "No, Zule. Ci hai vendute tu, ma alla morte!" prendendomi per il collo mi bacia, con passione. "Se ci sei te di mezzo, non mi permetterei mai." mi riprende la mano e finalmente siamo fuori. "Non possiamo lasciarle là. Flaca è morta!" scuote la testa, voltandosi per un secondo con l'intento di incrociare il mio sguardo. "No, se l'è portata via il marito. Goya e Triana, stanno imboccando un'altra strada per arrivare all'elicottero. Dobbiamo stare separate." sorrido leggermente per il sollievo. "Cos'è successo?" "Abbiamo rapito e ucciso Kati, portando il piano fuori i suoi limiti. Victor ha ucciso Mònica, dando fuoco al camper per averlo tradito. Infine mi ha rapita, ma come vedi, sono riuscita a scappare." rimango a bocca aperta, mentre continuo a correre sulla sabbia di questo fottuto deserto. "Come cazzo avete fatto a tenermi all'oscuro di tutto?" mi stringe la mano, per paura di perdermi. "Cepo." rimango ancora più sbalordita, mi ha illusa in tutto questo tempo. "L'ho fatto per il tuo bene. Non volevo coinvolgerti più di così." mi infurio, contraendo la mascella per trattenermi nel fare una scenata, visto che siamo inseguite da non so chi. "Sono già coinvolta, Zulema. Dalla testa ai piedi." sbuffa leggermente, continuando a correre con il fiatone. "Smettila Bionda mia." scuoto la testa sorridendo per come mi ha chiamata, ma devo chiarirmi il dubbio, prima di salire su quell'elicottero "Cosa ne sarà di noi, Zulema?" "Per ora, preoccupati a correre!" sento degli spari in lontananza, mi volto e vedo... "Zulema, sono gli uomini di Victor!" corriamo ancora più veloci, anche se esauste. "Forza Zulema!" "Dai Maca!" urlano Goya e Triana, che sono a pochi passi da noi.
Zulema si ferma.
"Cosa fai?" chiedo fermandomi. "Vattene da qui." mi indica col mento l'elicottero, che sta per sfiorare terra. "Andiamo!" mi volto per vedere dove sono arrivate, Goya e Triana: si sono fermate anche loro. "Tranquilla, non lo faccio per te." gli occhi mi diventano lucidi; non voglio dirle addio. "Zulema, mettiti in culo il tuo orgoglio!" una lacrima mi riga il viso "Stammi bene." scuoto la testa, con il cuore che piano piano mi si sta spezzando. "No." faccio per andare verso di lei, ma qualcuno mi tira indietro. "Non sei più sola." mi sorride e qua esplodo in lacrime. "Zulema cazzo, vieni!" le urlo, dimenandomi dalla presa di Goya. "Bionda, l'orgoglio lo metterò in culo per questa volta..." dice guardandomi negli occhi. "Ti amo." La prima volta che mi ha detto ti amo è qui, sul punto di morire. E non ho neanche il tempo di risponderle, perché riescono a portarmi via correndo e in pochi secondi siamo dentro l'elicottero.
"Zulema!" il mio cuore esplode vedendo Zulema trafitta da 5 proiettili, uno dopo l'altro. "Noo!" urlo con le lacrime che ormai hanno preso il sopravvento, insieme alla mia rabbia. "Maca è finita." "Fanculo!' urlo ancora più forte, spingendo Goya per farmi lasciare. "Potevamo salvare anche lei." mi fa male il cuore... Non riesco a respirare. "Lasciami Goya. Lasciami!" mi libero dalla presa e salto giù dall'elicottero, un secondo prima che partisse. "Zulema." continuo a ripetere guardando davanti a me: gli assassini di Zulema se ne sono andati... Non posso fare niente a quelli che hanno sparato alla donna che amo.
Corro da lei, con le lacrime che non smettono di scendere per il dolore, che continua a trasmettermi quest'immagine, sotto ai miei occhi. La prendo tra le mie braccia, accarezzandola. "No Zule, resta con me ti prego." la guardo negli occhi e noto una lacrima scendere dal suo occhio sinistro. "Zulema..." tiro su col naso il moccio, per poi riprendere a piangere. "Per favore!" le accarezzo i capelli, sorridendole con tristezza perché so che non c'è più niente da fare. "Ho bisogno di te Zule. Ho bisogno di te, perché anche io ti amo, amore." dico nel pianto. Non riesco nemmeno a trasmettervi il mio dolore, non riesco a credere a quello che sto vedendo. Non voglio.
"La casa a mare dobbiamo ancora prenderla, Zulema. Non mi lasciare." "N-Non" tossisce. "Non ti... lascio." cerca di darmi la mano, che subito afferro e dopo piango ancora di più, strizzando gli occhi, ma mentre lo faccio sento la sua presa più debole di prima. Mi è impossibile aprire gli occhi, perché non voglio vedere. Ma mi è impossibile anche non vedere, perché voglio sapere se mi ha lasciata.
Apro gli occhi.
Zulema è tra le mie braccia.
È morta.
Lascio un urlo occupare l'intero deserto, che, adesso, è pieno del mio dolore.
"Ti amerò per sempre." dico con voce debole, prima che le parole vengono mangiate dal pianto.
Tremolante le do un bacio, il quale fa incollare le nostre labbra.
"So che non volevi che piangessi." sbuffo una risata, asciugandomi il naso colante. "Ma, come vedi, mi è impossibile." continuo ad accazarezzarle i capelli, come se fosse una bambola e dopo alcuni secondi le chiudo gli occhi, asciugandole la lacrima che era scesa fino alla mandibola.
Poggio Zulema al mio fianco, lasciandole un bacio sulla fronte e, combattendo il mio giramento di testa, mi alzo asciugandomi le lacrime e ancora con le mani che mi tremano, prendo il telefono nella tasca dietro, dei miei pantaloni.
"Bionda?" dice interrogativa, attraverso il telefono. Ricomincio a piangere, così mi metto la mano davanti alla bocca per non farmi sentire. "S-Si. Si, sono io." annuisco cominciando a camminare su e giù, su quella sabbia ormai sporca di sangue. "Che succede?" mi butto sulle ginocchia, a terra e non riuscendo più a trattenermi piango. "Saray vienici a prendere, per favore." la voce mi trema e subito dopo, do spazio a un pianto profondo, che non mi permette di parlare, se non di balbettare. "Cos'avete fatto?" chiede con tono preoccupato. "Vienici a prendere." dico dopo alcuni minuti, riprendendomi dal pianto.

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